Meditando Marco 9,7
“VENNE UNA NUBE CHE LI COPRI’ CON LA SUA OMBRA
E DALLA NUBE USCI’ UNA VOCE: QUESTI E’ IL FIGLIO
MIO, L’AMATO ASCOLTATELO” (Marco 9,7)

Un’ombra, una voce, un messaggio. Nella Sacra Scrittura noi troviamo veramente luce per il nostro cammino. Anche questa è una testimonianza, di come la Divina Provvidenza ci sostenga nella vita che stiamo vivendo sulla terra.
“Gesù, prese con sé, Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte” (v.2). Gesù ha voluto dare a tre dei suoi discepoli una visione concreta del suo essere non solo una persona umana, ma come è da sempre veramente persona Divina, e anche per prepararliai giorni in cui Gesù sarebbe stato umiliato e crocifisso. Il mirabile evento della trasfigurazione di Gesù, fu per Pietro, Giacomo e Giovanni una esperienza che sempre rimarrà nel loro cuore e una conferma di quanto siano grandi e sconvolgenti le realtà del cielo. Quando essi hanno visto Gesù trasfigurato, con le sue vesti bianchissime e accanto a sé Elia e Mosè, in loro si sono alternati paura e tanta gioia. Infatti, Pietro disse a Gesù: “Rabbì, è bello per noi essere qui, facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia” (v.5). Il desiderio di Pietro, e certamente anche di Giacomo e di Giovanni, era di poter rimanere sempre in questa mirabile visione di Gesù con Mosè e Elia.
- “Una nube“
Se già era sconvolgente la visone di Gesù trasfigurato, ancora più impressionante fu il fatto di vedere “Una nube che li coprì con la sua ombra” (v.7/1); non fu certamente un fatto naturale perché quell’ombra ha generato su di loro qualcosa di straordinario, di soprannaturale, di Divino. Ancora una volta timore, paura e tanta gioia. Questo avviene ogni volta che il Signore ci raggiunge con qualche suo dono speciale. Quando poi verrà il giorno in cui una nube si poserà per sempre anche su di noi, in quel giorno si concluderà il nostro cammino sulla terra. Dio è così, non ha corpo, ma si percepisce per la potenza che emana da quella misteriosa “nube”.
- “Una voce“
I battiti del cuore dei tre discepoli, certamente hanno raggiunto il massimo quando da quella nube “Uscì una voce: Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo” (v.7/2). Poche parole per dare allo stesso tempo una conferma e un comando, rivolto a tutti gli uomini di buona volontà.
- Una conferma: “Questi è il Figlio mio”Con la solennità e l’autorevolezza di quella voce, Gesù è stato presentato come persona della Santissima Trinità: il Figlio! E’ su queste parole che si fonda la nostra fede in Gesù, il Salvatore del mondo. Vana è ogni altra ricerca per essere confermati sulla preziosa realtà di Gesù, che con l’Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione, ha riaperto le porte del Paradiso. Con coraggio, allora, verifichiamo se veramente abbiamo nel cuore e nella mente, la certezza di questa verità così sublime.
- Un comando; “Ascoltatelo”! Ascoltare Gesù, significa accogliere con gioia quello che Lui dice e quello che ci esorta a fare. Accogliere Gesù e prendere coscienza del tesoro che è racchiuso nella sua Persona. Lui stesso un giorno disse ai suoi discepoli: “Ma voi, chi dite che io sia?” (Mt.15,15). Se di Gesù abbiamo una conoscenza sommaria, se non facciamo il possibile per prendere atto di quello che ha fatto e continua a fare oggi, in termini concreti e tanto preziosi per la Chiesa e per l’umanità intera, difficilmente si potrà arrivare ad una relazione di fede e di Amore, che entusiasma la vita. Gesù è davvero una Persona Divina che non basta una vita intera per scoprire tutta la preziosità di ciò che racchiude in se stesso. Posta la perseverante attenzione di quello che Lui è, diventa più facile arrivare all’obbedienza dei suoi comandi, anche se comportano a volte veri sacrifici. L’ascolto ha dunque la duplice valenza: conoscere la persona di Gesù e con piena fiducia camminare alla sua Presenza.
Chiediamo a Maria il suo contributo, per essere persone capaci di conoscere sempre meglio il suo Gesù e di avere la ferma volontà di mettere in pratica i suoi insegnamenti.