Commento Vangelo Luca 3,21
“GESU’ RICEVUTO IL BATTESIMO, STAVA IN PREGHIERA; IL CIELO SI APRI’ E DISCESE SU DI LUI LO SPIRITO SANTO IN FORMA CORPOREA, COME UNA COLOMBA” (Luca 3,21-22).

Un giorno nel fiume Giordano avvenne uno straordinario evento, quando Gesù, “Ricevuto il Battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese su di Lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba”. L’evento riempì di stupore non solo Giovanni Battista, ma tutti i presenti in quel momento.
- “Gesù stava in preghiera”
Esemplare, è stato il comportamento di Gesù che dopo aver ricevuto il Battesimo, “Stava in preghiera”. Non sappiamo quale preghiera Gesù in quel momento abbia fatto, ma certamente è stato un intimo dialogo con il Padre e con lo Spirito Santo. Un dialogo non fatto con semplici parole, ma con uno scambio di sentimenti che solo con il cuore si possono esprimere. Quanto sarebbe importante anche per noi, stare raccolti e mettersi in preghiera ogni volta che riceviamo un Sacramento. Anche perché tutti abbiamo bisogno di avere contatti sereni e positivi con le persone che incontriamo. La vera e necessaria relazione che dovremmo avere è con Gesù, presente nella Santa Eucaristia. Pertanto, quando riceviamo un Sacramento, quello è il momento giusto per stare in silenzio, per meditare e dialogare con la Persona Divina; un dialogo che dia molto spazio all’ascolto.
- “Il cielo si aprì”
In quel clima di intensa preghiera di Gesù, fra il cielo e la terra, si è stabilita una comunione assai misteriosa e reale. Lo splendore del Cielo, ha invaso la terra: “il cielo si aprì”.
Sono momenti di Grazia che Gesù conferma possibili quando una persona, con animo puro, entra in “sintonia” con le realtà soprannaturali. Nella vita dei Santi, troviamo documentata questa misteriosa comunione fra il cielo e la terra; infatti, in alcuni momenti della loro intimità con Dio, hanno vissuto esperienze mistiche, chiamate “estasi”. Nell’estasi, la persona è già nel cielo e il cielo è sulla terra. Noi non siamo Santi, ma ugualmente abbiamo la possibilità di sperimentare, seppure in forma limitata, la gioia di riuscire a “toccare” il Cielo, quando viviamo un momento di vera preghiera fatta non con le parole, ma con il cuore.
- “Discese su di Lui lo Spirito Santo”
L’azione dello Spirito Santo, è stata e sarà per sempre, il colpo d’ala per il compimento delle missioni richieste per la salvezza dell’umanità. Gesù stava per iniziare la missione che il Padre gli aveva affidato e che compirà con la sua vita, morte e risurrezione. La “Discesa dello Spirito Santo su di Lui”, è stata la conferma del prezioso ed efficace compito, che Gesù ha assunto. Sarà ancora lo Spirito Santo, che Gesù stesso, dopo la sua assunzione al cielo, invierà sugli Apostoli nel giorno della Pentecoste, a sostenerli nel loro compito. Anche noi oggi abbiamo una missione da compiere, piccola o grande che sia, ma sempre importante agli occhi di Dio. Come allora, è importante anche per noi, invocare lo Spirito Santo, affinchè ci aiuti a comprendere bene, quello che dobbiamo fare. Allo stesso tempo, avere la forza per mettere in pratica quanto ci viene richiesto.
- “Apparve in forma corporea come di una colomba”
Un segno visibile e poi una “Voce” che così ha proclamato: “Tu sei il mio Figlio l’amato: in te ho posto il mio compiacimento (Lc.3,22). Questa è stata una manifestazione della Santissima Trinità: Gesù nel Giordano; lo Spirito Santo nel segno della colomba e quella “Voce” del Padre.
Un evento così straordinario e misterioso, è la conferma di quanto fosse importante la missione che Gesù stava per iniziare. Noi, di questa mirabile missione, ne siamo i beneficiati. Questi sono fatti che non possiamo dimenticare, oppure considerare come qualcosa che riguarda il passato. Oggi, con il Sacramento Battesimo che abbiamo ricevuto e con il cammino di fede che stiamo facendo, riceviamo i frutti di quell’albero che ha le radici nella persona di Gesù Cristo.
> “Tu sei il mio Figlio l’amato”
Commovente è questa attestazione di Amore del Padre verso Gesù. Un Amore che dovrebbe essere per noi pienamente condiviso, proprio per il fatto che la nostra salvezza ha le radici in questa sorgente di Amore. Non siamo in grado di comprendere più di tanto, ma esprimiamo tutta la nostra riconoscenza, per l’Amore che il Padre ha per Gesù e in Gesù per ciascuno di noi.
Maria, la nostra cara mamma, ci aiuti a comprendere quanto e come siamo amati da Gesù.