Commento al Vangelo di Luca 1,42

Mirabile e glorioso evento è stato l’incontro di Maria con Elisabetta. Due mamme in attesa e nel loro grembo due bambini con una storia miracolosa già dal giorno del concepimento.
Il bambino Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo, e il bambino Giovanni, concepito in Elisabetta già in età avanzata. “Nulla è impossibile a Dio” (Lc.1,37). Tutti dovremmo prendere atto con gioia del prezioso dono che Dio Padre ha concesso all’umanità. Nessuno avrebbe mai potuto ottenere il perdono dei nostri peccati; mai si sarebbero riaperte le porte del Paradiso, senza il fatto della Incarnazione di Gesù.
- Un atto di fede
Coscienti del dono ricevuto con l’Incarnazione di Gesù, a poco servono le parole di commento; quello che dobbiamo fare è rinnovare il nostro atto di fede, di piena fiducia nella Parola che leggiamo nel vangelo di Giovanni: “E il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14.). Non c’è vita, non c’è salvezza senza una vera e piena accoglienza di queste Parole. L’atto di fede che ci viene richiesto è di riconoscere il prezioso miracolo della Incarnazione di Gesù e di avere la sua persona come unico riferimento e maestro nella nostra vita.
Il Magnificat di Maria
Molti sono stati i commenti fatti sul Magnificat; per noi può bastare il significato di due affermazioni: la prima parla della Onnipotenza e della santità di Dio.
- “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome” (v.49).
Questa prima affermazione mette in evidenza quanto sia grande e potente la realtà di Dio. “Nulla è impossibile a Dio” e di questo ne ha dato la prova già all’inizio con l’atto della creazione della terra e dell’universo. Nel corso della storia grandi cose ha compiuto, ma certamente la più grande è stata averci dato Gesù.
- “La sua Misericordia si stende su quelli che lo temono” (v.50)
A noi, che siamo così fragili e pertanto sempre bisognosi del perdono di Dio, ci viene data la grazia di poter attingere alla Misericordia di Dio, Un dono che ci permette di riprendere il cammino dopo una caduta. E’ una vera guarigione spirituale che ci viene concessa, senza la quale la vita si indebolisce, fino a spegnersi per sempre. Facciamo tesoro di queste due affermazioni.
- “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno” (v.42)
Con poche parole, Elisabetta ha esaltato ciò che ha visto in Maria: una persona prediletta e benedetta da Dio e con in grembo il Salvatore. Elisabetta mette in evidenza l’Amore di Dio per l’umanità, iniziando proprio con l’Incarnazione di Gesù. Questo dovrebbe essere il nostro atto di fede: Credere nell’Amore che Dio ha per noi, un Amore manifestato non con semplici parole, ma con il dono del suo Figlio. Esultò il bambino nel grembo di Elisabetta all’incontro con Maria, ma lei stessa ha gioito per il miracolo visto in Maria. In Lei si sono compiute le parole che i Profeti da secoli avevano annunciato; parole sante, ma non sempre credute.
Maria ed Elisabetta ci aiutino a prendere sempre più coscienza dei doni ricevuti.