Meditando Efesini 1,17
“IL PADRE DELLA GLORIA, VI DIA UNO SPIRITO
DI SAPIENZA E DI RIVELAZIONE PER UNA PIU’
PROFONDA CONOSCENZA DI LUI” (Efesini 1,17)
Non si può amare ciò che non si conosce. La persona di Gesù è di una preziosità talmente grande che non è possibile per noi creature, arrivare a conoscerlo in tutto quello che Lui è come vero Dio e vero uomo.
Gesù non chiede a noi l’impossibile, ma quello che possiamo fare per avere di Lui una conoscenza sufficiente, lo dobbiamo fare. Per arrivare a un grado minimo di conoscenza, il primo passo da compiere è essere liberi dal peccato mortale.
Il peccato annulla ogni percezione del soprannaturale. Purtroppo a nostro svantaggio esiste il fatto che viviamo in una società dove il paganesimo e l’ateismo, rendono l’ambiente saturo di false luci e molto ostile al Cristianesimo; pertanto senza volerlo, noi respiriamo un’aria fortemente inquinata da modi di pensare e di vivere che facilmente disorientano la persona umana.
- Il coraggio della verità
Oggi per essere veramente Cristiani, dobbiamo evitare di cadere in un modo di pregare, fatto di formule che non hanno niente a che fare con la vera Fede. Gesù, negli anni che ha predicato e compiuto grandi miracoli in Palestina, quasi sempre ha trovato Scribi, Farisei e dottori della Legge che, pur essendo frequentatori del Tempio e delle Sinagoghe, lo hanno sempre contrariato e hanno fatto di tutto per metterlo in difficoltà, alla fine sono riusciti a condannarlo alla morte in croce. Gesù ha indubbiamente sofferto molto per tutta le torture subite anche prima di essere inchiodato sulla croce, ma grande è stata anche la sofferenza, ogni volta che hanno respinto e oltraggiata la verità che stava annunciando. In misura diversa, anche oggi, se una persona intende veramente seguire Gesù, non trova molti consensi e facilmente viene derisa, oppure considerata una persona che vive una forma di misticismo. Il vero credente, viene considerato come uno che non ha i piedi per terra, che non ha il senso concreto della vita, ma non è così!
- La nostra fede
Gesù non tollera mezzi termini. Questo è uno dei comportamenti indispensabili per arrivare a quel minimo di conoscenza che dobbiamo avere di Lui. O tutto, o niente. Ogni forma di religiosità che non consideri fondamentale l’impegno di vivere ogni giorno la presenza di Gesù e di essere obbedienti solo e soltanto alla sua Parola, non conoscerà mai la strada giusta che porta a migliorare la conoscenza di Gesù. Se un cristiano vuole essere tale, se veramente intende seguire Gesù, deve mettere in pratica quello che Lui ha detto: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Lc 9,23). Un tale cammino non vuol dire rifiutare la bellezza e la realtà della vita, ma è un serio impegno per eliminare tutta quella zavorra che appesantisce il cammino spirituale e rende difficile l’attenzione alle cose del cielo.
L’uomo di fede non vola a bassa quota; non si ferma a quello che il mondo pagano offre, ma vola in alto, molto in altro e con lo sguardo verso colui che viene chiamato: l’Altissimo.
C’è chi si oppone dicendo che dobbiamo essere molto concreti, evitando quindi certe astrazioni.
Non dimentichiamo che il Creatore ci ha fatti in un certo modo: “a sua immagine e somiglianza” per cui se pensiamo di vivere in modo consono alla mentalità del mondo pagano, è come incrinare la propria vita e alla fine renderla inutile, vuota, senza senso. S.Agostino diceva: “Siamo fatti per te,Signore, ed è inquieto il nostro cuore, finché non riposa in Te”.
Con la forza della fede, sostenuti dall’azione dello Spirito Santo, dobbiamo avere il coraggio di spezzare quelle catene che ci tengono legati alle cose della terra, per vivere rivolti e attenti alla Persona di Gesù che, come buon pastore, fatto uscire le pecore dall’ovile, “Cammina davanti al suo gregge” (Gv.10,4). La vita che i Santi hanno vissuto come noi qui sulla terra, è una conferma continua che la sorgente della vita, a cui dobbiamo attingere ogni giorno, è Gesù Cristo, Verbo incarnato, Salvatore dell’umanità. Non perdiamo tempo in cose che non hanno importanza, ma viviamo il più possibile Adorando Gesù presente in quell’Ostia consacrata.
Con l’aiuto di Maria, la nostra cara mamma del cielo, impostiamo il nostro cammino in modo tale che sempre più e sempre meglio si arrivi a una conoscenza vera di Gesù e di quanto ha fatto e continua a fare per noi. Non dimentichiamo che siamo cittadini del cielo, anche se ancora siamo sulla terra e come tali dobbiamo avere il coraggio di manifestare sempre la nostra fede in Gesù.