Meditando Giovanni 1,36
“GIOVANNI, STAVA ANCORA LA’ CON DUE
DEI SUOI DISCEPOLI E, FISSANDO LO
SGUARDO SU GESU’ CHE PASSAVA , DISSE: ECCO L’AGNELLO DI DIO”

Giovanni Battista, illuminato dallo Spirito Santo, un giorno ha dato il grande annuncio a due dei suoi discepoli: “Ecco l’Agnello di Dio” (v.36).
Nel corso dei secoli i Profeti più volte hanno parlato del futuro Messia, come “Agnello di Dio”.Nelle grandi e solenni celebrazioni che venivano fatte nel Tempio, l’agnello era sacrificato e offerto a significare Colui che, con il suo sacrificio, libera e purifica ogni creatura umana.
Nel libro dell’Apocalisse espressamente si parla “dell’Agnello sgozzato” (Ap.13,8) e “In piedi sul monte Sion” (Ap.14,1);questa è una delle immagini più significative date a Gesù, visto: mite e umile come un Agnello, che viene sgozzato, e poi in piedi a indicare la sua morte e risurrezione. Poche parole per descrivere la preziosa missione salvifica di Gesù, che con l’offerta della sua vita ha liberato l’umanità dal peccato. Una “liberazione” che continua nel tempo, per ogni uomo che si converte e con vera contrizione confessa i suoi peccati.
- “Agnello sgozzato“
Come cristiani, dovremmo prendere coscienza in termini concreti del Sacrificio che Gesù ha accettato e sofferto per liberarci dalle conseguenze del peccato originale. San Giovanni Paolo II° ogni giorno pregava e meditava la Via Crucis. I Santi, nei modi più diversi, tutti hanno vissuto e meditato ciò che Gesù ha sofferto nel corso della sua missione e per ogni volta che è stato contestato da Scribi e Farisei, fino al punto di farlo giudicare degno di morte.
Pensiamo quanto dolorosa sia stata la tortura subita da Gesù, dal momento in cui è stato catturato nel Getsemani, fino al momento della morte in croce. Non è possibile rimanere indifferenti di fronte a una sofferenza così grande. Gesù, così ha pagato e continua a pagare i nostri debiti. Diciamo con sincerità il nostro grazie a Gesù e facciamo tutto il possibile per non lamentarci, perché, se così fosse, vorrebbe dire che non ci basta quello che ha sofferto per noi. Pertanto, certe lamentele, devono essere totalmente eliminate dal nostro linguaggio.
- “Agnello in piedi“
Quando gli avversari di Gesù erano convinti di avere eliminato per sempre la presenza di Gesù da questo mondo, ogni loro aspettativa si è capovolta. Appena avvenuta la morte di Gesù, si è spezzato il velo del Tempio. Alle prime ore del mattino, alcune donne hanno trovano la tomba vuota e l’apparizione di due Angeli che dissero: “Perchè cercate tra i morti Colui che è vivo? non è qui, è risorto” (Lc.24,5-6) subito corsero a portare ai Discepoli questo evento. Gesù Risorto, si è poi presentato agli Apostoli con apparizioni e non solo agli Apostoli e per un tempo di almeno quaranta giorni. Il suo grande trionfo come Risorto, fu poi il momento in cui fu assunto in cielo. Ora, noi siamo in attesa del giorno in cui ritornerà, non più nella povertà di Betlemme, ma come Lui stesso ha annunciato: “Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria” (Mt. 24,30). Come viviamo personalmente questa preziosissima realtà di Gesù? Crediamo alle parole che Gesù ha profetizzato? A noi, oggi, è data la possibilità di un contatto e di una comunione straordinaria con Lui nella Santa Eucaristia; come viviamo il dono così grande e straordinario della sua Presenza fra noi?
- Perseveranza
Non perdiamo tempo in continue ricerche mentali, per cercare ulteriori conferme su verità così preziose e storicamente confermate anche dalla vita e dal martirio di tanti Santi.
Il nostro compito come Cristiani, è di perseverare nel cammino che stiamo facendo ogni giorno sulla terra; un cammino da compiere con umiltà e sempre obbedienti alla Parola di Dio; mettendo in pratica il programma di vita che Dio ha dato al suo servo Abramo: “Cammina alla mia presenza e sii integro” (Gen.17,1); un programma semplice, un programma rivelato da Dio stesso, un programma molto concreto e quindi efficace e fecondo.
Seguiamo l’esempio di Maria, a Lei chiediamo un aiuto per vivere fedeli al nostro dovere e coscienti che sempre siamo sotto gli occhi di Dio.