Commento al Vangelo di Luca 9, 62

“NESSUNO CHE METTE LA MANO ALL’ARATRO E POI SI VOLTA INDIETRO, E’ ADATTO PER IL REGNO DI DIO” (Luca 9,62)
Il lavoro è un dovere e una necessità per il sostentamento della nostra vita umana. Poter lavorare è anche motivo di dignità personale in quanto possiamo collaborare all’opera di Dio Creatore. Il nostro compito è cercare di agire con onestà e competenza, ma questo non è facile a causa di tanti ostacoli, forme di egoismo che incontriamo proprio nel mondo del lavoro. Con l’aiuto del Signore e con la buona volontà, è possibile ugualmente compiere bene il nostro dovere.
- La perseveranza
La vita sulla terra non è facile per nessuno. San Paolo nella sua missione ha incontrato persone che per vari motivi, non accettavano la fatica del lavoro quotidiano; verso queste persone, Paolo fu molto severo, e apertamente dichiarò: “Chi non lavora, neppure mangi”(v. II Tess. 3,10). Soltanto per motivi molto seri, possiamo essere esonerati dal lavoro. E’ importante nel compimento del nostro dovere fare tutto il possibile anche per essere perseveranti. Gesù ci dice: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio”. Quando si è accetto di compiere un certo lavoro, dobbiamo portarlo a termine anche se comporta dei sacrifici. Questa esigenza della perseveranza, è richiesta in particolare quando si tratta di scelte vocazionali. Iniziare un cammino e poi lasciarlo per alcune difficoltà incontrate, non è da cristiani. La croce non è solo un simbolo, ma una condizione per coloro che seriamente intendono seguire Gesù. Gesù ha detto: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.” (Mc. 8,34), Quando una persona ha fatto una scelta vocazionale nei termini che Gesù ha detto, non deve rinunciare all’impegno che effettivamente comporta. Questa persona “non è adatto per il Regno di Dio”. Gesù, mette in guardia tutti coloro che decidono di “mettere mano all’aratro”.
- L’aiuto da chiedere
– Il dono che dobbiamo chiedere allo Spirito Santo, quando siamo chiamati a delle scelte e decisioni importanti, è che ci illumini nel comprendere bene quello che il Signore effettivamente vuole da noi. In seguito, chiedere la forza per compiere ciò che comporta tale decisione. Un duplice dono, ma determinante per tutti.
– Assicurati dalla luce e dalla forza che viene dallo Spirito Santo, è cosa buona anche un sereno e trasparente colloquio con un buon padre spirituale.
– Non si facciano mai le cose in fretta, o spinte da un entusiasmo che non abbia fondamenti solidi. Purtroppo, il demonio fa la sua parte, spingendo la persona a fare delle scelte, senza che prima abbia fatto un serio discernimento.
– Una buon verifica la possiamo avere se ci confrontiamo con i primi tre frutti dello Spirito Santo, che S. Paolo elenca nella sua lettera ai Galati: “Amore, gioia e pace” (Gal. 5,22). Quando la scelta è fatta bene, la persona avverte nel cuore: serenità, Amore e tanta pace. Se questi doni vengono meno, tutto è da verificare.
– Non manchi mai la virtù dell’umiltà, come condizione indispensabile per vivere bene le scelte vocazionali. Chiediamo a Maria un prezioso consiglio per riuscire a fare scelte vocazionali, in obbedienza alla volontà di Dio.