Commento al Vangelo di Giovanni 9,15
“EGLl DISSE LORO: MI HA MESSO DEL FANGO SUGI OCCHI, MI SONO LAVATO, E CI VEDO” (Giovanni 9,15)
Gesù, ha più volte confermato di essere il Cristo, il Figlio del Dio vivente, il grande atteso e annunciato dai Profeti; tutto questo lo ha fatto conoscere, testimoniato con miracoli. Così è avvenuto quando ha guarito un cieco con semplici gesti umani. Gesù “ha fatto del fango con la terra, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: Va a lavarti alla piscina di Siloe”. Quegli andò, si lavò e ritornò che ci vedeva (vv. 6-7).Come può essere, che con gesti così semplici, una persona cieca possa riavere la vista? Questi sono fatti concreti che umanamente non si spiegano.
- I miracoli oggi
E’ naturale che ogni fatto straordinario susciti stupore e meraviglia. ma ci sono anche miracoli a cui viene fatta poca attenzione. Ogni giorno sull’altare, quando il Sacerdote celebra la Santa Messa, avviene un vero miracolo: quel pane diventa il Corpo di Gesù e quel vino il Suo Preziosissimo Sangue. Quale coscienza abbiamo di questo miracolo quotidiano? La nostra povertà umana è grande e Gesù ha voluto aiutarci a credere, nella sua presenza nell’Eucaristia, facendo compiere a un giovane, (di nome Carlo Acutis) un’accurata ricerca sui tanti Miracoli Eucaristici che sono avvenuti nel mondo. La sua preziosa ricerca è ora raccolta in un libro di circa 500 pagine (Penso che sia cosa buona far conoscere questo libro a più persone).
- I gesti compiuti da Gesù
Ogni parola, ogni gesto che Gesù compie, ha un suo particolare significato. Il fatto di aver impastato della polvere con la sua saliva, ripete il gesto con cui Dio ha creato Adamo: “Allora il Signore plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Gen. 2,7). In questo miracolo Gesù, dopo aver fatto del fango, “Lo spalmò sugli occhi del cieco” e dopo aver ordinato di recarsi alla piscina di “Siloe” per lavarsi,riacquistò la vista. All’inizio è stata data a quella prima creatura umana fatta dalla terra “la vita”; in questo miracolo, Gesù che è Dio, ha ridato “la vista”.
- La cecità umana
La persona umile non mette in dubbio i suoi limiti; questo è saggezza, non debolezza umana. Pertanto, come dice Sant’ Agostino, “E’ importante credere per capire“. Compiuto l’atto di fede nelle Parole di Gesù, rinnovata la piena fiducia nella sua Parola, si aprono al credente orizzonti nuovi anche su tante altre verità. Coloro invece che sono convinti di essere autosufficienti e si rifiutano di credere, praticamente vivono nelle tenebre. Questo è ciò che è avvenuto per Scribi e Farisei i quali, neppure davanti a un fatto così fuori da ogni regola, hanno saputo riconoscere quello che Gesù aveva compiuto. E’ Proprio vero che “non c’è peggior cieco di colui che non vuol vedere”. Questo avviene anche oggi, quando anche noi, per mancanza di umiltà, cerchiamo di giustificare, con ostinazione, la nostra ragione che nega a Gesù la sua identità di Verbo Incarnato, Salvatore del mondo, prezioso dono del Padre per la salvezza dell’umanità. Oggi, dobbiamo avere il coraggio di verificare la nostra fede. In ginocchio dovremmo pronunciare il Credo, In Gesù che è presente, che ci sostiene e cammina con noi, fino al giorno in cui arriveremo nella pace eterna.
Che Maria ci ottenga la grazia di avere sempre piena fiducia nel suo Gesù.