Commento al Vangelo di Marco 1,13
“GESU’ NEL DESERTO RIMASE QUARANTA GIORNI, TENTATO DA SATANA” (Marco 1,13)
Fa riflettere molto il fatto che Satana possa arrivare a tentare anche Gesù, ma questo è avvenuto: “Nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana” (v.13). Satana quindi non risparmia nessuno, non solo tutti subiamo tentazioni, ma il pericolo si fa grave perchè il demonio aspetta sempre il momento giusto per farci cadere. La sua astuzia è molto acuta, conosce bene i punti deboli della nostra vita e i momenti in cui siamo più fragili. Ecco perchè giustamente Gesù ci dice: “Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mt,26,41). Presumere di essere abbastanza forti e sicuri di non cadere nel peccato già questo è un pericolo da evitare, perchè nessuno è confermato in Grazia.
- Come Gesù ha vissuto nel deserto?
Non è possibile per noi creature umane comprendere tutto della vita di Gesù, sopratutto per quanto riguarda la sua relazione e intimità con il Padre e lo Spirito Santo. Quello che possiamo dire è che alcuni Santi hanno avuto la grazia di raggiungere una così particolare intimità con il Signore da entrare in estasi e cioè in una tale intensità di preghiera da rimanere immobili. Questo conferma quello che un giorno Dio ha detto a Mose’, quando gli aveva chiesto di poter vedere il suo volto: “Nessun uomo può vedere il mio volto e vivere” (Esodo 33,29).
Tutto questo per farci capire che l’esperienza di Gesù nel deserto è stata certamente un tempo con caratteristiche soprannaturali straorinarie e così intense che noi non siamo in grado di comprenderle e di esprimerle con le nostre parole.
- L’astuzia di Satana
Il maligno ha saputo aspettare per la tentazione a Gesù, un momento in cui si era creata in Lui una situazione naturale, dopo un digiuno di quaranta giorni ebbe fame. Ecco allora la triplice tentazione: “Comanda che queste pietre diventino pane” Poi la seconda: “Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù dal Tempio” e quindi la terza: “Tutte queste cose le darò a te, se gettandoti ai miei piedi mi adorerai” (cf,Mt.4,11-9). Gesù ha risposto con fermezza, non dialogando con Satana, ma citando per ogni tentazione una parola della Sacra Scrittura. Ecco così anche noi dovremmo rispondere alle tentazione del demonio, non soffermandoci con ragionamenti umani, ma con citazione che possiamo trovare nella Sacra Scrittura.
- Una verifica
Come cristiani è importante verificare con una certa regolarità il cammino che stiamo facendo e farci la domanda: quello che sto facendo è gradito al Signore?
Fare un cammino e non avere chiaro lo scopo e la meta da raggiungere vorrebbe dire perdere del tempo prezioso e correre anche il rischio di trovarsi in grandi difficoltà. Il Signore ci ha indicato la strada giusta da seguire: i dieci Comandamenti e poi tutta la preziosità del Vangelo con le Beatitudini in particolare. Quello che serve è la volontà e l’umiltà di verificare con chiara coscienza quello che stiamo facendo. Chiediamo allo Spirito Santo Luce per capire e Forza per ricominciare.
La nostra cara mamma del cielo ci aiuti ad essere persone umili e vigilanti.