Segni e simboli
L’uomo ha bisogno di vedere per capire. Per facilitare la comprensione di alcuni insegnamenti o eventi della vita, vengono proposti alcuni segni e simboli.
BUSSOLA E CALAMITA
La Bussola è composta da un ago che una volta magnetizzato e reso libero si orienta naturalmente verso un punto chiamato Nord.
Il punto di orientamento per noi cristiani è CRISTO GESU’, VIA, VERITA’ E VITA. ( Gv.14,6 ); “La verità vi farà liberi” ( Gv. 8,31-36 )
L’orientamento però, può essere disturbato e falsato se avvicino o lascio avvicinare alla “bussola” una calamita che indica tutto ciò che moralmente ci danneggia…
Ogni tanto la bussola va verificata, se dice il vero. La verifica va fatta col padre spirituale.
BARCA A VELA O A REMI
Una barca che procede con i remi è figura dell’impegno ASCETICO della persona.
La barca a vela, indica più l’aspetto MISTICO, dove è lo Spirito soprattutto che “MUOVE”…
questo richiede però ugualmente:
a) Uno scafo a posto ( grazia di Dio)
b) Innalzare la vela ( studio, lettura e meditazione della Parola )
c) Il pilotaggio ( la persona deve saper utilizzare ed esprimere bene la forza del “vento” che riceve).
Simbolo della fede:
Al Signore che mi chiama a salire con Lui in barca, la mia risposta dovrebbe essere:
1) SI, senza chiedere il PERCHE’?
2) SI senza chiedere “dove mi conduci?”
3) SI senza dirGli mai basta.
Questo esige la fede in Gesù e la fiducia nel SUO PROGETTO. Se sono IMMERSO nel Signore, molti ” perchè ” e “come”, diventano comprensibili.
PIETA’ DI MICHELANGELO: martello e scalpello
Un giorno hanno chiesto a Michelangelo come avesse fatto a scolpire un opera così artisticamente bella e preziosa, lui rispose: “vedevo nella massa di marmo questa figura e mi sono limitato a togliere con martello e scalpello tutto ciò che impediva l’emergere di questa figura”.
L’uomo è stato creato da Dio a sua immagine e somiglianza. La realtà di oggi è questa: che la vera identità della persona umana è molte volte coperta da scorie che vanno tolte con fermezza, da un buon educatore che con martello e scalpello riporti in luce il vero volto della persona.
IL GREMBIULE DI GESU’
Nel giorno dell’ultima cena Gesù ha compiuto un gesto che ha stupito tutti i discepoli “si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita, poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui era cinto” (Giovanni 13,4-5) …quando ebbe lavato i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse: capite quello che ho fatto per voi?” (Giovanni 13,12)
Cingersi dell’asciugamano è il segno della sua volontà di servire umilmente. E’ interessante notare che Gesù una volta compiuto il servizio si rimette di nuovo le vesti ma non si toglie l’asciugamano. Questo sta’ a significare che la sua volontà di servizio non è limitata soltanto a quel momento, ma continuerà per tutta la sua vita fino al momento della sua morte in croce. Così dovrà essere per noi, una vita impostata sempre al servizio dei fratelli. Questo atteggiamento di servizio ha un grande vantaggio spirituale confermato da Sant’Agostino quando disse: “Ricordati che appartiene a te soltanto ciò che doni”.
CLESSIDRA
Amare è valorizzare il tempo che scorre inesorabilmente . Vivere il tempo che passa.
La clessidra può avere tre significati:
1) Tutta la mia vita è passata granellino per granellino nelle mani di Dio, nel suo cuore, nel suo amore, nella sua mente.
2) Quando per il peccato i granelli si sono coagulati, Dio con il suo amore e con il sacramento della penitenza ha sciolto questi coagulamenti e tutti i granellini hanno proseguito il loro scorrere regolare.
3) Ora chiedo alla misericordia di Dio che i giorni che ancora devo trascorrere qui sulla terra siano granellini di amore che passano momento per momento nel suo cuore, nel suo pensiero, nelle sue mani dorate.
Confronta Genesi 1,1 – Apocalisse 22,20 – Ebrei 13,14 – Filippesi 3,20
I SANDALI
“Il Signore vide che Mosè si era avvicinato per guardare: Dio gridò a Lui: Mosè, Mosè. Rispose: Eccomi! Riprese: Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi perché il luogo sul quale tu stai è luogo santo” (Esodo 3,4-5)
Alcune riflessioni in merito:
- Quando siamo davanti all’Eucaristia, quando si partecipa a liturgie particolari, quando siamo in luoghi santi, quando siamo anche davanti a persone sante o che hanno compiti speciali, per tutti il comportamento deve essere di massimo rispetto.
- Togliere i sandali, vuol dire anche non cercare di imporre a Dio il nostro passo, ma adeguarsi al suo passo. Ancora vuol dire lasciare certe idee nostre che abbiamo per principio, per una certa educazione avuta, per aprirci a un cammino che Dio intende farci fare.
- “Ho sempre fatto così…” levare i sandali vuol dire togliere certe tradizioni non sempre consone al nostro ministero.
- I sandali rappresentano tutto quello che non ci permette di avere un contatto diretto con Dio.
- Nella tradizione biblica, i sandali vengono considerati come il simbolo dell’uomo libero.
- I sandali sono anche segno di povertà e di essenzialità.
- Togliere i sandali è un segno di adorazione verso un mistero invisibile e pertanto chiede di avvicinarsi con piedi scalzi, volto coperto, in silenzio.
- La vita è un lungo cammino, per costruire insieme, qualcosa che dura per sempre.
- Scalzati! Per entrare nell’altro, questo è un compito da fare a piccoli passi.
IL CONCERTO DELLE RAGANELLE
- “Non si allontani mai dalla tua bocca il libro di questa Legge, ma meditalo giorno e notte” (Giosuè 1,8)
“Mi disse: figlio del’uomo mangia ciò che hai davanti, mangia questo rotolo. poi va e parla alla casa di Israele” (Ezechiele 3,3)
“Non di solo pane vivrà l’uomo, m di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Matteo 4,4)
“Sua Madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore” (Luca 2,51)
- Le cose belle non si improvvisano, vanno pensate e fatte bene.
- Per superare un esame di Teologia morale, bisogna prepararsi bene.
- Per suonare bene uno strumento musicale occorre una preparazione e tanto esercizio.
- Non si deve annunciare la Parola di Dio senza una necessaria preparazione, non si può improvvisare, diversamente si fa il concerto delle “raganelle“, sgradevole come suono e ripetitivo.
- Verrà il giorno in cui dovremo rendere conto al Signore di come abbiamo annunciato la sua Parola.
LA BICICLETTA DI DIO
In una calda sera di fine estate, un giovane si recò da un vecchio saggio: “Maestro, come posso essere sicuro che sto spendendo bene la mia vita? Come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?”. Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse: “ Una notte mi addormentai con il cuore turbato, anch’io cercavo, inutilmente, una risposta a queste domande.
Poi feci un sogno. Sognai una bicicletta a due posti. Vidi che la mia era come una corsa con una bicicletta a due posti: un tandem. E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare. Ma poi avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti. Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Dio rendeva la mia vita più felice ed emozionante. Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti? Capii che quando guidavo io conoscevo la strada, ma era piuttosto noiosa e prevedibile. Ma quando cominciò a guidare lui conosceva bellissime scorciatoie, su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi, a gran velocità, a rotta di collo. Tutto quello che riuscivo a fare era tenermi in sella! Anche se sembrava una pazzia, lui cominciava a dire: “Pedala, pedala!”. Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso e chiedevo: “Signore, ma dove mi stai portando?”. Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia, non sò come, cominciai a fidarmi. Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura, e quando dicevo: “Signore, ho paura”, lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito un immensa serenità si sostituiva alla paura. Mi portò poi da gente con doni di cui avevo bisogno: doni di amore e di gioia. Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio, ma poi mi disse: “Ora dai via i regali”. Così li regalai a persone che incontrammo, e trovai che nel regalare ero io a ricevere. Dapprima non mi fidavo di lui, al comando della mia vita. Pensavo che l’avrebbe condotta al disastro. Ma lui conoscevo i segreti della bicicletta, sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti, saltare per superare luoghi pieni di rocce, volare per abbreviare passaggi paurosi. Io stò imparando ora a stare zitto e pedalare nei luoghi più strani, e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto del mio compagno di viaggio. E quando sono certo di non farcela ad andare avanti, lui si limita a sorridere e dice: “Non ti preoccupare, guido io, tu pedala!”.
REALTA’ DI QUESTO TIPO NON SI POSSONO IMPROVVISARE
Questo tipo di esperienze di sport estremo come roccia e sci diventano possibili soltanto dopo una preparazione tecnica e perseverante.
Il sacerdozio è una realtà non meno impegnativa di questi sport. Quindi il cammino verso il sacerdozio non si può improvvisare e pertanto richiede una costante e attenta preparazione da continuare nel tempo anche dopo l’ordinazione sacerdotale.
L’ANCORA
L’ancora con due significati:
1) la vita è difficile e impegnativa per tutti, quando le cose peggiorano e diventano quasi soffocanti su chi possiamo gettare l’ancora? A chi fare riferimento?
2) A volte quando si prega, oppure ascoltando una conferenza, la mente, la fantasia, va per altre strade… Allora bisogna gettare l’ancora perchè la nave… la fantasia… la mente, sia ferma e in grado di ascoltare.
IL LUCCHETTO con due chiavi
Ogni persona è bene che abbia una sua riservatezza. Nel segreto della propria coscienza è bene che nessuno vi entri se non il padre spirituale. Quindi la “coscienza” va chiusa con due chiavi: una va affidata al padre spirituale e l’altra è personale. Nessun altro deve entrare, mentre il padre spirituale è bene che sia sempre informato di ciò che succede nella vita personale della persona che a lui si affida.
GUANTO DEL PUGILE
1) “Ho combattuto la buona battaglia” così ha detto San Paolo. Nella vita ci sono sempre difficoltà e battaglie da affrontare. Il cristiano deve saper combattere.
2) Nel combattimento bisogna fare attenzione a non abbassare mai la guardia… essere sempre vigilanti.
IL COCCODRILLO
Dobbiamo prendere atto della preziosità che è in noi in quanto persone fatte a immagine e somiglianza di Dio e ancora di più quando si tratta di persone consacrate o avviate al sacerdozio. Quindi occorre massima prudenza e non sottovalutare certi pericoli.
Esistono dei coccodrilli, animali che stanno in certi fiumi e che sanno ben mimetizzarsi nel fondo dei fiumi per non essere visti e per agguantare la vittima di sorpresa.
Come difendersi?
- Non andare in zone dove sappiamo che ci sono dei coccodrilli o coccodrille;
- In caso di aggressione invocare potentemente Maria e impegnarsi con opere di carità;
- Attenti alle “lacrime di coccodrillo”;
- La liberazione è sempre possibile ma non da soli, occorre informare il padre spirituale e subito fare riferimento al sacramento della confessione;