Commento al Vangelo di Luca 2,6
“MENTRE SI TROVAVANO IN QUEL LUOGO, SI COMPIRONO PER LEI I GIORNI DEL PARTO. DIEDE ALLA LUCE UN FIGLIO PRIMOGENITO, LO AVVOLSE IN FASCE E LO DEPOSE IN UNA MANGIATOI” (Luca. 2,6)

La nascita di Gesù è un evento sconvolgente, lo è stato duemila anni fa, ma lo è anche oggi.
Gesù, con l’Incarnazione, è entrato a far parte del nostro mondo, quello ebraico in particolare. Il mirabile fatto della nascita di Gesù, nella forma in cui è avvenuta, ha stupito e scandalizzato il popolo di Israele. Gli Ebrei infatti, vivevano con la coscienza che la persona di Dio fosse una realtà irraggiungibile, inaccessibile; Lui era visto come un giudice che elargisce grazie in base alle opere che l’uomo giusto poteva compiere, o che puniva per i peccati commessi. L’idea del futuro Messia che si era consolidata in Israele, almeno nelle persone più importanti, era come di una persona maestosa, discendente del Re Davide e che avrebbe dimostrato una tale forza da riuscire finalmente a liberare Israele dalla tirannia dei Romani.
- La venuta del Messia.
Veramente il Messia è storicamente arrivato. Ma come era possibile riconoscerlo in un bambino povero, nato in una grotta e deposto in una mangiatoia? Questo per gli Ebrei era una cosa inaudita. Ma questo è stato il progetto di Dio, così grandemente innamorato delle sue creature, che ha deciso di condividere tutto con loro, eccetto il peccato e iniziando con una condizione di vera povertà.
Di fronte a questo evento così straordinario, sono cadute tutte le idee che, specialmente i capi del popolo si erano fatti sul futuro Messia. Non è facile anche oggi riconoscere Gesù, questo prezioso dono del Padre. La strada per arrivare a una conoscenza di Gesù, è guardare a quello che Lui ha fatto e continua a fare.
La vita del vero Messia è una vita all’insegna del dono totale di sé.
Gesù stesso ha detto; “Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc.10,45)e questo servizio è per tutti alla portata di mano e dura per sempre.
- Un Amore che innamora.
La grande disponibilità di Gesù nell’essere per noi sempre disponibile nel dare il suo servizio fino a donare la vita con la morte in Croce, noi lo vediamo documentato nei Santi Vangeli. E’ commovente il fatto che Gesù ogni giorno, in modo molto personale, ci accolga fra le sue braccia così come siamo, con tutti i nostri limiti e fragilità. Significativo e interessante anche il fatto che Gesù, nella notte della sua nascita sulla terra, ha rivelato la sua presenza a dei semplici pastori. Questi che erano considerati degli intoccabili perchè vivevano a contatto continuo con il bestiame e nella sporcizia; erano perciò emarginati e costretti a vivere in aperta campagna. Ecco proprio a loro, per primi, si presentò l’Angelo del Signore, li avvolse di luce e disse loro: “Non temete: ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (Lc.2,10). Personalmente, oggi come sentiamo e viviamo il Natale di Gesù? Crediamo e rendiamo grazie per questo dono?Maria ci faccia vivere anche a noi, come ai pastori, la gioia di quella notte.