S. Mattia Apostolo – 14 maggio

14 Maggio
S. Mattia Apostolo
Memoria del territorio di Pienza
Martirologio Romano
Nascita: I secolo, Gerusalemme
Morte: I secolo, Sebastopol
Festa di San Mattia, apostolo, che seguì il Signore Gesù dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui Cristo fu assunto in cielo.
Mattia
Di Mattia si parla nel primo capitolo degli Atti degli apostoli, quando viene chiamato a ricomporre il numero dei dodici, sostituendo Giuda Iscariota. Viene scelto con un sorteggio, attraverso il quale la preferenza divina cade su di lui. Fu questa la prima elezione a dignità ecclesiastica. Mattia accettò quella carica di somma responsabilità con rendimento di grazie a Dio. Rimase quindi nel cenacolo in compagnia degli altri Apostoli fino al giorno in cui, il Divin Paraclito, scese dal cielo a portare i suoi doni.
Il testo degli Atti ci suggerisce i tratti che devono contraddistinguere gli Apostoli: la fedeltà nel discepolato, aver quindi seguito Gesù fin dall’inizio; l’incontro con il Risorto, per testimoniare la sua risurrezione non per sentito dire ma per averla constatata di persona; il mandato, essere scelto da Dio e “inviato” per essere “testimone della Risurrezione”.
Dopo Pentecoste, non sappiamo per quanti anni abbia predicato Mattia; è certo che fu fedele al suo apostolato, e che coronò le sue virtù ed il suo zelo col martirio. Fu ucciso a Sebastopoli dopo essere stato decapitato, e le sue reliquie, molto venerate, si conservano, parte a Treviri nella Germania e parte in Santa Maria Maggiore a Roma.
S. Giovanni d’Avila – 10 Maggio

10 Maggio
S. Giovanni d’Avila
Sacerdote e dottore della Chiesa
Martirologio Romano
NATO: Almodovar del Campo, Spagna, 6 gennaio 1499
MORTO: Montilla, Spagna, 10 maggio 1569
A Montilla nell’Andalusia in Spagna, san Giovanni d’Ávila, sacerdote, percorse tutta la regione predicando Cristo. Sospettato ingiustamente di eresia, fu gettato in carcere, dove scrisse la parte più importante della sua dottrina spirituale.
Il ministero
Uomo di Dio, univa la preghiera costante all’azione apostolica. Si dedicò alla predicazione e all’incremento della pratica dei Sacramenti, concentrando il suo impegno nel migliorare la formazione dei religiosi e dei laici, in vista di una feconda riforma della Chiesa.
La dottrina del santo era incentrata sull’imitazione di Cristo Salvatore. Per lui fondamento indispensabile di tutta la vita spirituale era la preghiera, senza la quale è impossibile conoscersi. Alle anime più perfette egli raccomandò l’orazione di raccoglimento. Prima di ricercare l’intima unione con Dio, suggeriva di meritarla spogliandosi delle passioni con una costante mortificazione. La virtù non è possibile senza l’umiltà; essa consiste nel camminare nella verità.
Collaborò con grandi santi spagnoli suoi contemporanei quali Ignazio di Loyola, Francesco Borgia, Pietro d’Alcantara e Teresa d’Avila. Beatificato nel 1894 e canonizzato nel 1970, Papa Benedetto XVI lo ha proclamato “Dottore della Chiesa” il 7 ottobre 2012. Papa Francesco nel 2021 lo ha iscritto nel Calendario Romano al 10 maggio.
Memorie dei Santi di Maggio
- 1 Maggio
- 2 Maggio
- 3 Maggio
- 4 Maggio
- 5 Maggio
- 6 Maggio
- 7 Maggio
- 8 Maggio
- 9 Maggio – Traslazione di S.Andrea
- 10 Maggio – S. Giovanni d’Avila
- 11 Maggio – Beato Giovanni da Vespignano
- 12 Maggio – Beato Vivaldo
- 13 Maggio
- 14 Maggio – S. Mattia Apostolo
- 15 Maggio
- 16 Maggio
- 17 Maggio – San Pasquale Baylon
- 18 Maggio
- 19 Maggio – San Teofilo da Corte
- 20 Maggio – S. Bernardino da Siena
- 21 Maggio – Santi Cristoforo Magallanes
- 22 Maggio
- 23 Maggio
- 24 Maggio – Beata Vergine Maria aiuto dei cristiani
- 25 Maggio
- 26 Maggio
- 27 Maggio
- 28 Maggio – Sant’Ubaldesca Taccini
- 29 Maggio
- 30 Maggio
- 31 Maggio – Visitazione di Maria
San Pasquale Baylon – 17 Maggio

17 Maggio
San Pasquale Baylon
Martirologio Romano
NATO: 16 maggio 1540, a Torre Hermosa, in Aragona nel giorno di Pentecoste.
MORTO: Valencia il 17 maggio 1592, Domenica di Pentecoste.
San Pasquale Baylon, mostrandosi sempre premuroso e benevolo verso tutti, venerò costantemente con fervido amore il mistero della Santissima Eucaristia.
Il Ministero
Di umili origini, a 18 anni chiese di essere ammesso nel convento dei francescani di Santa Maria di Loreto, da cui venne respinto, forse per la giovane età. Tuttavia, non si perse d’animo, venendo ammesso al noviziato il 2 febbraio 1564. L’anno successivo, emise la solenne professione come «fratello laico» non sentendosi degno del sacerdozio.
Il “Serafino dell’Eucaristia”
Fu autore di un libro sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino; questo gli valse il soprannome di “Serafino dell’Eucaristia”. Spesso, i confratelli lo trovavano in estasi o addirittura lo vedevano elevarsi durante le ore di adorazione a Gesù Eucaristia, di cui parlava continuamente ai fedeli, agli altri frati, a tutti, in ogni momento e in ogni luogo.
La Pentecoste e i doni dello Spirito
C’è una coincidenza curiosa nella vita di Pasquale: nasce e muore nel giorno di Pentecoste, Nella povertà materiale da lui cercata, sarà però ricco proprio dei doni dello Spirito Santo, specie quello della sapienza. Nonostante, infatti, sappia a malapena leggere e scrivere, molte personalità vanno da lui a chiedere consiglio e tra i francescani è comunque considerato un teologo, oltre che un punto di riferimento per i fedeli. Come detto, non sarà mai sacerdote e mai potrà godere della gioia di dare Gesù Eucaristia ai fedeli. Una delle tante privazioni che decide di infliggersi perché non si considera abbastanza degno.
Santa Giovanna D’Arco Vergine – 30 maggio

30 Maggio
Santa Giovanna D’Arco Vergine
Martirologio Romano
NATA: Domrémy, Francia 1412
MORTA: Rouen, Francia 30 maggio 1431
A Rouen in Normandia, in Francia, Santa Giovanna d’Arco, vergine, detta la “pulsella d’Orléans”, dopo aver combattuto coraggiosamente in difesa della patria, fu infine consegnata nelle mani dei nemici, condannata con iniquo processo e bruciata sul rogo.
Il Ministero
È stata una delle più importanti eroine della storia francese. Figlia di contadini, analfabeta, lasciò giovanissima la casa paterna per seguire il volere di Dio.
Le sue gesta eroiche sono da ricondurre alla risoluzione della Guerra dei Cent’anni, che vide contrapporsi Francia e Inghilterra. Santa Giovanna D’Arco guidò l’esercito francese nella battaglia contro gli inglesi, uscendone vittoriosa. Venne però venduta all’esercito inglese, che la sottopose ad un durissimo processo per eresia e venne giustiziata ed arsa viva sul rogo il 30 maggio del 1431. Alcuni anni dopo, nel 1456, Papa Callisto III dichiarò il processo ai danni di santa Giovanna D’Arco invalido. Nel 1909 venne beatificata e nel 1920 fu canonizzata. Fin da piccola era una fanciulla estremamente caritatevole ed attenta alle necessità dei poveri e dei bisognosi a cui spesso cedeva il suo giaciglio per la notte. In età adolescenziale iniziarono a presentarsi le prime visioni dell’arcangelo Michele e di alcune sante (Santa Margherita di Antiochia e Santa Caterina d’Alessandria). La prima visione si concretizzò durante un pomeriggio d’estate e da allora decise di dedicare la sua intera esistenza a Dio.
Seppur possa sembrare una vicenda incredibile, è impressionante la mole di documenti raccolti dalla Santa Sede grazie alla quale è stata resa giustizia postuma alla giovane innocente vittima. La cosa più deprecabile sta nella presenza di ecclesiastici fra i colpevoli di questo errore giudiziario che nel XV secolo fu responsabile della sua morte.
Beato Andrea Franchi – 27 Maggio

27 Maggio
Beato Andrea Franchi Memoria
Martirologio Romano
NATO: Pistoia, 1335
MORTO: Pistoia, 26 maggio 1401
A Pistoia, beato Andrea Franchi, vescovo, priore dell’Ordine dei Predicatori, cessata l’epidemia della peste nera, riportò nei conventi dell’Ordine di questa regione l’osservanza della disciplina e approvò nella sua città le Confraternite dei penitenti al fine di favorire la pace e la misericordia.
Il suo culto come beato fu approvato da papa Benedetto XV nel 1921.
Il Ministero
Membro di una delle più nobili famiglie di Pistoia, Andrea si fece, ancor giovane, frate domenicano a Firenze. Era famoso per le sue capacità di predicatore e di amministratore oculato, tanto che fu nominato priore per tre volte e, nel 1378, vescovo di Pistoia.
Non solo costruì chiese e aiutò i poveri ma, anche da prelato, continuò a osservare la stessa regola che aveva seguito da frate. Negli anni difficili che seguirono la peste, restaurò i conventi del suo ordine e appoggiò i gruppi di penitenti che chiedevano a Dio pace e perdono.
Nulla sfuggì al suo occhio e al suo cuore, e soprattutto i poveri e gli ammalati ebbero le sue preferenze. In premio ebbe la grazia di ricevere Gesù stesso in sembianze di pellegrino.
Il Signore venne in suo aiuto in questa opera santa anche con miracoli.
Nel 1400 si dimise dalla carica e ritornò al convento, volendosi preparare alla morte, che lo raggiunse il 26 maggio 1401. Il suo culto fu confermato da Benedetto XV nel 1921 per l’Ordine dei domenicani e per la diocesi di Pistoia.
Beato Gherardo da Villamagna – 18 Maggio

18 Maggio
Beato Gherardo da Villamagna
Martirologio Romano
NATO: Villamagna, 1174 circa
MORTO: 1245 circa.
A Villamagna vicino a Firenze, commemorazione del beato Gherardo che, seguendo con passione l’esempio di san Francesco, distribuì i propri beni ai poveri e, ritiratosi in un eremo, per amore di Cristo si adoperò nell’accoglienza dei pellegrini e nell’assistenza degli infermi.
Il Ministero
Nacque da una famiglia di contadini; presto orfano, venne affidato ai Foschi, Signori di Villamagna. Con loro si recò per due volte in Terrasanta in occasione di due diverse crociate.
Vari sono i miracoli attribuiti a questo frate francescano che la leggenda vuole aver preso i voti direttamente da San Francesco:
- liberava i marinai dai demoni dell’inferno (.. durante il viaggio verso la Terra Santa);
- guariva gli infermi (contadina a Pontassieve);
- resuscitava i morti (giovane senza più intelletto);
- salvava una persona che si era buttata dalla torre;
- raccoglie le ciliegie in inverno;
Tra tutti i miracoli a Lui attribuiti, fu proprio quest’ultimo ad accendere la già ardente devozione verso questo Sant’ Uomo. La tradizione popolare ci dice che in ricordo di questo prodigio fino al Settecento, ogni tre anni, si teneva a Villamagna la processione con le reliquie del Beato Gherardo, durante la quale si distribuivano le ciliegie benedette.
Santa Gemma Galgani – 16 Maggio

16 Maggio
Santa Gemma Galgani Vergine
Memoria del territorio di Lucca
Martirologio Romano
NATA: 12 marzo 1878 a Bogonuovo di Camigliano (Lucca)
MORTA: 11 aprile 1903
A Lucca, santa Gemma Galgani, vergine, si distinse nella contemplazione della Passione del Signore e nella paziente sopportazione dei dolori delle sue malattie; a venticinque anni, nel Sabato Santo, concluse la sua angelica esistenza.
Il Ministero
Gemma fu colpita dalla sofferenza fin dalla più tenera età: aveva solo 7 anni quando morì sua madre. La famiglia fu colpita da altri lutti: la morte del fratello Gino, seminarista, poi quella del padre. Gemma venne accolta da una zia ma anche la sua stessa esistenza fu segnata dalla malattia. Rimase a letto semiparalizzata per diversi mesi. In quel periodo invocò Santa Maria Margherita Alacoque e, dopo una novena, guarì. Era il 1899.
L’amore per Gesù: il dono delle stimmate
Alla giovane Gemma, non venne data la possibilità di farsi religiosa claustrale. Questo, però, non le impedì di immergersi nella contemplazione di Gesù Crocifisso, dal quale ricevette le stimmate che si ripeteranno periodicamente dalla sera del giovedì, alle ore 15 del venerdì. Per un certo periodo, si manifesteranno quasi tutti i giorni. E’ considerata una mistica per i colloqui avuti con Gesù, Maria, l’Angelo custode e San Gabriele dell’Addolorata. Questi colloqui vengono riportati nell’epistolario, nel Diario e nell’Autobiografia.
Ospite della famiglia Giannini, morì di tisi l’11 aprile 1903.
S. Maria Maddalena dei Pazzi – 25 maggio

25 Maggio
S. Maria Maddalena de’ Pazzi
Martirologio Romano
Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, vergine dell’Ordine delle Carmelitane, a Firenze in Cristo, condusse una vita nascosta di preghiera e di abnegazione, pregò ardentemente per la riforma della Chiesa e, arricchita da Dio di doni straordinari, fu per le consorelle insigne guida verso la perfezione.
Il Ministero
Appartiene alla casata de’ Pazzi, potenti (e violenti) per generazioni in Firenze, e ancora autorevoli alla sua epoca. Battezzata con il nome di Caterina, a 16 anni entra nel monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli in Firenze e come novizia prende il nome di Maria Maddalena.
Parte della sua vita si svolge come fuori dal mondo, in lunghe e ripetute estasi, con momenti e atti quasi “intraducibili” oggi: come lo scambio del suo cuore con quello di Gesù, le stigmate invisibili, i colloqui con la Santissima Trinità… Scene vertiginose di familiarità divino-umana; dopo le quali, però, lei ritorna tranquilla e laboriosa monaca, riassorbita nella quotidianità delle incombenze.
Visse spesso una profonda meditazione della Sacra scrittura; le sue consorelle annotarono le sue parole, i suoi gesti e molte lettere finalizzate alla riforma della Chiesa in relazione con l’opera di rinnovamento promossa dal Savonarola. La sua spiritualità influenzò profondamente la società fiorentina del Seicento ed il suo magistero spirituale, segnò l’arte e la storia della mistica.
Commento al Vangelo di Luca 9, 62

“NESSUNO CHE METTE LA MANO ALL’ARATRO E POI SI VOLTA INDIETRO, E’ ADATTO PER IL REGNO DI DIO” (Luca 9,62)
Il lavoro è un dovere e una necessità per il sostentamento della nostra vita umana. Poter lavorare è anche motivo di dignità personale in quanto possiamo collaborare all’opera di Dio Creatore. Il nostro compito è cercare di agire con onestà e competenza, ma questo non è facile a causa di tanti ostacoli, forme di egoismo che incontriamo proprio nel mondo del lavoro. Con l’aiuto del Signore e con la buona volontà, è possibile ugualmente compiere bene il nostro dovere.
- La perseveranza
La vita sulla terra non è facile per nessuno. San Paolo nella sua missione ha incontrato persone che per vari motivi, non accettavano la fatica del lavoro quotidiano; verso queste persone, Paolo fu molto severo, e apertamente dichiarò: “Chi non lavora, neppure mangi”(v. II Tess. 3,10). Soltanto per motivi molto seri, possiamo essere esonerati dal lavoro. E’ importante nel compimento del nostro dovere fare tutto il possibile anche per essere perseveranti. Gesù ci dice: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio”. Quando si è accetto di compiere un certo lavoro, dobbiamo portarlo a termine anche se comporta dei sacrifici. Questa esigenza della perseveranza, è richiesta in particolare quando si tratta di scelte vocazionali. Iniziare un cammino e poi lasciarlo per alcune difficoltà incontrate, non è da cristiani. La croce non è solo un simbolo, ma una condizione per coloro che seriamente intendono seguire Gesù. Gesù ha detto: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.” (Mc. 8,34), Quando una persona ha fatto una scelta vocazionale nei termini che Gesù ha detto, non deve rinunciare all’impegno che effettivamente comporta. Questa persona “non è adatto per il Regno di Dio”. Gesù, mette in guardia tutti coloro che decidono di “mettere mano all’aratro”.
- L’aiuto da chiedere
– Il dono che dobbiamo chiedere allo Spirito Santo, quando siamo chiamati a delle scelte e decisioni importanti, è che ci illumini nel comprendere bene quello che il Signore effettivamente vuole da noi. In seguito, chiedere la forza per compiere ciò che comporta tale decisione. Un duplice dono, ma determinante per tutti.
– Assicurati dalla luce e dalla forza che viene dallo Spirito Santo, è cosa buona anche un sereno e trasparente colloquio con un buon padre spirituale.
– Non si facciano mai le cose in fretta, o spinte da un entusiasmo che non abbia fondamenti solidi. Purtroppo, il demonio fa la sua parte, spingendo la persona a fare delle scelte, senza che prima abbia fatto un serio discernimento.
– Una buon verifica la possiamo avere se ci confrontiamo con i primi tre frutti dello Spirito Santo, che S. Paolo elenca nella sua lettera ai Galati: “Amore, gioia e pace” (Gal. 5,22). Quando la scelta è fatta bene, la persona avverte nel cuore: serenità, Amore e tanta pace. Se questi doni vengono meno, tutto è da verificare.
– Non manchi mai la virtù dell’umiltà, come condizione indispensabile per vivere bene le scelte vocazionali. Chiediamo a Maria un prezioso consiglio per riuscire a fare scelte vocazionali, in obbedienza alla volontà di Dio.