Commento Vangelo di Luca 15,24
“QUESTO MIO FIGLIO ERA MORTO, ED E’ TORNATO IN VITA, ERA PERDUTO ED E’ STATO RITROVATO”(Luca 15,24)
Gesù ha illuminato e sempre illumina la nostra mente e il nostro cuore con la preziosità della sua Parola. Sono parabole, esortazioni, miracoli e tanti insegnamenti, che scaturiscono da un cuore che trabocca d’Amore. La Parola di Gesù, nasconde verità che scuotono la vita. La sua Parola non invecchia; tocca tutti i problemi della nostra vita; apre gli orizzonti su ciò che ci attende al termine del nostro pellegrinaggio terreno. Una Parola, quindi, che è un “tesoro” da custodire e da meditare con perseveranza.
> Ricominciare è possibile.
Fra le parabole che Gesù ci ha fatto conoscere, quella del figliol prodigo, mette in evidenza quanto sia grande l’attenzione di Dio Padre anche verso i peccatori. Anche oggi ci sono figli che abbandonano la famiglia per strade di peccato. Quello che un genitore può fare, quando ha un figlio in difficoltà, è cercare di non perdere mai la speranza in un suo ritorno. La storia, registra esempi di grandi Santi che, dopo una vita di peccato, hanno avuto la grazia e la forza di mettere in discussione tutta la loro vita. Ricominciando e compiendo un cammino di vera conversione, quindi, di obbedienza alla Parola di Dio.
> Un commosso abbraccio
La decisione del figlio di ritornare alla casa del Padre, è stata accolta con un commosso abbraccio. Un gesto, che il figlio non si aspettava. Lui si è avvicinato al padre, pienamente disposto a riconoscere il peccato commesso; quasi misteriosamente, ha sperimentato un gesto di accoglienza da parte del padre. Quello che è successo fa comprendere una cosa importante e cioè che davanti al Signore, ciò che conta per avere il perdono non è solo la dichiarazione dei peccati commessi, ma la sincera contrizione delle varie colpe. Forse, non sempre avviene questo quando ci disponiamo a ricevere il Sacramento della Penitenza. Mentre per tutti, è proprio la contrizione del peccato commesso, che assicura il perdono e quindi la piena riconciliazione.
- La speranza di chi ama
Chi sinceramente ama, non perde mai la speranza di un possibile ritorno della persona cara travolta dal peccato. “Dio è Amore” (1Gv.4,8), ed è l’Amore che ha per noi a mantenere viva in Lui la speranza del ritorno del peccatore alla casa del padre. Il giorno del ritorno diventa una gioia veramente grande, al punto, come si legge nel Vangelo, che quel padre ha voluto proprio una festa per il ritorno del figlio. Questo dovrebbe essere per tutti un sincero incoraggiamento, proprio nei momenti in cui si è tormentati dalle conseguenze del peccato. Chi ama, non perde mai la speranza di poter riabbracciare la persona caduta nel peccato.
Non venga mai meno, quindi, la preghiera per la conversione dei peccatori. Noi abbiamo l’esempio della mamma di Sant’ Agostino, che dopo tante preghiere e lacrime, ebbe la grazia tanto desiderata. Questo non fu l’unico caso di conversione.
La nostra mamma del cielo non cessa mai di esortare tutti per la conversione dei peccatori. Con fede e con fiducia uniamoci alla sua preziosa preghiera.