Commento Vangelo Giovanni 18,36
“RISPOSE GESU’: IL MIO REGNO NON E’ DI QUESTO MONDO” (Giovanni 18,36)

Ogni anno si celebra la festa di Cristo Re. Un festa con la quale la Chiesa intende riconoscere e mettere in evidenza, la preziosità della persona di Gesù. Davvero Gesù è un Tesoro nascosto, ma è poco conosciuto e quindi poco amato. Gesù Cristo è il Verbo Incarnato; è il liberatore atteso da secoli; è la Persona Divina che ha riscattato l’umanità dal peccato con la sua vita, morte e Risurrezione. Gesù oggi continua la sua opera di salvezza, con la missione affidata agli Apostoli e ai loro successori, ma Lui stesso è presente come Buon Pastore e nutre i suoi fedeli con l’Eucaristica e con la sua Parola.
- “Il mio regno non è di questo mondo”
Nel giorno in cui Gesù fu sottoposto a giudizio, Pilato chiese a Gesù: “Sei tu il re dei Giudei?… Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo” (v.36) e confermò questa sua dichiarazione dicendo che: se il mio regno fosse di questo mondo, certamente non sarei qui davanti a te. “Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei re? Rispose Gesù: tu lo dici: io sono re”(v.37). Gesù si è dichiarato “Re” e cioè una persona pienamente responsabile di tutti coloro che accettano di far parte del suo Regno. A tutti garantisce assistenza e protezione per il corso della vita. Gesù come Re, dimostra il suo Amore per noi con la sua costante presenza: “Sono con voi tutti i giorni”, illumina il nostro cammino con la sua Parola e ci nutre con il miracoloso dono del suo preziosissimo Corpo e Sangue.
Un Re quindi ben diverso da coloro che si dichiarano responsabili del popolo, ma poco fanno per sostenerlo nelle difficoltà. Alcuni “re”, disonesti, pensano solo ad arricchire se stessi, ma verrà anche per loro, il giorno in cui dovranno rendere conto di quello che hanno fatto.
- Gesù, Re dell’universo
La regalità di Gesù,tutta all’insegna dell’Amore, si estende anche all’intero creato. “In Cristol’universo è creato e tutto sussiste in Lui” (un Salmo), per questo a Gesù viene dato anche il titolo di Re dell’universo .Nelle sue mani, sono tutte le realtà visibili e quelle invisibili.
Poco conosciamo dell’universo; basti dire che la Via Lattea, è una Galassia che ospita anche il nostro sistema solare, è un insieme di 200 miliardi di stelle; il suo diametro è di circa 100 mila anni luce ( e la luce va a 300 mila Km al secondo.) ma gli studiosi dicono che l’universo da noi conosciuto è solo una piccola parte di quello che effettivamente è. Allora coscienti di questa regalità di Gesù sull’universo, dovremmo essere ricolmi di gioia, anche perché non solo noi possiamo avvicinarci a Gesù, ma lui stesso ci esorta ad aprire il nostro cuore affinchè possa entrare e fare di ciascuno di noi una sua personale “dimora”. Una grazia così grande non sarebbe veramente possibile ottenerla con le nostre forze, ma Gesù stesso ci esorta a vivere una comunione con Lui e lo dice con parole mirabili: “Rimanete nel mio Amore” (Gv. 15,9)
- Un atto di ringraziamento
Come possiamo ringraziare Gesù per la sua trascendente realtà? Ecco alcuni suggerimenti:
> Credere, senza nessuna esitazione nella sua Parola. Avere piena fiducia in tutto quello che Lui è, in tutto quello che ha fatto e continua a fare per l’umanità…
> Meditare. Trovare il tempo e il modo per riflettere, contemplare, meditare sul valore e la preziosità della Persona di Gesù; evitando in questo ogni forma di superficialità.
> Adorare. Nel silenzio e senza la preoccupazione di voler comprendere tutto quello che Gesù è, rimanere in silenzio; coscienti di essere veramente alla sua reale Presenza.
> Offrire. Mettere nelle mani di Gesù, senza esitazioni e senza limiti, la nostra vita, quel poco che siamo capaci di fare con tutte le nostre riuscite e sconfitte.
> Amare. Senza nessuna pretesa di avere esperienze mistiche, ma aprire il cuore e con semplici parole, dare a Gesù quell’abbraccio che siamo capaci di esprimere.
> Obbedire. Non è sempre facile comprendere quello che Gesù ci chiede, ma ciò che concretamente e generosamente ci viene richiesto, non rimandarlo a tempi futuri, ma osservarlo con gioia, anche se certe obbedienze possono comportare umiliazioni e sacrificio.
> Servire. Vivere, ogni giorno, la vita come generoso servizio a Dio e al prossimo.
Sull’esempio e con l’aiuto di Maria, preghiamo anche noi il nostro Magnificat per i doni ricevuti.