Commento Vangelo Marco 10,43
“CHI VUOL DIVENTARE GRANDE TRA VOI SARA’ VOSTRO SERVITORE” (Marco 10,43)
E’ naturale che una persona durante la vita cerchi di migliorare la propria posizione, sia nel campo del lavoro, come nella realtà sociale. La cosa in se stessa è buona, ma riguardo al miglioramento della vita spirituale quello che si deve fare è molto diverso da quello che il mondo propone. Il Signore vuole che la vita sia programmata e vissuta all’insegna del servizio e della carità, non nella ricerca ambiziosa di posti di onore. In merito a questo, un giorno Giacomo e Giovanni, hanno chiesto a Gesù una cosa un pò particolare e cioè, di “poter sedere, nella sua Gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra” (v.36). Gesù si è meravigliato della loro richiesta; comunque ha fatto capire che nel mondo le cose vanno in un certo modo, e cioè chi comanda, domina le nazioni, fino a sottometterle al loro potere, ma “Tra voi però non è così”; infatti, la vita spirituale, per essere veramente tale, deve essere vissuta con umiltà, per cui, “Chi vuole essere il primo fra voi, sarà schiavo di tutti” (vv.43-44). Queste parole di Gesù, devono certamente aver fatto riflettere molto i due Apostoli, ma “Gli altri dieci, avendo sentito questo, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni” (v.41). Gesù, allora, ha richiamato tutti all’umiltà e a una vita sempre al servizio del prossimo, anche quando questo comporta sacrificio.
> L’esempio di Gesù.
Nella vita, se vogliamo aiutare le persone a migliorare il loro comportamento, non servono tante parole; ciò che conta è il buon esempio. Personalmente, Gesù ha esortato i suoi discepoli al servizio dicendo: “Anche il Figlio dell’uomo, infatti, non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (v.45). Quello che ha detto, lo ha fatto!
Il suo grande e prezioso servizio, voluto e compiuto per liberare noi dalla condizione di peccato, è stato l’evento della sua Incarnazione. Noi non siamo in grado di comprendere la preziosità e il valore di ciò che ha fatto Gesù assumendo la natura umana. Quello fu un atto compiuto non con semplici parole, ma storicamente realizzato e vissuto fino “A dare la propria vita in riscatti per molti”. Gesù non a tutti chiede un servizio che arrivi fino al martirio; certo è da mettere in conto che ogni servizio, se fatto bene, comporta un sacrificio. Oggi, purtroppo, manca in molte persone la disponibilità al sacrificio.
- Il nostro compito
– Determinante per la vita cristiana, è credere nell’Amore che Dio ha per noi: “Ti ho amato di un Amore eterno” (Ger. 31,3), siamo amati non perché degni, ma perché siamo suoi figli.
– Il segno più grande del’Amore di Dio per noi, è l’averci dato Gesù. Non basta quindi vivere una vita religiosa fatta di tante parole e di riti particolari; ciò che conta è credere in Gesù, che per liberarci dalla conseguenza del peccato si è incarnato, ha cioè assunto la natura umana.
– Il vero decollo del Cristianesimo, è avvenuto con la Pentecoste. Sempre perciò dobbiamo invocare su di noi l’azione dello Spirito Santo, perché sia Luce per capire e Forza per fare.
– Il cristiano riconosce il valore, l’autorità e l’autorevolezza della Parola di Gesù e crede in questa Parola anche quando rivela verità che vanno oltre ogni nostra possibile conoscenza; così, per esempio, riguardo all’Eucarestia: “Prendete e mangiate questo è il mio corpo” (Mt.26-26).
– Il Cristiano è una persona che, pur essendo coinvolto nelle attività che la vita quotidiana comporta, fa tutto il possibile per vivere la presenza di Gesù che dice: “io sono con voi tutti i giorni” (Mt.28,20). Pensieri e azioni, devono avere il loro inizio e la loro conclusione in Gesù.
– Sull’esempio di Gesù, il cristiano impegna la sua vita in un servizio concreto per i suoi fratelli.
– Nelle difficoltà e nelle incomprensioni, il cristiano conserva piena fiducia in Gesù e non perde la speranza anche nei momenti in cui tutto sembra crollare attorno a sé.
– Nelle possibili cadute, il cristiano crede nella Misericordia di Dio e, seriamente pentito, mette in atto il verbo ricominciare, e cioè non fermarsi al passato, ma vivere con fede il presente.
– Il cristiano ha piena coscienza della vita che ci attende dopo la morte, pertanto vive la vita terrena come preparazione alla vita eterna. In Paradiso c’è chi ci attende con amore.
Dire le cose è facile, viverle è difficile. Chiediamo a Maria che ci sostenga in questo cammino.