Vangelo di Giovanni 6,51
“IO SONO IL PANE VIVO DISCESO DAL CIELO. SE UNO MANGIA DI QUESTO PANE VIVRA’ IN ETERNO E IL PANE CHE IO DARO’ E’ LA MIA CARNE PER LA VITA DEL MONDO” (Gv. 6,51)
Preziose e illuminanti sono le Parole di Gesù, ma anche cariche di mistero e cioè con dei contenuti che non sempre sono umanamente comprensibili. Così, è stato il discorso che Gesù ha fatto un giorno nella sinagoga di Cafarnao quando disse: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo”. Quelle prezioseparole, per essere accolte, avrebbero avuto bisogno di cuori molto aperti alle realtà soprannaturali, ma non è stato così. Quasi non bastasse, Gesù ha poi aggiunto:“Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. A queste parole, molti dei presenti rimasero scandalizzati e lo lasciarono. Anche i suoi discepoli rimasero stupiti e Gesù, conoscendo bene come stavano le cose, disse loro: “Volete andarvene anche voi?” (v.67). Questo fa capire con quale forza Gesù abbia annunciato una verità così preziosa.
- La risposta di Pietro
E’ umanamente comprensibile il forte disagio, anche da parte degli Apostoli, di fronte alle dichiarazioni di Gesù. Pietro trovò il coraggio di esprimere quello che avvertiva nel suo cuore e disse a Gesù: “Da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (v.68). La risposta di Pietro, è da considerare un esemplare atto di fede; egli ha confessato i propri limiti facendo capire che non era in grado di comprendere quello che Gesù diceva, ma allo stesso tempo ha manifestato piena fiducia nella sua Parola. Questo dovrebbe essere il nostro atto di fede: Piena fiducia in Gesù, anche per tutto quello che come persone non siamo capaci di comprendere, ma che pienamente accogliamo per la grande stima che abbiamo di Lui.
- Il prezioso dono dell’Eucaristia
Gesù è Dio, e perché è Dio ha davanti a sé un eterno presente. Questo significa che quello che ha detto a Cafarnao e poi istituito nell’ultima cena, è una realtà che avviene anche oggi. Le Parole che tanto hanno scandalizzato gli uomini di quel tempo oggi le dice anche a noi. Tutto avviene ogni volta che il Sacerdote Celebra la Santa Messa; sull’Altare si compie un miracolo Eucaristico: Quell’ostia di pane diventa il Corpo di Gesù; quel vino diventa il suo Sangue. Detto questo, con umiltà cerchiamo di interrogarci: Come partecipiamo alla Santa Messa? Quando facciamo la Comunione, abbiamo coscienza di quello che Gesù ci offre? Come rispondiamo a un atto di Amore così straordinario? Sappiamo esprimere Lode e riconoscenza per la preziosità di questo dono? Ogni persona ha la sua sensibilità, ma sarebbe un vero peccato, dopo tanto Amore, avere il coraggio di lamentarsi, pensando che l’Eucaristia che Gesù ci offre, non la riteniamo sufficiente per tutte le nostre necessità.
- Il valore del silenzio
Non è facile per nessuno stare in silenzio, ma di fronte a una realtà così trascendente e preziosa, come è la Presenza reale di Gesù nell’Ostia Santa che riceviamo, le nostre parole rischiano di impoverire questo dono. In questi momenti così particolari, è meglio lasciar parlare solo il cuore.
Dovrebbe avvenire come quando un bambino abbraccia la sua mamma, senza però dirle niente; è solo il suo cuore che parla in quel momento e certamente la mamma comprende bene quello che il suo bambino le dice “senza parole”; questo diventa possibile quando il cuore è puro, quando non è oscurato dal peccato, e comunque quando ha ricuperato lo stato di Grazia e cerca con sincerità la comunione con Gesù, stando fisicamente alla sua Presenza, ascoltando il “silenzio di Dio”. Tutto questo non è facile, ma se ci mettiamo di buona volontà, Gesù premia il nostro impegno.
Ci ha tempo non aspetti altro tempo
E’ facile prendere coscienza di certe cose da fare, ma poi rimandarle a “dopo”. Certamente, non tutti i momenti sono adatti per compiere certi lavori; facciamo attenzione, perché per quanto riguarda la parte spirituale del nostro essere, molte volte può avvenire che, passato il momento di “luce”, si perda il forte e dolce richiamo che ci viene dato. Certe occasioni di Grazia, sono preziose occasioni per migliorare il cammino e quindi non vanno perse. La tempestività nel cammino spirituale, è importante; non lasciamoci vincere da forme di pigrizia. Preghiamo lo Spirito Santo, affinché ci sia di sostegno nei momenti in cui, per stanchezza o per preoccupazioni umane, non sappiamo accogliere il “dono” che ci viene dato.
Con fiducia, ancora una volta, invochiamo l’aiuto di Maria, perché sul suo esempio cerchiamo di far tesoro delle grazie che gratuitamente riceviamo come aiuto per il nostro cammino.