Commento al Vangelo di Giovanni 4,14
“MA CHI BERRA’ DELL’ACQUA CHE IO GLI DARO’, NON AVRA’ PIU’ SETE IN ETERNO” (Giovanni 4,14)

L’incontro di Gesù, con la donna Samaritana al pozzo di Giacobbe, è un evento di grande importanza per tutti. Vediamo Gesù che si ferma al pozzo perchè stanco e ha sete; questo è un
segno che dimostra la sua reale natura umana. Verso mezzogiorno, arriva al pozzo una donna Samaritana; era un orario un po’ fuori del normale, forse perchè la donna aveva qualcosa da nascondere. Gesù apre il discorso con lei e “le chiede da bere“. La donna si meraviglia di tale richiesta, fatta da un uomo ebreo a lei che è una donna Samaritana. Gesù risponde con affermazioni di particolare importanza per quella donna e per tutti noi: “Se tu conoscessi il dono di Dio e colui che ti dice: “Dammi da bere”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva” (v.10). Chiaramente quella donna non ha compreso subito la preziosità delle parole di Gesù, ma noi, oggi, abbiamo la volontà di credere in quelle parole e di agire di conseguenza? Sono tre le cose che Gesù ha detto.
1) “Se tu conoscessi il dono di Dio”; cioè, se tu donna fossi capace di prendere coscienza di quanto sei amata da Dio, nonostante tu sia Samaritana e come donna non certo fedele al tuo matrimonio. Questa è una domanda che sconcerta, ma che veramente conferma quanto sia grande l’Amore di Dio per le sue creature, anche se non sono quello che dovrebbero essere. Lasciamoci interrogare e poniamoci anche noi una domanda: crediamo e viviamo con la certezza di essere amati così da Dio? Ogni tentennamento, ogni dubbio su questa realtà, va fermamente e tempestivamente allontanato; diversamente, la vita spirituale inaridisce.
2) “E chi è Colui che ti dice: Dammi da bere”. Chiaramente Gesù fa capire che quella donna aveva poca conoscenza di quello che Lui era, e soprattutto della missione che stava compiendo. La domanda oggi è rivolta a ciascuno di noi: cosa sappiamo dire di Gesù? Quale conoscenza e quale apprezzamento abbiamo del suo essere e della sua missione che continua nel tempo? Ogni Cristiano dovrebbe essere cosciente del prezioso dono che il Padre ci ha dato. Senza l’intervento di Gesù, non avremmo mai avuto la salvezza, la remissione dei peccati. Gesù, pone anche a noi oggi la domanda che un tempo ha fatto agli Apostoli: “Ma voi, chi dite che io sia?” (Mt.16,15). Non si può amare ciò che non si conosce. Santa Teresa D’Ávila diceva alle sue Suore: “Se Gesù non vi basta, non è Lui”. Serpeggia molto in certi Cristiani un peccato che poche volte si confessa e cioè “la superficialità”. Si pensa di saperne abbastanza di Gesù. Lui è un Tesoro ancora tutto da scoprire.
3) “Egli ti avrebbe dato acqua viva”. L’acqua è un elemento indispensabile per la vita e anche spiritualmente è un simbolo che definisce l’importanza del cammino da compiere. Gesù fa capire alla Samaritana che Lui è in grado di dare a lei dell’acqua viva e cioè in grado di generare e di alimentare in lei una vita non solo fisica, ma spirituale. Anche riguardo a questo la Samaritana non era in grado di comprendere, mentre noi dovremmo sapere bene cosa significa e quanto sia necessaria per la vita spirituale. Quell’acqua viva è la Grazia, è l’Amore, è la Linfa che solo Gesù ci può dare. E’ Lui la vera sorgente dalla quale possiamo attingere questi valori. Senza quell’acqua, tutto inaridisce e la vita si spegne. Chiediamo a Maria che Gesù ci conceda sempre di quell’acqua che fa vivere.