S. Giusto Vescovo e San Clemente – 7 Giugno
Martirologio Romano
San Giusto nacque nella seconda metà del ‘500 sulla Costa d’Africa che guarda il Mediterraneo, da una famiglia cristiana e, come narrano alcune fonti medievali, intorno al ‘537 fu costretto a rifugiarsi in Italia, causa le terribili persecuzioni bizantine.
Salpò dal porto africano di Ippona con un gruppo di religiosi guidati da San Regolo, insieme al fratello Clemente e all’amico Ottaviano. Seguendo le sibilline indicazioni della “Tavola Peutingeriana” cercarono di raggiungere Volterra.
Sull’attuale Via Vecchia Volterrana i tre religiosi, dopo giorni di stressante viaggio, si fermarono per rifocillarsi e riposare. La leggenda racconta che Giusto assorto in preghiera, appoggiato ad un grosso masso al bordo della strada, abbia miracolosamente lasciato, come a testimoniare il suo passaggio, l’impronta dei suoi piedi su quella grossa pietra, che da allora fu venerata e denominata “Masso di San Giusto”.
I due fratelli con Ottaviano proseguirono il cammino; Ottaviano ben presto si ritirò in preghiera nella Valle dell’Era e Giusto, sebbene non fosse ancora ufficialmente incaricato dal Papa, vescovo di Volterra, si prodigò lo stesso col fratello Clemente per l’evangelizzazione delle popolazioni, nonché per la difesa stessa della città da tempo assediata dai Goti.
Una storia racconta infatti che mentre il re ostrogoto Totila, si accingeva ad occupare la città, San Giusto prodigiosamente consigliato dagli angeli, fece raccogliere tutto il pane all’interno della città stessa e lo fece calare giù dalle mura dentro grandi ceste per offrirlo ai nemici che, disorientati da quel gesto sorprendente e inaspettato, decisero di sospendere l’assedio e di fuggire.
La gente attribuì a Giusto il merito di aver salvato miracolosamente Volterra! Fu proclamato Vescovo e da allora ricordato per le sagge parole: “Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare”, famoso motto vincente e disarmante nella sua semplicità, tanto da mettere in fuga perfino i temibili vandali. Finché il giorno di Pentecoste del 5 giugno del 1556, il vescovo Giusto e suo fratello Clemente, sacerdote in Volterra, si spensero insieme.