Meditando Matteo 22,1-3
“IL REGNO DEI CIELI E’ SIMILE A UN RE, CHE
FECE UN BANCHETTO PER SUO FIGLIO. EGLI
MANDO’ I SUOI SERVI A CHIAMARE GLI INVITATI
ALLE NOZZE, MA QUESTI NON VOLLERO VENIRE”
(Matteo 22,1-3)
Di quante cose belle e importanti Gesù ci ha fatto dono. La sua stessa Parola è sempre e per tutti carica di insegnamenti che ci aiutano a vivere da veri cristiani. Più volte Gesù, ha parlato anche con parabole molto significative. Così è stato, quando ha detto che il regno dei cieli è simile a un banchetto di nozze. Si tratta quindi di una festa piena di gioia, di allegria per un evento unico e tanto atteso dagli sposi.
- Ecco che cosa ci attende
Gesù con la parabola del “regno dei cieli”, ha messo in evidenza il valore e la ricchezza di ciò che ci attende nella vita eterna. Egli ha parlato di un matrimonio particolare, sono le nozze non di una persona qualsiasi, ma del figlio di un re, ossia del principe ereditario. A lui viene preparato un banchetto e una festa al massimo delle attenzioni e di una suntuosità unica in tutti i sensi.
La parabola, non parla degli sposi e neppure della celebrazione che vien fatta, ma della solennità della festa che il re intende fare. Una festa in cui non deve mancare nulla. Per quelle nozze tutto viene preparato con la massima attenzione e abbondanza.
Questo banchetto raffigura ciò che Dio Padre, intende preparare per noi suoi figli. Questa è una similitudine di ciò che vedremo davanti a noi, appena varcata la soglia della morte. Tutto quello che umanamente si può desiderare; tutto ciò che nell’intimo una persona può essere utile; tutto ciò che è necessario per la realizzazione della propria vita, ecco Dio lo concede e lo offre a noi in quel “banchetto nuziale” che ci attende e al quale tutti siamo invitati.
- Un triste rifiuto
La parabola mette in evidenza il sincero invito che il re ha rivolto a persone, certamente di molto riguardo. Il re infatti, personalmente mandò i suoi servi a chiamare questi invitati al banchetto nuziale, ma questi non hanno accetta l’invito. Come mai, perché questo rifiuto?
Era un atto di stima verso questi invitati e poi invitati non a un semplice incontro fra amici, ma per una grande festa; un’occasione unica. L’amarezza del re fu grande, ma il suo Amore non venne meno per cui “Mandò di nuovo altri servi” facendo sapere che tutto era già pronto, per cui non si poteva aspettare più di tanto. La risposta ancora una volta fu negativa, anzi i servi vennero insultati e anche uccisi. “Allora il re si indignò” e gli invitati furono “uccisi e diede alle fiamme le loro città” (v.7). Il rifiuto, se pur motivato da vari problemi umani, meritò un severo castigo.
Tutto questo, è confermato dalla storia che tutti conosciamo: Quanti Profeti furono maltrattati e uccisi; quanti martiri la storia ha registrato e anche ai tempi nostri, molti sono i fedeli che sono perseguitati. Facciamo quindi attenzione, perché con Dio non si scherza e approfittarsi della sua bontà, rifiutare i doni che con tanto Amore ci offre, può causarci un giorno severe condanne.
- Un invito rivolto ai poveri
Quello che Dio vuole lo compie! La triste e mancata risposta all’invito al banchetto nuziale del figlio del re, da parte di certi invitati, non ha fatto fallire la festa. Il re, di sua iniziativa allora ha ordinato ai suoi servi: “Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze” (v,9). Auguriamoci anche noi, persone povere e molto limiate, di essere fra coloro che pur non essendo considerati fra le persone di rilievo, poter un giorno partecipare alla grande festa del cielo. Questo avverrà se noi con umiltà ci presentiamo a Gesù cosi come siamo. Quello che ci permetterà di partecipare al grande banchetto nuziale, è oggi un atto di fede in ciò che ci attende. Tutto dipende dalla fiducia o meno che noi dimostriamo oggi in ciò che sarà domani. Dobbiamo avere il coraggio di non fermare la nostra mente alle cose della terra, ma essere persone che con forte determinazione accolgono la Parola di Gesù che ci chiama a considerare attentamente, senza esitazioni e ritardi, tutto ciò che riguarda la vita dopo la morte. Gesù stesso, oggi, ci fa pregustare con la sua presenza nella Santa Eucaristia, ciò che ci attende. Fiducia e obbedienza, dobbiamo avere, per essere pronti ad accogliere, con l’abito nuziale, e cioè in grazia di Dio, l’invito che ci viene rivolto.Che Maria ci conceda la forza di lasciare tutto ciò che ci impedisce di far parte alle nozze del Re.