Commento al Vangelo di Giovanni 14,23
“SE UNO MI AMA, OSSERVERA’ LA MIA PAROLA E IL PADRE MIO LO AMERA’ E NOI VERREMO A LUI E PRENDEREMO DIMORA PRESO DI LUI” (Giovanni 14,23)

Gesù, nostro Salvatore e vero maestro di vita, ci fa capire che per corrispondere all’amore che tutti riceviamo da Lui, non bastano le parole, ma è importante mettersi in obbedienza alla sua Parola.“Se uno mi ama osserverà la mia parola”. Questo avviene anche all’interno di una famiglia: Un figlio dimostra di amare i propri genitori se e nella misura in cui obbedisce ai loro comandi; Quando ciò non avviene,le parole che si dicono sono parole vuote e sterili. Ecco, oggi noi siamo chiamati a obbedire alla Parola di Gesù che troviamo nei Testi Sacri: 46 libri dell’Antico Testamento e 27 libri del Nuovo Testamento, tutti riuniti nell’unico Libro dal titolo “La Bibbia” (i Libri).
Nella Bibbia abbiamo Parole ispirate, cioè guidate dall’azione dello Spirito Santo.
- “Il Padre mio lo amerà“
L’obbedienza alla Parola di Dio è la risposta all’Amore che DIO ha per noi; allo stesso tempo, entriamo in un rapporto d’amore con Dio che è Padre: “Il Padre mio lo amerà”. Con l’obbedienza raggiungiamo l’intimità con il Padre; quando il nostro agire comporta un certo sacrificio, la riconoscenza per il dono ricevuto è ancora più grande. Gesù, con la sua obbedienza al Padre, fino alla morte e morte in Croce, ha ottenuto la salvezza dell’umanità. La testimonianza di Gesù sia per tutti uno stimolo per vivere sempre nell’obbedienza alla sua Parola di Dio, anche quando comporta un vero sacrificio. La vita dei Santi è una conferma di questa verità.
- “E noi verremo a Lui“
Se sappiamo accogliere l’Amore che Dio ha per noi e facciamo il possibile per corrisponde così come siamo capaci, si crea in noi l’abitazione della Santissima Trinità. Così si legge nel testo: “Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. E’ una grande grazia, ma quanto siamo coscienti del significato di essere coinvolti nella persona del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo? Ecco perchè nella vita è importante saper riflettere e meditare quello che il Signore ci concede, nonostante la nostra povertà spirituale.
- “E prenderemo dimora presso di lui“
Quello di cui il Signore intende farci dono, quando corrispondiamo al suo Amore, è raggiungerci con la potenza del suo Amore, non solo per una semplice visita, ma di voler abitare in noi. Così ci viene confermato: “Prenderemo dimora presso di lui”. Non esiste grazia più grande di sapere che Dio, l’Assoluto, la Santissima Trinità, decide di prendere dimora in quello che umanamente siamo.
Il dono che ci viene offerto è certamente oscurato dal demonio che conosce meglio di noi la preziosità che comporta. Non lasciamoci ingannare, apriamo la mente e il cuore meditando attentamente quanto avviene in noi quando, con un atto di sincero amore e con una docile obbedienza, ci rivolgiamo a Colui che è veramente nostro Padre, a Gesù Salvatore e allo Spirito Santo che continua in noi l’opera della santificazione. È così che dovremmo compiere il cammino qui sulla terra.
Maria, ci aiuti a prendere coscienza del dono che otteniamo con l’obbedienza.