Commento al Vangelo di Giovanni 10,27
“GESU’ DISSE: LE MIE PECORE ASCOLTANO LA MIA VOCE E IO LE RICONOSCO ED ESSE
MI SEGUONO” (Giovanni 10,27)
Essere persone conosciute da Gesù, è una vera grazia. “Conoscere”, non vuol dire solo avere conoscenza di quello che è avvenuto nella vita di una persona, ma vuol dire anche essere in grado di stabilire una particolare intimità con la persona stessa. Questo livello di conoscenza umana e spirituale, è possibile solo a Gesù che è Dio. Noi, povere creature umane, cerchiamo di fare il possibile, ma a causa delle nostre facoltà limitate, dobbiamo cercare di essere molto prudenti. “Chi sta in piedi, stia attento a non cadere”(1Cor.10,12)dice S. Paolo. In certe occasioni è bene fare riferimento al padre spirituale, per verificare se quello che stiamo facendo, giova spiritualmente.
- Una verifica
Gesù, come buon maestro, con la sua Parola, illumina il nostro cammino, ma ci esorta anche ad essere persone sempre vigilanti, perchè il maligno, facilmente conduce su strade sbagliate. Una verifica per comprendere se siamo sulla strada giusta, è in queste sue Parole: “Le mie pecore ascoltano la mia voce” (v.27). Se una persona parla una lingua che non si conosce, l’ascolto è inutile. La lingua che Gesù parla è quella dell’Amore, della Verità, della Misericordia, del Perdono, della Carità, espressa con opere concrete, del Sacrificio e della piena Obbedienza al Padre. Gesù poi non si presenta come una realtà astratta, come una immagine, una statua, una persona lontana da noi. Gesù è una Persona viva e sempre presente: “Sono con voi tutti i giorni” (Mt. 28,20). Pertanto, solo se abbiamo la volontà di imparare il suo modo di parlare, il suo modo di esprimersi e di relazionarsi come Persona vera, si arriva ad ascoltare quello che Lui dice.
- “Esse mi seguono“
Gesù, alla Samaritana incontrata al pozzo di Giacobbe, aveva chiesto da bere; al suo comportamento titubante, Gesù le disse: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice dammi da bere, tu avresti chiesto a Lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva” (Gv,4,10). La Samaritana non conosceva Gesù, quindi giustamente non poteva fidarsi di Lui, esaudirlo nella sua richiestae ancora seguirlo. Questa è la situazione di coloro che non hanno avuto la possibilità di conoscere Gesù. Le persone che lo seguono, hanno avuto la grazia di rendersi conto della preziosità del Suo essere e del Suo agire.
- Un tesoro nascosto
A piene mani e con grande insistenza, ogni cristiano dovrebbe invocare e chiedere allo Spirito Santo la grazia di poter conoscere la Persona di Gesù. Non è possibile ascoltarLo e quindi seguirLo, se non ci rendiamo conto di quello che Lui è, di quanto ha fatto e continua a fare per noi. Lui è davvero una persona preziosa.
– Gesù, è un prezioso tesoro. La conoscenza piena di questo Tesoro l’avremo soltanto in Paradiso, ma è dovere di ogni Cristiano, cercare di non perdere tempo in cose secondarie, ma fare il possibile per prendere coscienza del volto di Gesù. Oggi, abbiamo la possibilità di fare questo chiedendo un aiuto ai maestri del nostro tempo. Doveroso è poi l’impegno di leggere e meditare ogni giorno i Santi Vangeli.
Abbiamo una cara mamma dal cielo che ci può aiutare in questo compito.