Vangelo di Marco 7,37
“PIENI DI STUPORE DICEVANO: HA FATTO BENE OGNI COSA: FA UDIRE I SORDI E FA PARLARE I MUTI” (Marco 7,37)
La presenza di Gesù suscitava stupore e meraviglia ovunque. La sua Parola era veramente illuminante e raggiungeva il cuore delle persone che venivano da ogni parte per ascoltarlo. Quello che Gesù diceva e insegnava, Lui stesso lo confermava con miracoli che entusiasmavano ancora di più le persone. Un giorno “Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano” (v.32). Gesù accettò questa richiesta e prese per mano il sordomuto e “lo condusse in disparte, lontano dalla folla”. Questa volta, Gesù, compì il miracolo con alcuni gesti significativi; “Pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua” (v.33). Era per compiere un duplice miracolo e cioè la guarigione dell’udito e della parola; due facoltà che sappiamo bene quanto siano importanti per noi. Dopo i due gesti, è seguito l’atto che ha determinato l’intervento miracoloso: “Guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: “Effatà”, cioè “Apriti” e subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente”(v.34).Questa è la potenza di Gesù, di ieri, di oggi e di sempre.
Un Miracolo, che oggi dovremmo considerare con più attenzione, è ciò che avviene ogni giorno sull’Altare nella Celebrazione della Santa Messa. Quell’ostia di pane diventa il Suo Corpo e quel vino il Suo Sangue. I numerosi miracoli Eucaristici, sparsi in tutto il mondo, lo confermano.
- “Guardando verso il cielo“
Significativo e commovente, è questo sguardo verso il cielo, che Gesù ha compiuto prima di pronunciare la Parola di guarigione. Certamente, dev’essere stato un momento di particolare intimità fra Gesù, il Padre e lo Spirito Santo. Ogni azione di Gesù, è sempre un’azione Trinitaria.
La potenza spirituale, che in quel momento Gesù ha manifestato, sicuramente è stata in parte percepita anche dal sordomuto, meravigliato e pieno di stupore. Quindi, quella guarigione, prima ancora di essere stata fisica, ha assunto un carattere spirituale. Questo è il dono che Gesù ancora oggi offre a noi. Con umiltà rivolgiamo tutto il nostro essere e il nostro pensiero a Lui, per essere risanati dalle nostre fragilità e debolezze umane. Il contatto con Gesù, nelle diverse forme in cui può avvenire, ha sempre in sé qualcosa di miracoloso e i Santi lo confermano.
- “Un sospiro e poi disse: “Effatà”, cioè “Apriti“
Cosa avrà voluto dire Gesù con quel “sospiro”? Noi non siamo in grado di comprendere ciò che è avvenuto in quel momento; forse, è stato un voler assumere in sé tutta la sofferenza di quell’uomo per trasformarla poi in un liberazione dal male che gli impediva di parlare e di udire.
Gesù, anche oggi, vede tutto ciò che in noi ostacola un certo cammino. Sono le situazioni in cui viviamo qui sulla terra che inquinano; molte volte, ci privano di esercitare bene le facoltà che abbiamo. Non è facile, infatti, ascoltare la Parola e annunciarla con forza e con gioia.
Gesù allora interviene e con la sua potenza Divina e pronuncia la miracolosa Parola: “Effatà”!
Sempre dovremmo rendere grazie a Gesù per questa potente liberazione che opera su di noi, nonostante la nostra indegnità. Un dono gratuito, un atto di Amore, questo è ciò che ha offerto a quell’uomo e che Gesù desidera offrire anche a noi. Non perdiamo tempo nel considerare la nostra incapacità di ascoltare la sua Parola e la incapacità di testimoniarla anche con delle catechesi. Quello che possiamo e che dovremmo fare, è di accostarci a Lui, con le infermità che abbiamo e con piena fiducia accogliere il suo miracoloso intervento.
- “Apriti“
Gesù opera il miracolo, ma nel pieno rispetto della nostra libertà. Il sordomuto è stato portato a Gesù, da alcune persone che hanno voluto sinceramente aiutarlo. Quell’uomo si è lasciato guidare da queste persone, nella speranza di ottenere il miracolo, ma soprattutto si è messo con piena fiducia nelle mani di Gesù che su di lui ha compiuto gesti significativi. Ottenuto il miracolo, la gioia di poter udire e parlare, solo lui poteva manifestarla. Gesù, continua la sua opera di salvezza. E’ grande il suo desiderio di vederci persone capaci di ascoltare la sua Parola e ci chiede di annunciarla con fede. Sia questo il nostro modo di ringraziarlo per tutti i doni ricevuti.
Maria, è chiamata anche “Donna dell’ascolto”; a Lei chiediamo di essere “persone in ascolto”.