Commento al Vangelo di Marco 1,25
“GESU’ GLI ORDINO’ SEVERAMENTE: TACI! ESCI DA LUI!” (MARCO 1,25)
Gesù negli anni della sua missione sulla terra, più volte ha fatto veri Esorcismi. Così è stato nella Sinagoga di Cafarnao quando un uomo, che frequentava come tutti gli altri di sabato la Sinagoga, alla presenza di Gesù si è scatenato gridando: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno sei venuto a rovinarci?” (v.24). Chiediamoci: per quale motivo Gesù frequentava regolarmente la Sinagoga senza nessuna manifestazione del suo stato? Perchè la presenza di Gesù era veramente Divina. Infatti, la risposta di Gesù all’indemoniato, fu ferma e severa: “Taci! Esci da lui!” (v.25). A questo comando, “Lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui” (v.26). Ecco chi è Gesù; a Lui basta una parola per liberare l’uomo dalle conseguenze del peccato e da ogni infestazione del demonio. Questa è la potenza di Gesù, ieri e sempre. E’ la conferma che il bene è più forte del male. Non siamo in grado di comprendere quando l’azione del demonio verrà definitivamente sconfitta; è certo che avverrà nel tempo e nei modi che solo Dio conosce. Le forze degli inferi saranno definitivamente sconfitte.
- Non lasciamoci ingannare
Satana esiste, abilmente si nasconde. Cerca di far credere che lui non esista, ma questa è una delle tante falsità che cerca di insinuare nelle persone. Non lasciamoci ingannare! Per sua natura il demonio è bugiardo; maschera il suo volto inducendoci a pensare che le azioni da lui suggeriteci, siano molto vantaggiose per la vita degli uomini. Questo può avvenire per un certo tempo della vita, con la possibilità di avere dei vantaggi dal punto di vista economico, il raggiungimento di cariche importanti e altro ancora; prima o poi tutto cade in rovina e si arriva alla disperazione. Attenti, dunque, a non lasciarsi ingannare; è saggio reagire con tempestività e fermezza a ogni sua proposta malefica.
- Il coraggio di saper ricominciare
Non siamo confermati in Grazia, pertanto, non dobbiamo meravigliarci se qualche volta ci rendiamo conto di aver sbagliato strada. Gesù, nel suo grande Amore, conoscendo la nostra debolezza, ci ha offerto la possibilità di ricominciare. Questo è possibile grazie a una confessione ben fatta e alla ferma volontà di cambiare strada. La grazia della conversone è possibile nel tempo che siamo sulla terra; passato il varco della morte, le cose non si possono più cambiare. E’ importante non rimandare a domani quello che possiamo fare oggi. E’ fuori dubbio che non sia facile confessare certi peccati decidendo fermamente di ritornare sulla giusta strada. E’ vero però che quando si arriva alla conversione, si sperimentano i primi tre frutti dello Spirito Santo che San Paolo elenca nella Lettera ai Galati: “Amore, gioia, pace”. (5,22). Quando invece si vive nel peccato e nella disobbedienza alla volontà dal Signore, il cuore inaridisce, perdiamo la serenità e la pace con tutti gli uomini. Invochiamo lo Spirito Santo affinché sia per noi Luce per capire e Forza per compiere ciò che comporta la conversione.
Affidiamoci alla nostra cara mamma celeste, perchè ci aiuti a vincere gli ostacoli che il demonio continuamente mette in atto per farci cadere nel peccato.
Commento al Vangelo di Marco 1,15
“CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO” (Marco 1,15)
La missione di Gesù inizia con l’ esortazione: “Convertitevi e credete al Vangelo”. Gesù conosce bene il cuore dell’uomo e quindi ha per tutti una sincera preoccupazione e cioè che ogni uomo trovi il coraggio di verificare il cammino che sta facendo. L’obbedienza a questa esortazione assicura un beneficio per sé stessi e per l’umanità . Infatti, se tutti camminassimo con perseveranza sulla strada giusta, molti problemi troverebbero facilmente la giusta soluzione. Quando invece le persone non fanno il loro dovere, la vita si complica per tutti.
- La conversione
Per arrivare a una vera conversione, determinante è la virtù dell’umiltà e cioè avere coscienza che abbiamo dei limiti e che siamo persone fragili. E’ una grazia riuscire a rendersi conto che certi comportamenti, certe strade, non sono conformi alla volontà di Dio. Non sempre è facile trovare la forza per cambiare, per rientrare sulla strada giusta; dobbiamo essere convinti che questo è per il nostro bene, trovando il coraggio di accettare il sacrificio che certi cambiamenti possono comportare. Una delle attenzioni che dovremmo avere, è di non rimandare a domani quello che possiamo fare oggi. La pigrizia spirituale è sempre da evitare, anche perché nessuno conosce ciò che ci attende.
- “Credete al Vangelo“
Come Cristiani, il nostro unico e vero maestro è Gesù. Purtroppo, viviamo in un mondo dove alcuni falsi profeti, si presentano come dei riformatori, mettendo in confusione le persone con ragionamenti e idee veramente pericolose. Determinante per noi è la Parola di Gesù che con fermezza ci esorta dicendo: “Credete al Vangelo”. E’ sulla Parola di Gesù che dobbiamo confrontare la nostra vita mentre Il mondo, e tutti coloro che sono del mondo, con facilità giustificano certe loro scelte e comportamenti peccaminosi. Gesù ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv.14,6) Noi viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo; dobbiamo avere il coraggio di respingere ogni altra verità che non sia conforme alla Parola di Gesù.
- Una rinascita
Il Cristiano, che con l’aiuto della Grazia di Dio arriva alla conversione, veramente sperimenta una rinascita spirituale. Liberati dal peccato e confermati nella Grazia di Dio, nasce misteriosamente nella persona quella gioia, quella pace e quell’Amore che lo Spirito Santo abbondantemente concede. E’ un vero passaggio dalla fossa del rimorso e della tristezza, a una gioia e a una serenità contagiosa. Quanto sia importante e desiderata dal Signore la conversione, lo dice Gesù stesso quando parla di quel pastore che lascia il gregge con le novantanove pecore per andare a cercare quella perduta. Questo ci esorta ad essere noi i primi a mettere in pratica una vera e tempestiva conversione in caso di necessità . Tutti abbiamo però il dovere di avere sempre una preghiera per la conversione dei peccatori. Nelle Apparizioni della Madonna a Fatima, Lei stessa ha raccomandato ai tre piccoli fanciulli di pregare e fare penitenza per la conversione dei peccatori.
Che Maria ci aiuti a vivere sempre obbedienti alla volontà dal suo Divin Figlio.
Commento al Vangelo di Giovanni 1,42
“GESU’ DISSE: TU SEI SIMONE, IL FIGLIO DI GIOVANNI: SARAI CHIAMATO CEFA, CHE SIGNIFICA PIETRO” (Giovanni 1,42)
Significativo per Pietro è stato quell’incontro inaspettato con Gesù. Egli si è sentito chiamare per nome, ma subito ha ricevuto un secondo nome: “Cefa, che significa Pietro”. Certamente è stata una grazia, aver ricevuto da Gesù non soltanto un nome nuovo, ma una profezia sul futuro della sua vita. L’annuncio esplicito di questa profezia si realizzò quando, a Cesarea di Filippo, Gesù disse a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” (Mt.16,18).
Tutto questo fa capire come la nostra vita sia ben conosciuta da Gesù, pertanto, se siamo docili e obbedienti alla sua Parola, si realizzerà anche per noi, un progetto di vita che gioverà molto per la nostra crescita spirituale.
- “Sia fatta la tua volontà ” (Mt.6.10)
Fra le tante facoltà che Il Creatore ha concesso alla creatura umana, una di queste è veramente particolare: è il dono della libertà . In forza di questo dono, noi possiamo decidere in modo positivo o negativo sulle scelte, sui gesti e sulle parole che intendiamo fare e dire. In seguito a tale decisione si ottiene un bene oppure un male. Tutto può diventare un atto di amore, oppure una realtà che può far male per noi e per il prossimo. L’augurio è di riuscire a rispondere liberamente a quello che il Signore ci chiede; così facendo, l’azione fatta diventa un atto di vero Amore. E’ importante fare tutto il possibile per obbedire alla volontà di Dio con gioiosa libertà ; questo è stato il comportamento di tutti i Santi.
- Una grande famiglia
Gesù, proprio nel giorno che ha incontrato Pietro, ha voluto rivelare il progetto che aveva di fondare una famiglia che potesse accoglie tutti i fedeli alla sua Parola; questa famiglia è la Chiesa. Una Famiglia particolare e feconda, fondata proprio sull’Apostolo Pietro e della quale Gesù stesso è il vero e primo responsabile, mentre sappiamo che il Papa è il suo successore. Significativa e chiara è stata la volontà di Gesù, il quale ci ha assicurato, che nonostante le grandi difficoltà che avrebbe incontrato, “Mai le forze degli inferi prevarranno su di essa”. Una taleassicurazione, garantisce da ogni avversità . E’ molto importante avere ben presente che oggi siamo minacciati da tanti pericoli; nonostante le avversità , persecuzioni e azione di falsi profeti, sempre la Chiesa continua il suo cammino fino al giorno in cui riunirà i suoi figli nella casa del Padre.
- Gioia e riconoscenza
Il dono ricevuto con il Sacramento del Battesimo, di entrare a far parte di questa grande Famiglia, susciti in tutti la volontà di compiere il nostro percorso di fede, in obbedienza alla Parola di Gesù. Coscienti della preziosità del dono, dobbiamo fare il possibile per agire con serenità anche nei momenti difficili che la vita comporta. Uniti a Maria, la nostra cara mamma celeste esprimiamo con sincerità di cuore la nostra riconoscenza per il bene ricevuto e che riceviamo ogni giorno, dall’Amore del Padre che ci ha creati, di Gesù che ci ha redenti e dello Spirito Santo che ogni giorno sostiene e santifica il nostro cammino.
Commento al Vangelo di Matteo 3,17
“E VENNE UNA VOCE DAL CIELO CHE DICEVA: QUESTO E’ IL FIGLIO MIO, L’AMATO, IN LUI HO POSTO IL MIO COMPIACIMENTO” (MT..3,17)
Gesù un giorno ha chiesto a Giovanni Battista di ricevere il Battesimo, ma giustamente Giovanni ha risposto: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me? (Mt.1,14). Gesù ha risposto che era bene per ora fare questo: “Appena Battezzato… egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire sopra di Lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: Questo è il Figlio mio, l’amato; in Lui ho posto il mio compiacimento” (Mt. 1,16-17). Questo evento è una testimonianza sulla realtà di Gesù “Verbo incarnato” per la nostra salvezza.
E’ importante per ogni cristiano rinnovare sempre il proprio atto di fede su tale verità , ma dobbiamo anche grande riconoscenza al Padre per averci dato un dono così prezioso e allo Spirito Santo per la sua azione santificatrice.
- “Una colomba venne sopra di Lui “
La miracolosa presenza dello Spirito Santo, che si è manifestato nel Battesimo di Gesù sotto forma di una “colomba”, conferma come in ogni evento della vita lo Spirito Santo sia presente e operante. La sua azione è già in atto all’inizio della creazione, poi sui Santi Padri, sui Profeti; solenne è stato il grande evento della Pentecoste sugli Apostoli e oggi sulla Chiesa che continua e nel tempo. Anche oggi lo Spirito Santo opera su tutte le persone che a Lui si affidano. E’ nostro dovere fare tesoro di questo dono spirituale. Lo Spirito Santo è per tutti Luce per comprendere quello che dobbiamo fare; allo stesso tempo è Forza per mettere in atto quanto ci viene richiesto. Ogni giorno sia invocato con fede.
- “In Lui ho posto il mio compiacimento“
Suscitano tenerezza, le parole che vengono pronunciate dal Padre su Gesù: “in Lui mi sono compiaciuto”. Sono parole che mettono in evidenza quale sia l’intimità che esiste fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; si tratta di una realtà che per noi è impossibile conoscere. Sentimenti di gioia dovrebbero scaturire dal nostro cuore per il fatto che con il Sacramento del Battesimo anche noi veniamo resi partecipi di questa preziosa e misteriosa Intimità Divina. E’ davvero un peccato grave quello che viene commesso da parte di quei genitori che scelgono volontariamente di privare del Battesimo i loro bambini; è un Sacramento che ci porta a raggiungere un livello di Grazia molto prezioso.
– Il fatto che il Padre pronunci parole di “compiacimento” versoil Figlio Gesù, deve farci riflettere su quanto sia importante l’attenzione e l’obbedienza che dobbiamo avere verso Gesù. Seguire i suoi insegnamenti, vivere rivolti e attenti a Lui, non è soltanto un dovere da compiere, ma è un grande aiuto, una concreta difesa contro le tante insidie che il demonio mette in atto per allontanarci dalla vera fonte della vita. E’ esperienza comune il fatto di trovarsi, qualche volta, in situazioni in cui la tentazione del demonio, su diversi fronti e non meno sul fronte della purezza, si scateni con grande violenza. In tali circostanze, in forza proprio del Battesimo ricevuto, tutto si risolve in bene; senza quella forza spirituale che solo Gesù può concedere, ogni battaglia è persa. Gesù è il buon Pastore che ha tutte le possibilità per allontanare con tempestività l’aggressione del lupo. Maria ci aiuti ad essere sempre attenti e obbedienti al suo Divin Figlio Gesù.
Commento al Vangelo di Luca 2,25
“A GERUSALEMME C’ERA UN UOMO DI NOME SIMONE, UOMO GIUSTO E PIO” (Luca 2,25)
Sempre si compie la Parola del Signore! Così è stato con la promessa fatta a Simone, quando “Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo” (v.26). Così è avvenuto. Simone, andando al Tempio, ebbe la grazia di incontrare Maria e Giuseppe che portavano il bambino Gesù per fare quello che la Legge prescriveva. Fu in quel momento che Simone ebbe la grazie di poter “Accogliere fra le braccia” il Bambino e per questo dono Benedisse Dio dicendo: “Ora puoi lasciare Signore che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola” (v.29).Grande fu la gioia di Simone nel momento in cui ha visto compiersi la promessa avuta.
- Uomo giusto e pio.
La lode fatta a Simone, dichiarandolo: “Un uomo giusto e pio”, è una conferma che se una persona si comporta bene, se è obbediente al Signore, viene esaudita e ricompensata dalla Divina Provvidenza. Simone ha dimostrato di vivere la propria vita compiendo onestamente il suo dovere. Il Santo, non è soltanto la persona che compie opere grandi, ma colui che con semplicità fa tutto il possibile per compiere il proprio dovere con giustizia e competenza. Certamente, la Santità esige una particolare intimità con il Signore, che qui viene confermata in Simone con la sua conduzione di “vita pia” e cioè vita di preghiera. Questo è uno dei punti carenti in molti cristiani. A volte pensiamo che basti compiere opere di carità per essere cristiani; fare del bene al prossimo è cosa buona, ma diventa cosa preziosa e feconda, se quello che si fa è vissuto in comunione, in intimità con il Signore.
E’ la presenza di Gesù, è l’ intimità con lo Spirito Santo che irriga l’azione compiuta così da renderla particolarmente feconda. E’ stato il “modo Pio” di vivere di Simone, che poi lo ha portato a una fecondità così particolare.
- Lo stupore e la gioia di Maria e Giuseppe
Maria e Giuseppe, con la semplicità e la fede di ogni buon Israelita, sapevano di avere fra le braccia un Bambino particolare. Essi, come tutti a quel tempo, stavano compiendo un atto richiesto dalla Legge; mai si sarebbero aspettati di incontrare persone come Simone e Anna, con le loro dichiarazioni cosi importanti e misteriose allo stesso tempo. Infatti, Simone, “Disse a Maria, sua madre: Ecco, Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione, e anche a te una spada trafiggerà l’anima” (v.34-35). Per Maria le parole di Simone furono molto forti e tali da farla riflettere, fin da subito, su quale sarebbe stato il suo compito, non solo di mamma, ma di vera collaboratrice al piano di salvezza con cui Gesù ha dato inizio con la sua miracolosa Incarnazione. Non meno significativa e importante è stata la profezia su quello che Gesù avrebbe subìto e provocato con la sua missione: “Qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione”. Oggi, noi stessi, siamo in grado di confermare queste parole profetiche. Quello che dobbiamo fare, è rinnovare tutta la nostra fede con la piena adesione all’opera di salvezza che Gesù ha iniziato e che continua nel tempo, fra tante avversità .
Maria ci aiuti ad essere persone giuste e pie, come furono Simone e Anna.
Commento al Vangelo di Luca 1,37
“NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO” (Luca 1,37)
Siamo creature fatte a immagine di Dio, con preziose facoltà , ma anche con dei limiti, naturali e spirituali. Sempre rendiamo lode e Gloria al Creatore per come ci ha voluto. Siamo ormai vicini al miracoloso evento del Santo Natale, che si presenta a noi come un dono così prezioso che solo in Paradiso avremo la possibilità di contemplare. Quello che la festa del Santo Natale ci fa meditare, è il fatto che “Nulla è impossibile a Dio”. Ciò che è avvenuto inMaria apre orizzonti nuovi e infiniti, che dobbiamo accogliere con fede.
- Verità di fede
L’opera e l’azione di Dio hanno sempre un carattere straordinario e, in quanto tale, quello che ha fatto e ciò che dice, deve essere accolto con fede. Credere vuol dire riconoscere il valore, l’autorità , l’autorevolezza e l’efficacia della Parola. L’evento del Santo Natale, deve essere letto e vissuto nella sua dimensione soprannaturale; non è semplice nascita di un bambino, ma di una creatura che ha una duplice natura. Divina da sempre e umana, assunta nel grembo di Maria. Il Santo Natale ha un valore sublime e grande perché quel bambino è il Verbo Incarnato.
- Adorazione
Alla presenza di un tale miracolo, perché così è da considerare, il primo atto da compiere è l’Adorazione. Per noi, ai quali è data la grazia di entrare in contatto con una realtà così misteriosa, è un dovere mettersi in ginocchio e con umiltà pronunciare il nostro atto di fede, di fiducia piena in quel bambino, ben diverso da ogni altro bambino. Possiamo esprimere l’Adorazione con un gesto, deve però avere il suo riflesso nell’intimo del nostro cuore, sapendo che siamo davanti a Dio. Mettiamoci in ginocchio e riconosciamo la grandezza e la sublimità di questo bambino. Dobbiamo fare i conti con i nostri limiti, con la nostra povertà umana, pertanto, è cosa buona non limitarci a delle semplici parole di lode e di ringraziamento, ma lasciare che sia il cuore a esprimere una risposta di amore. Ciò che nasce dal cuore, è più efficace di quanto la nostra mente possa esprimere.
- Supplica
Alla Lode e al dovuto ringraziamento per l’evento della nascita di quel Divino Bambino, provvidenziale può essere il momento per la nostra supplica. La grazia che possiamo chiedere, è di avere una conoscenza sempre più capace di valutare i preziosi doni che riceviamo dal Signore. Infatti, sappiamo bene che non si può amare ciò che non si conosce; anche se, certamente, sarà sempre per noi una conoscenza limitata. Con la grazia di una migliore consapevolezza del dono ricevuto, sempre è doveroso chiedere per noi la forza di mettere in pratica ciò che il dono esige; in questo caso, si tratta di riuscire ad essere persone che fanno tutto il possibile per testimoniare con la parola, ma soprattutto con la vita, ciò in cui crediamo. Per una più autentica testimonianza di fede, invochiamo l’azione dello Spirito Santo. E’ Lui il motore che da sempre sostiene e guida il popolo di Dio. Con la sua Luce e con la sua forza vivremo bene il Santo Natale.
Invochiamo l’intervento di Maria, perché ci renda veri testimoni di quel Bambino.
Commento al Vangelo di Giovanni 1,6
“VENNE UN UOMO MANDATO DA DIO, IL SUO NOME ERA GIOVANNI” (Gv.1,6)
Il nome Giovanni significa “dono del Signore”.
Veramente Giovanni fu un grande dono che il Signore ha concesso al suo popolo. Giovanni con l’esempio della sua vita e l’opera che ha compiuto, è stato di grande aiuto per il cammino di conversone del suo popolo. Grande fu il coraggio dimostrato nel denunciare il peccato di adulterio di Erode, che gli costò la prigionia e di seguito la crudele decapitazione.
– Il nome Battista, aggiunto al suo nome, è stato dato per indicare il compito che ha assolto come amministratore del Battesimo, con l’immersone nel Giordano.
- La preparazione nel deserto
Giovanni Battista, per prepararsi alla sua grande missione, ha vissuto un tempo della sua vita nel deserto. Fu una scelta fatta per liberarsi da tutto ciò che non serviva per un serio cammino spirituale. La scelta nel deserto fu fatta e vissuta, con un tenore di vita veramente eroico:“Giovanni portava un vestito fatto con peli di cammello, una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo era di locuste e miele selvatico” (Mt.3,4). Una tale severità l’ha voluta per liberarsi da tutto ciò che poteva impedirgli di ascoltare e seguire con fedeltà la voce dello Spirito Santo. Una scelta di vita così severa non è certo possibile per tutti, ma per importante è evitare ciò che non serve e che appesantisce il cammino spirituale.
Quante cose anche noi potremmo lasciare, mettere da parte, in quanto non così necessarie per vivere la vita in modo normale. Allora una domanda ci dobbiamo porre, soprattutto per quanto riguarda l’uso del tempo; come sappiamo gestire la giornata? Quanto tempo dedichiamo alla preghiera e alle opere di carità ? Sono ventiquattro le ore della giornata. La cosa importante è riuscire a compiere, anche le attività comuni di ogni giorno, ma coscienti della presenza di Gesù che un giorno ha detto apertamente: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28.20). Tutto questo non è facile per nessuno, ma non ci dobbiamo arrendere alle inevitabili difficoltà che incontriamo ogni giorno.
L’esempio di Giovanni Battista ci dovrebbe far comprendere che senza sacrificio, senza una certa severità di vita, non possiamo crescere e progredire positivamente nel nostro cammino spirituale. Tutti sappiamo che le cose belle hanno un prezzo.
- “Egli venne come testimone” (v.7)
Essere testimone di una realtà , significa comunicare e trasmettere non solo con le parole, ma con la vita, un’esperienza vissuta. Giovanni, nel tempo vissuto nel deserto, con quell’austerità che si era imposto, ha ottenuto la grazia di avere una conoscenza particolare di Colui che stava per venire e cioè il Salvatore. Giovanni “Non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla Luce” (v.8). Così è stato. La sua azione fu di annunciare che Gesù stava per venire e che avrebbe dato a tutti un Battesimo liberando così l’uomo da tutti i suoi peccati. Un annuncio che Giovanni dava non con semplici parole, ma con la forza spirituale che ha maturato nel deserto. Chiediamo a Gesù che ci aiuti a essere anche noi dei veri testimoni, e cioè persone che portano ai fratelli la loro bella esperienza,
Maria ci aiuti ad essere persone in grado di testimoniare Gesù ogni giorno.
Commento al Vangelo di Marco 1,8
“IO VI BATTEZZO CON ACQUA, MA EGLI VI BATTEZZERA’ IN SPIRITO SANTO” (Marco 1,8)
Preziosa e veramente provvidenziale è stata la missione di Giovanni Battista. Una missione preparata con la dura esperienza nel deserto. Carico del dono dello Spirito Santo, Giovanni Battista ha offerto a molte persone la grazia di un Battesimo, fatto con l’immersione nel Giordano. Un Battesimo di conversione, cioè con l’impegno di condurre una vita onesta e sempre in obbedienza alla Legge.
Questa condizione di arrivare alla Conversione, cioè di cambiare il modo di pensare e di agire, era necessaria per arrivare al Battesimo che Gesù avrebbe dato in Spirito Santo. Oggi, quindi, dobbiamo evitare il male e fare il bene.
Ricevere il Battesimo da Giovanni Battista era allora un segno visibile della conversione, dopo aver ascoltato la predicazione di Giovanni. La conversione esigeva il proposito di escludere per sempre tutto ciò che è legato al peccato, questo vuol dire rifiutare quella mentalità del mondo che oggi abbiamo tutti sotto gli occhi. Rifiutare una vita legata al piacere, alla ricerca mai sazia di denaro, al facile guadagno ottenuto con attività disoneste. Conversione è anche saper rinunciare al superfluo. Quante cose occupano il nostro tempo pur sapendo di non essere necessarie. Sono questi i primi passi per un vero cambiamento di vita.
- Conversione: ricerca di una intimità con Dio.
La conversione esige l’abbandono delle comodità e di tutto ciò che il mondo propone, ma questo non è un comportamento che va considerato fine a sé stesso. La conversione va finalizzata a qualcosa di più grande volta a raggiungere una intimità con Dio. Per arrivare a questo livello, non basta accontentarsi di una vita mediocre; indispensabile è un impegno per un cammino spirituale serio e costante. Coscienti però della nostra fragilità umana, dobbiamo invocare l’aiuto dallo Spirito Santo. Senza un colpo d’ala che viene dall’alto, senza una Grazia particolare, non è possibile raggiungere la vera conversione. Indubbiamente, tocca a noi cominciare a camminare; lo Spirito Santo, in tempi e in modi più opportuni, non mancherà certamente di aiutarci con il suo potente e delicato Amore
- Lealtà e trasparenza
Quando alcuni Farisei e Sadducei si erano avvicinati al Battista per ricevere il suo Battesimo, Lui stesso li ha severamente rimproverati: “Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira immanente” (Mt.3,7). Questo rimprovero era motivato dal fatto che queste persone non erano venute al Giordano con l’intenzione di convertirsi, ma solo per indagare maliziosamente l’opera che Giovanni Battista stava conducendo con risultati cosi fecondi. Davanti al Signore nulla può essere nascosto. Il Signore conosce perfettamente ogni nostra azione e ogni nostra intenzione, grazie alle quali compiamo il nostro cammino. Allontaniamo dunque da noi la tentazione di poter essere graditi al Signore senza un comportamento vissuto con la massima lealtà e trasparenza. E’ vero che per essere sempre trasparenti e leali non è facile; comporta sacrificio e umiliazione. Sappiamo altresì, che ogni sofferenza vissuta con generosità , troverà sempre nel Signore la massima ricompensa. Maria, la nostra mamma,ci aiuti a raggiungere presto e bene la nostra conversione.
Commento al Vangelo di Marco 13,33
“FATE ATTENZIONE, VEGLIATE, PERCHE’ NON SAPETE QUANDO E’ IL MOMENTO” (Marco 13,33)
Gesù ci esorta a “Fare attenzione” perché non siamo in grado di conoscere il futuro e, in modo particolare, quando verrà il giorno in cui “Tutti vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria” (Mt.24,30). Questa verità che Gesù ci ha fatto conoscere, certamente avrà il suo compimento, Non sappiamo quando, ma è detto il come: “Verrà con grande potenza e gloria”. Nessuna persona potrà sottrarsi a tale visione e quindi sarà di grande paura per chi ha sempre disobbedito, mentre sarà di grande gioia per le persone che sono state fedeli e obbedienti alla Parola.
- Un evento soprannaturale
Vivere nell’attesa di un evento così importante, suscita in tutti una forte emozione. Ci sono persone che cercano di oscurare questo pensiero, lo potranno fare, ma nulla cambia di ciò che avverrà . Se desta preoccupazione e un certo timore il giorno del ritorno di Gesù, questo sarà per la gravità che un tale evento comporta. Sarà un momento con caratteristiche che vanno ben oltre ogni realtà umana. Primeggerà la figura di Gesù, che gloriosamente apparirà con grande splendore, la sua presenza sarà coronata da creature Angeliche, che con grande splendore di luci e di canti, renderanno solenne l’apparizione del Verbo incarnato. Il tutto, in un contesto di mistero non traducibile con termini umani, perché ciò che fa parte della realtà di Dio non è mai descrivibile con le nostre parole.
- Un dono prezioso
Ogni evento e ogni parola che è propria della natura Divina, porta in sé stessa dei valori che hanno una efficacia spirituale del tutto particolare. Spiritualmente parlando, ogni persona che viene a contatto con ciò che è proprio dell’Essere di Dio, viene avvolta da valori spirituali di altissima efficacia. Un esempio di tale realtà , noi l’abbiamo nella vita di qualche Santo, che entrato in intimità con Dio, alcune sue facoltà umane si sono sospese per un certo tempo; questo fenomeno viene chiamato stato di estasi. Questo è ciò che avverrà , quando sperimenteremo il momento della apparizione di Gesù alla fine dei tempi. Allora le persone che si troveranno in una condizione spirituale positiva, arriveranno al dono di un’estasi perenne, mentre coloro che non saranno nella giusta condizione, a causa del peccato, vivranno queste esperienza come una tragedia per non essere in grado di vivere la potenza, che è propria dell’Amore di Dio e di tutto ciò che comporta.
- Non perdiamo tempo
Gesù ci esorta a fare attenzione, a non rimandare ad altri tempi quello che dovremmo fare per essere annoverati al celeste e Divino dono che l’Apparizione di Gesù comporterà . Quello che dobbiamo fare è vivere in grazia di Dio; con fedeltà e competenza assolvere il proprio dovere. Importante è saper trovare il tempo per leggere e meditare la Parola di Dio e un tempo adeguato per l’Adorazione Eucaristica. Le giornate del cristiano siano sempre ricche di opere di carità .
Invochiamo Maria, affinché il nostro cuore sia pronto al grande incontro con Gesù.
Meditazione sul Padre
PADRE, CHE HAI COSTITUITO TUO FIGLIO PASTORE E RE DELL’UNIVERSO” (Colletta).
La persona di Gesù, è un vero “Tesoro nascosto”. Quanta è la preziosità nella realtà del suo Essere e del suo agire. Lui è il Pastore, Lui è il Re dell’universo. Sono due particolarità che mettono in luce la missione che Gesù ha ricevuto dal Padre.
Gesù buon Pastore
- Gesù conosce le sue pecore una per una. La sua è una conoscenza non soltanto per la storia di ciascuno di loro, ma per i valori spirituali che porta in sé stessa.
- Gesù guida il suo gregge e sa bene dove e come condurlo. Quanto è importante quindi lasciarsi guidare la Lui; obbedire sempre alle sue indicazioni. Quando poi il Pastore fa uscire il gregge dall’ovile, Lui stesso vi cammina davanti.
- Gesù protegge il suo gregge dagli attacchi del demonio; in tanti modi cerca di ingannare le persone, anche con i mezzi moderni che oggi conosciamo.
- Gesù buon pastore nutre il gregge con la sua Parola e con il dono della Santa Eucaristia. La sua stessa presenza è sempre un prezioso aiuto.
Se viviamo nel gregge di Gesù, con umiltà e obbedienza, sperimenteremo quanto sia grande il suo Amore e in Lui troveremo serenità e pace. Se invece da Lui ci separiamo, per cercare gioie e piaceri peccaminosi, perdiamo quella gioia e soprattutto quell’Amore che soltanto Lui è in grado di comunicare ai suoi fedeli. Separati da Lui, diventiamo facile preda del demonio che non perde occasione per aggredirci con le sue malvagità , infestazioni e, a volte, anche vere possessioni.
Gesù Re dell’universo
Questo attributo che viene dato a Gesù, è una conferma di quanto sia grande e potente la sua persona. Grazie alla scienza sappiamo che non esiste soltanto la terra, ma esistono tanti altri pianeti, sistemi solari, galassie e realtà che continuamente vengono scoperte con satelliti e sonde che vengono lanciati nello spazio. La realtà della fede conferma a noi Cristiani che: in Cristo l’universo è stato creato e tutto sussiste in Lui. Quale coscienza abbiamo di questa realtà in cui viviamo e nella quale siamo inseriti in forza del Battesimo? Come viviamo la comunione con la persona di Gesù, “Re dell’universo” al quale ci possiamo avvicinare e ricevere ogni giorno? E’ davvero un peccato non fare il possibile per maturare in noi una reale visione di quello che Gesù è in sé stesso. Purtroppo, le preoccupazioni umane sono tali e tante, da non permetterci di spaziare in questo “Tesoro nascosto”. Se siamo coscienti del nostro Battesimo, continua dovrebbe essere l’attenzione alla Regalità di Gesù.
Una risposta doverosa
Non possiamo fare tutto dalla sera al mattino, ma con ferma volontà dobbiamo trovare il tempo di sostare in Adorazione davanti a Gesù solennemente esposto. La sua Presenza è la ricarica di un Amore che agisce misteriosamente; Egli opera, nella persona che ha davanti, una capacità sempre nuova di percepire la preziosità del suo essere: Buon Pastore e Re dell’universo.
Maria, la nostra cara mamma celeste, ci renda più sensibili e obbedienti ai richiami del suo Divin Figlio, Gesù.