Vangelo di Marco 4,38
“MAESTRO, NON T’IMPORTA CHE SIAMOPERDUTI ?” (Marco 4,38)
Ogni evento è stato per Gesù occasione per testimoniare la sua realtà di Verbo Incarnato, vero Dio e vero uomo. Quel giorno, “Congedata la folla, gli Apostoli presero Gesù con sé nella barca”…Ma durante la traversata del lago, “Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciarono nella barca, tanto che ormai era piena” (v.37). Il fatto fu talmente grave, che temevano ormai di affondare, mentre “Gesù se ne stava a poppa, sul cuscino e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: Maestro, non t’importa che siamo perduti? (v.38).
Più che una richiesta di aiuto è stata per loro una forma di scoraggiamento, avevano perso la speranza di salvarsi. Essi in quel momento hanno dubitato della reale potenza di Gesù e dell’aiuto che egli avrebbe potuto dare. Significativa la domanda: “Non t’importa che siamo perduti?” Con loro grande sorpresa, “Gesù si destò, minacciò il vento e disse al mare: Taci, calmati. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia” (v.39).Vedere cambiare tutta la situazione in un solo momento, li sorprese e furono a disagio;certamente grande la meraviglia per un intervento miracoloso e così tempestivo. “Furono presi anche da grande timore e si dicevano l’un l’altro: Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono? (v.41). Disagio, meraviglia e timore; grave è stata la loro poca fiducia nella Persona di Gesù.
- Mancanza di fede
Gli Apostoli ebbero la grazia di imparare tante cose stando con Gesù, ma la loro conversione non era ancora pienamente avvenuta. Sarà lo Spirito Santo che nel giorno della Pentecoste li renderà capaci di essere veramente uomini di fede, e cioè capaci di riconoscere la verità nelle Parole di Gesù e non in quello che umanamente potevano vedere e capire. Su quella barca non vi era soltanto Gesù vero-uomo, ma Gesù vero-Dio, quindi non era possibile che il vento e le onde potessero farlo affondare. In quel momento, è veramente mancata la fede in Gesù.
Gesù, compiuto il miracolo, non ha risparmiato agli apostoli un severo richiamo: “perché avete paura, non avete ancora fede?” (v.40). E’ proprio con la loro paura che hanno dimostrato di non avere fede. E’ la paura che abbiamo anche noi quando di fronte a realtà che superano le nostre facoltà mentali, ci fermiamo, lasciamo spazio al dubbio. Si manca di umiltà e cioè non ci rendiamo conto che umanamente abbiamo tante belle facoltà, ma che non tutto siamo in grado di capire. Mentre se siamo umili, allora ci affidiamo al vero Maestro e a quello che ci dice con le Parole e con il suo esempio.
- “Chi è dunque costui?”
Non si può amare ciò che non si conosce. Questo dovrebbe essere uno dei nostri impegni come cristiani e cioè migliorare la conoscenza di Gesù. Giova molto, per conoscere Gesù, la lettura del Vangelo. Un buon canale per conoscere meglio Gesù, è l’Adorazione Eucaristica. Nel silenzio e nel raccoglimento si arriva a percepire aspetti nuovi di quello che Gesù è, e di quello che fa per noi; si entra gradualmente nel segreto del suo essere. Gesù è un “Tesoro nascosto”, ma non è facile scoprire la preziosità di questo “Tesoro”. Sempre dovremmo invocare l’aiuto dello Spirito Santo perché sia Lui a fare luce sulla Persona di Gesù. Da parte nostra, è importante avere un “cuore aperto” ai doni che ci vengono dati per arrivare a una “sintonia” con tutte le realtà che riguardano la vita spirituale. Avere un “cuore aperto” vuol dire essere completamente liberi dal peccato e da tutto ciò che conduce al peccato. Bisogna insomma evitare certe occasioni e certi comportamenti che sono occasione di peccato. L’augurio è di essere perseveranti nella ricerca del “volto di Gesù”, così da arrivare gradualmente ad una coscienza di Lui così ricca e preziosa da poterlo avere come persona che occupa tutto lo spazio del nostro cuore. Maria, la nostra cara mamma celeste, è la persona che più di ogni altra ci può aiutare ad avere di Gesù, suo Divin Figlio, un conoscenza che innamora e cha fa innamorare.