Commento al Vangelo di Matteo 21,37
“DA ULTIMO MANDO’ LORO IL PROPRIO FIGLIO DICENDO: AVRANNO RISPETTO PER MIO FIGLIO” (Matteo 21,37)
Il peccato offusca le coscienze. Quando l’uomo si allontana da Dio, quando disobbedisce alla Legge e ai preziosi insegnamenti del Vangelo, tutto in lui si oscura fino a compiere gravi cattiverie e gravi ingiustizie, che poi a suo tempo dovrà scontare. Questa realtà Gesù l’ha messa in evidenza con la parabola dei “vignaioli omicidi”.
- Un atto di bontà
Nella storia della nostra vita, non dovremmo mai dimenticare il bene che abbiamo ricevuto. Pensiamo al dono della vita, a tutte le grazie che riguardano la vita spirituale, pensiamo al preziosissimo dono di Gesù. Mai dovremmo dimenticare il miracoloso evento della sua Incarnazione e poi la missione, la sua sofferenza subita fino alla condanna a morte e poi il grande evento della sua Risurrezione. Non dimentichiamo tutto quello che Gesù continua a fare nel tempo con la sua Presenza e attraverso i Sacramenti. Fra i doni più preziosi, abbiamo l’opera dello Spirito Santo, vero motore della Chiesa. Con gioia nel cuore dovremmo ringraziare il Signore per aver affidato a noi, alla nostra custodia realtà così preziose.
- Una grave mancanza
Peccare non è soltanto compiere azioni cattive, disobbedire ai Comandamenti, ma anche non far tesoro delle grazie ricevute. Purtroppo per molte persone avviene il contrario, come a coloro che sono chiamati a collaborare nella vigna del Signore, da servi si dichiarano poi “padroni“. Di questo ne ha parlato Gesù con la parabola dei vignaioli omicidi. A loro fu affidata una vigna da coltivare, per poi condividere tutto nel giorno della vendemmia. Purtroppo, quando il padrone mandò i suoi servi per la condivisione, come risposta, questi poveri servi sono stati percossi e alcuni uccisi. Offeso per tanta ingiustizia e cattiveria umana, nonostante tutto, alla fine il padrone mandò suo figlio, ma anche per Lui fu la stessa sorte, maltrattato e poi ucciso.
- La giustizia Divina
Non ci dobbiamo illudere che tutto passi inosservato davanti a Dio. La sua Misericordia è grande, ma esiste anche una giustizia Divina. Il padrone di quella vigna, quindi, è intervenuto castigando severamente quei vignaioli. Nella vita si può sbagliare e il perdono è assicurato per coloro che si pentono del male fatto. Non è così però per chi persevera sulla strada sbagliata. Con Dio non si scherza. Dio è buono, è misericordioso, ma per coloro che continuano a fare del male, prima o poi arriva la giusta sentenza: “Quei malvagi, li farò morire miseramente e darò la vigna in affitto ad altri contadini” (v.41). Non dobbiamo avere paura di Dio, ma certamente dobbiamo essere coscienti che esiste anche una giustizia Divina.
- Evitare il male e fare il bene
Ogni buon cristiano è chiamato a evitare il male e fare il bene. Questo non è sempre facile, ma sappiamo che il Signore vede la buona volontà delle persone. Nulla è nascosto al Signore di quello che facciamo e di quello che pensiamo, pertanto, dobbiamo stare sereni. Ciò che conta è presentarci a Lui sempre con sincerità. Basta una confessione fatta bene per rimediare alla colpa commessa.
Che Maria ci aiuti ad essere persone capaci di evitare il male a fare il bene.