Commento Vangelo di Luca 6,20
“BEATI VOI, POVERI, PERCHE’ VOSTRO E’ IL REGNO DI DIO” (Luca 6,20)

Quel giorno, vi erano molte persone in attesa di ascoltare Gesù. La sua Parola era per loro sempre importante; grande era anche l’attesa per avere qualche guarigione. In quell’ occasione, Gesù parlò delle Beatitudini e la prima delle Beatitudini fu sulla povertà. E’ interessante quello che l’Evangelista fa notare e cioè che Gesù iniziò il discorso dopo aver “Alzato gli occhi verso i discepoli e poi disse: “Beati voi, poveri, perchè vostro è il regno dei cieli”. Questo sguardo particolare, possiamo dire, che fra le tante intenzioni che Gesù aveva su di loro, era riferito anche alla missione che i suoi discepoli, avrebbero svolto con una testimonianza di vita e non solo con le parole.
“Beati voi poveri“.
L’evangelista Matteo, riporta questa Beatitudine con un particolare molto importante; esso dice; “Beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regno dei cieli” (Mt.5,3). Certamente anche Luca voleva dire la stessa cosa e non solo alludere alla povertà in senso umano. Essere poveri, cioè essere persone che vivono, guadagnando con il sudore della propria fronte lo stretto necessario per una vita quotidiana dignitosa, non è un disonore, ma una bella testimonianza. Si parla di povertà, non di miseria. Le persone invece che accumulano tesori per sé stessi e non si prendono cura del prossimo in necessità, sono coloro che da Gesù hanno avuto già una severa sentenza: essi difficilmente entreranno nel regno dei cieli. La speranza è che prima della morte si convertano, diversamente si troveranno nella condizione del ricco epulone, che invano invocava Abramo di poter avere almeno una goccia d’acqua per lenire la sua terribile arsura.
- “Poveri in spirito“
Essere “poveri in spirito” vuol dire avere coscienza del nostri limiti. Non presumere di poter fare più di quello che siamo in grado di fare, La povertà di spirito, è tale quando dopo un peccato, o un fallimento, non gettiamo la spugna, ma si ricomincia il cammino.
– Siamo poveri in spirito soprattutto quando riusciamo a vivere una vera intimità con Gesù, e cioè quando tutte le occupazioni e preoccupazioni umane passano in secondo piano, mentre cresce e trova spazio in noi, un dialogo aperto con Gesù e con il prossimo.
– Siamo poveri in spirito nella misura in cui non perdiamo tempo nel piangere sui nostri limiti, ma facciamo tutto il possibile per conoscere quello che Gesù ha fatto e continua a fare per noi.
– Siamo poveri in spirito quando possiamo e mettiamo in pratica quello che Giovanni Battista ha suggerito ai suoi discepoli: “Lui deve crescere, io invece diminuire” (Gv.3,30).
– Siamo poveri in spirito quando siamo coscienti di quello che ha scritto San Paolo ai Corinzi: “Chi sta in piedi, guardi di non cadere” (1 Cor.10,12). Presumere infatti, in forza di certe esperienze fatte, di essere sicuri di non cadere più in certi peccati, è un grave errore.
– Siamo poveri in spirito se siamo coscienti che da soli non siamo capaci di affrontare i tanti problemi della vita, ma sempre abbiamo bisogno di un sostegno spirituale. Esemplare è quello che si legge nella lettera di Paolo ai Filippesi: “Tutto posso in Colui che mi dà forza” (Fil.4,13)
– Siamo poveri in spirito quando possiamo dire come San Paolo: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Galati 2,19-20). Questo certamente è un livello di povertà e di vita spirituale che poche persone hanno la grazia di raggiungere. Tutti però dobbiamo fare il possibile per migliorare ogni giorno la nostra condizione di vita spirituale.
– Siamo poveri in spirito quando viviamo la carità, come la descrive Paolo nella lettera ai Corinzi:
una carità “che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1Corinti 13,7).
Quello che il Signore ci chiede per essere poveri in spirito, certamente è un cammino non facile, ma doveroso e possibile.E’ il momento presente che deve essere segnato da una volontà ferma, che non si arrende davanti alle tante difficoltà della vita quotidiana. Una volontà forte di certe esperienze del passato e fiduciosa nella Divina Provvidenza per il futuro,
Gesù ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino ala fine del mondo” (Mt.28,20). E’ la sua Presenza che rende sicuri i nostri passi e che sempre ci sostiene nelle difficoltà.
Chiediamo a Maria, che come mamma, ci preservi sempre dalle insidie del maligno