Meditando Matteo 25,25
“HO AVUTO PAURA E SONO ANDATO A
NASCONDERE ILTUO TALENTO SOTTO
TERRA: ECCO CIO’ CHE E’ TUO” (Matteo 25,25)

Ogni persona, già dal suo concepimento, porta in se stessa dei preziosi talenti, che poi, nel corso della vita, cresceranno fino alla loro piena maturazione. Questo è il cammino che ogni persona dovrebbe fare, ma non è facile arrivare alla vera maturità umana. Non dobbiamo giudicare gli altri, ma ci rendiamo conto che è necessario un grande impegno per arrivare a gestire i talenti nel modo giusto.
- “Ho avuto paura“
Una delle cause che rallentano molto la maturazione della persona, è proprio una ingiustificata paura. Indubbiamente, le cose vanno fatte bene, per questo occorre agire con prudenza; fare sempre attenzione a quello che si sta facendo; non avere fretta nel fare le cose e soprattutto quando si devono fare scelte importanti, avere l’umiltà di confrontarsi con persone di grande esperienza. La paura che viene accusata, molte volte è però solo frutto di una certa pigrizia spirituale. Costa fatica per tutti comportarsi bene, agire con determinazione e perseveranza, ma se non si semina bene, non si può pretendere di fare un buon raccolto. E’ facile evitare scuse, per sentirsi esonerati da certi compiti, ma senza sacrificio non si matura umanamente.
Nella vita dei Santi noi abbiamo degli esempi molto significativi. E’ vero, noi non siamo Santi, ma un serio impegno, è richiesto a tutti i Cristiani. Per tutti infatti, sono importanti alcune cose:
- Dedicare del tempo alla Preghiera, non intesa solo come recita di formule, ma come tempo per mettersi in ascolto della Parola di Dio, e poi assimilare e fare quello che la Parola dice.
- Coscienti dei nostri limiti e delle nostre fragilità, dobbiamo avere il coraggio di evitare visioni, di spettacoli, uso di internet e del cellulare, quando presentano cose che possono turbare la coscienza e causare pericolose tentazioni a tutti i livelli.
- Il Cristiano deve imparare a “vivere lasciando”. Si tratta cioè di agire contrariamente alla mentalità delle persone di questo mondo, che non sono mai sazie di quello che hanno.
Il cristiano invece deve imparare a vivere in modo sobrio e senza sprecare niente di ciò che ha.
- “Sono andato a nascondere il tuo talento“
Una persona, se veramente ha raggiunto la sua maturità umana e spirituale, deve avere il coraggio e la saggezza di gestire tutti i suoi talenti, in modo tale che diventino un aiuto, non soltanto per se stessa, ma anche per il prossimo. Certamente, mettere a rischio quello che si possiede per amore del prossimo, non è cosa facile per nessuno. Coloro poi che con motivazioni non sempre fondate, nascondono i propri talenti, anzichè metterli a frutto laddove è possibile farlo, dimostrano di essere persone immature e come tali meritano un giusto rimprovero. Conservare le grazie ricevute, può sembrare già un merito, Gesù però ci fa capire che tutto quello che possiamo fare per migliorare le nostre condizioni operative e aiutare il prossimo nelle varie circostanze, va considerato come un dovere indispensabile e urgente.
- “Ecco ciò che è tuo“
Alla fine della vita, arrivare “senza debiti”, poter restituire il talento ricevuto all’inizio del nostro cammino, potrebbe sembrare di aver fatto il nostro dovere; con grande sorpresa potremmo invece sentirci non solo rimproverati per non aver fatto fruttare l’unico talento, ma addirittura essere privati anche del talento stesso. Questa è la sentenza: “Toglieteli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti” (v.28). Una condanna così severa, potrebbe sembrare anche ingiusta, ma la parabola ci vuol dire quanto sia necessario nella vita saper affrontare con coraggio le inevitabili difficoltà che incontriamo nel fare il bene e nell’evitare il male. Dobbiamo dimostrare di saper “combattere la buona battaglia” senza aver paura di coloro che ci possono fare del male. Il Cristiano è l’uomo che compie il proprio dovere, con fiducia e con perseveranza fino all’ultimo respiro. Se avremo questo coraggio, verremo anche beneficati del talento sottratto a chi è stato vittima della paura e ella sua pigrizia spirituale.Maria che ha risposto all’Angelo Gabriele: “Avvenga di me, secondo la tua parola” (Lc 1,38), ci aiuti ad essere anche noi generosi e capaci di vincere ogni falsa paura.