Commento Vangelo Marco 12,29
” GESU’ RISPOSE: IL PRIMO COMANDAMENTO E’… (Marco 12,29)
Dio ha dato a Mosè dieci preziose norme di vita, perchè il popolo potesse compiere bene il suo cammino sulla terra. Purtroppo, queste norme di vita non sono sempre state osservate. Questo è il peccato anche di oggi.
Scribi e Farisei hanno poi voluto a suo tempo precisare il contenuto dei Comandamenti con delle sottigliezze, per cui erano arrivati a 365 normative della Legge. Appesantita in questo modo, la Legge è diventata impraticabile. Ecco allora anche il perchè della domanda che un giorno ha fatto uno degli Scribi a Gesù: “Quale è il primo dei Comandamenti? Gesù rispose: “Ascolta Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore. Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mc.12,29-31). Il primo Comandamento mette quindi in evidenza il primato dell’Amore, verso Dio e verso il prossimo..
- “Ascolta Israele“
Ascoltare una persona, riuscire a comprendere e a trasmettere certi messaggi, non è una cosa facile. Se questo è difficile a livello umano, è ancora più difficile quando si tratta di argomenti di carattere spirituale. Nonostante la difficoltà, Gesù con insistenza esorta all’ascolto.
Quante cose belle e importanti potremmo conoscere e vivere, se fossimo più attenti al Signore che parla e che vorrebbe arricchirci sempre di più delle verità che riguardano la sua Persona e in generale il progetto che Lui ha sull’umanità. Purtroppo, noi siamo facilmente trascinati, occupati e distratti da tante cose secondarie, così da non avere la mente libera e in grado di accogliere la ricchezza della Parola che il Signore ci rivolge.
- “Il Signore nostro Dio è l’unico Signore“
Importante è il richiamo alla realtà di Dio come “Unico Signore”. Dobbiamo fare molta attenzione, perchè ci sono persone che negano oppure offuscano questa grande realtà dell’unico Signore e che, come tale, dovrebbe avere sempre il primo posto nella nostra vita. Stiamo attenti ai falsi profeti.
Siamo un po’ tutti persone impegnate nei problemi che la vita quotidiana comporta e non sempre, anche per la nostra fragilità, sappiamo fare un giusto discernimento sui doveri da compiere. Con la volontà e con la grazia di Dio, dobbiamo avere il coraggio di mettere sempre Dio al primo posto.
Quando invece nella nostra vita prendono campo attaccamenti indebiti a persone o a cose, fino a diventare degli idoli, allora la vita spirituale inaridisce.
- Il primato dell’Amore
I dieci Comandamenti che Dio ha dato a Mosè, non sono delle imposizioni, ma delle preziose indicazioni sul come impostare e vivere la nostra vita. Apertamente viene confermato che il primo comandamento è l’Amore che dovremmo avere verso Dio e verso il prossimo. Un Amore nella sua duplice manifestazione, essere cioè persone capaci di ricevere l’Amore che Dio ha per noi e poi saperlo manifestare e donare concretamente con atti di carità.
Nasce allora la domanda che dovremmo fare a noi stessi: Crediamo nell’Amore che Dio ha per noi?” Se fossimo capaciti di comprendere quanto e come siamo amati dal Signore, il cuore sarebbe ricolmo di gioia e la nostra vita raggiungerebbe presto la piena maturità.
Questo è ciò che dobbiamo fare, se vogliamo essere veramente obbedienti al primo punto della Legge che Dio ci ha dato: Credere, prendere coscienza dell’Amore che Dio ha per noi.
Il primo Comandamento esige anche che ci sia la volontà e la generosità di mettere in pratica ciò che dice lo stesso Comandamento: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”.
Per comprendere quanto sia importante l’obbedienza a questa seconda parte del Comandamento, può essere utile pensare al funzionamento del nostro cuore fisico, e cioè nel suo duplice movimento: riceve sangue dalle vene e immetterlo purificato nelle arterie. Queste due funzioni devono essere ben coordinate e costanti, diversamente si arriva a qualche patologia pericolosa e non sempre facilmente risolvibile. San Giacomo, primo Vescovo di Gerusalemme, nella sua Lettera ai cristiani, ricorda che “La fede senza le opere è morta” (Giac.3,26).
Riuscire a trovare una giusta ed equilibrata armonia, nel ricevere e nel dare amore, è un dovere indispensabile per vivere bene il primo Comandamento, ma questo non è facile per nessuno.
Chiediamo alla nostra cara mamma celeste, che ci aiuti ad essere sempre persone obbedienti.