Commento al Vangelo di Luca 24,36
“MENTRE ESSI PARLAVANO DI QUESTE COSE, GESU’ IN PERSONA, STETTE IN MEZZO
A LORO E DISSE: PACE A VOI” (Luca 24,36)

Gesù, prima di salire al cielo, ha confermato la sua risurrezione con apparizioni a più persone. Nella prima Lettera ai Corinzi Paolo dice che dopo essere apparso agli Apostoli più volte, “In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta” (1 Cor. 15,6). Quando Gesù è apparso agli Apostoli, li vide “Stupiti e spaventati, credevano di vedere un fantasma” Penso che se dovesse apparire a ciascuno di noi, sarebbe la stessa cosa. “Ma Egli disse loro: perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono propri io” (vv.38). Nonostante una tale concreta esortazione, ancora non credevano ai loro occhi. Allora Gesù disse: “Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho” (v.39). La paura si trasformò in una grande gioia, ma il disagio era ancora presente. A questo punto, Gesù, ha voluto dare loro un segno ancora più concreto chiedendo da mangiare. “Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro” (vv.42-42). Vedendo Gesù mangiare, rimasero meravigliati e non trovavano parole per esprimere la loro gioia e il loro stupore.
- “Allora aprì loro la mente alle Scritture“
Grande è stato il dono della sua apparizione come Risorto, con segni così efficaci. Ancora più grande è il dono che Gesù ha concesso agli Apostoli di aprire la loro mente alle Scritture. Questa è una grazia che anche noi dobbiamo chiedere a Gesù, perché siamo persone povere, limitate e incapaci di conoscere le grandi verità di fede. Quello che, come Cristiani, dobbiamo annunciare ai fratelli, è quanto troviamo scritto nelle Scritture: “Che il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicate a tutte le genti il perdono dei peccati” (vv.46-47). Annunciare un evento che era già stato scritto nei Libri Sacri. Annunciare la grande missione salvifica di Gesù che si è attualizzata nei nostri giorni. Gesù poi concluse dicendo: “Di questo voi siete testimoni” (v.48).
- Il testimone
Chi è chiamato ad essere testimone, è importante che viva in prima persona la verità da testimoniare. Quello che come Cristiani siamo chiamati a testimoniare è la persona di Gesù, quello che ha fatto e continua a fare nel tempo. Questa verità è cosi importante, che per essere fedeli a tale compito, è veramente indispensabile l’azione dello Spirito Santo. Quello che possiamo sapere di Gesù, sarà sempre una conoscenza limitata. Gesù è vero uomo e vero Dio; non tutto è difficile conoscere della sua realtà umana. Impossibile per noi creature umane, arrivare a conoscere la sua realtà Divina. Detto questo, la strada che possiamo percorrere per assolvere, in un modo almeno sufficiente la nostra testimonianza, è porre in Lui tutta la nostra fiducia, ferma, risoluta, tenace; coltivare una relazione interpersonale, condividere con Lui il cammino quotidiano che stiamo facendo,affrontare insieme le difficoltà che la vita presenta e, anche nei momenti di aridità, procedere in una perseverante comunione con Lui. Tutto questo non può essere frutto solo della nostra buona volontà, ma di una azione particolare dello Spirito Santo, da invocare ogni giorno.
Maria ci sostenga in questo cammino, per essere sempre dei buoni testimoni.