Commento al Vangelo di Marco 9,2
“SEI GIORNI DOPO, GESU’ PRESE CON SE’ PIETRO, GIACOMO E GIOVANNI E LI CONDUSSE SU UN ALTO MONTE, IN DISPARTE, LORO SOLI, FU TRASFIGURATO DVANTI A LORO” (Marco 9,2)
Gesù un giorno ha scelto tre dei suoi Apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni per dare loro un segno della sua realtà Divina e non solo umana: “Fu trasfigurato davanti a loro”.
Gesù è apparso loro con una veste bianchissima e accanto a Lui due persone significative: Elia, come rappresentante dei Profeti e Mosè, come rappresentante della Legge; una rivelazione che confermava l’azione universale di Gesù.
La visione si è ulteriormente arricchita, quando “Venne una nube che li coprì con la sua ombra, e dalla nube uscì una voce che diceva: Questo è il Figlio mio, l’amato, ascoltatelo” (v.7). Alla presenza di un evento così straordinario, Pietro disse: “Rabbi, è bello per noi essere qui, facciamo qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia” (v.5). Era più che naturale che i tre Apostoli fossero veramente sconvolti da un tale evento.
Un messaggio per tutti
Pietro, Giacomo e Giovanni, come prime guide responsabili della Chiesa, hanno avuto questo dono per poi testimoniarlo a tutti i fedeli. Un messaggio che anche noi oggi siamo chiamati a viverlo in termini concreti, con una vita di vera fede in Gesù e che il Padre ha personalmente detto di ascoltarlo. Come Cristiani dobbiamo fare tutto il possibile per metterci in ascolto di Gesù, della sua Parola, dei suoi preziosi insegnamenti. Ogni giorno, perciò, dovremmo leggere e meditare le Sacre Scritture, in particolare i Santi Vangeli, per prendere coscienza del valore che comporta la Persona di Gesù e la sua presenza come Verbo Incarnato.
Una parola da vivere
Quando il Signore ci rivela una verità, va sempre considerata non soltanto come parola da ascoltare, ma come una realtà da vivere. Da quella nube, quei tre discepoli udirono una voce con un comando ben preciso: “Ascoltatelo”. Per vivere quello che ci viene richiesto, come prima cosa dobbiamo avere coscienza della persona che lo chiede e con quale autorità. Si tratta di un comando che viene direttamente dalla voce di Dio, pertanto, con un valore che va pienamente considerato in tutta importanza. Come seconda cosa, poiché si riferisce alla persona di Gesù, è importante avere di Gesù un minimo di conoscenza di quello che Lui è, della preziosità della sua persona, di quello che Lui ci esorta a fare. Come terza cosa, dobbiamo mettere in conto che non sempre è facile vivere quello che Gesù ci chiede; bisogna essere disposti ad accettare anche il sacrificio che certe azioni comportano, a partire da alcune rinunce molto personali.
Il fatto consolante e veramente positivo dal punto di vista spirituale, è il risultato che segue quando si è obbedienti alla Parola di Dio. Un “termometro”, che sempre ha valore, é nei famosi tre frutti dello Spirito che San Paolo elenca nella Lettera ai Gàlati: Amore, gioia e pace. Invochiamo lo Spirito Santo, affinché ci aiuti a vivere. A mettere in pratica ciò che si crede. Maria ci sostenga nei momenti in cui la vita si fa particolarmente difficile, per non perdere il dono di una obbedienza che genera Amore, gioia e pace.