San Davino Armeno – 3 Giugno
Martirologio Romano
Nato in Armenia, avendo per tempo conosciuta la vanità delle cose terrene, distribuì i suoi beni ai poveri, poi abbandonò la terra natale per compiere il grande pellegrinaggio al sepolcro di Cristo a Gerusalemme, alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo a Roma e di San Giacomo in Compostela.
Di San Davino, sono attestati numerosi miracoli e guarigioni già quando era in vita. La fama di santità era diffusa non solo in Toscana, dove morì, ma in tutti i luoghi che attraversava. Perché la sua vita non fu altro che un pellegrinaggio senza soste.
Si racconta che Davino avesse messo in fuga il demonio dal corpo di una donna, restituita la vista a un cieco e l’udito e la parola a un sordo-muto, senza dimenticare la guarigione di un giovinetto ritenuto insanabile dai medici.
Nella città di Lucca, Davino mostrò una fede genuina e intensa; la perseveranza nella ricerca di Dio e nella speranza del Vangelo; la gioia paziente con cui visse malattia e sofferenze. Morì il 3 giugno 1050 e fu sepolto nel cimitero nei pressi di San Michele, un luogo che negli anni immediatamente successivi era destinato a diventare sede di non pochi segni miracolosi.
È nella Chiesa di San Michele in Foro a Lucca, che è custodito il suo corpo incorrotto.
I resti del santo hanno una particolarità: le braccia sono estremamente rigide e nella mano destra il dito medio ha una curvatura che sarebbe avvenuta dopo la morte di Davino, in seguito ad un presunto prodigio.