Commento Vangelo di Luca 13,7
“TAGLIALO DUNQUE! PERCHE’ DEVE SFRUTTARE IL TERRENO?” (Luca 13,7).

“In un creato fecondo, Dio ci vuole fecondi” .
“Dio disse: siate fecondi e moltiplicatevi”
(Genesi1,28). La famiglia umana, è chiamata alla fecondità. E’ una gioia vedere venire al mondo i propri figli e collaborare con loro nel cammino verso la maturità umana e spirituale. I figli sono un dono, sono una realtà preziosa; l ‘augurio, è che essi stessi si rendano conto della preziosità della loro vita e della loro vocazione.
- Una fecondità spirituale
Gesù ci esorta, con una parabola molto significativa, a impostare la vita in modo da raggiungere una fecondità non solo umana, ma soprattutto spirituale. Questo il contenuto della parabola; “un tale,dopo aver piantato un albero di fichi nella sua vigna, visto che dopo tre anni non portava frutti decise di tagliarlo: “perchè deve sfruttare il terreno?” Il significato è chiaro: se una pianta è sterile, non serve a niente. Così è della persona umana, se non arriva ad essere feconda, non può pretendere di essere sostenuta e continuare una condizione di vita sterile.
I talenti che il Signore ci concede, vanno gestiti bene; devono essere impegnati perchè portino frutti, diversamente ci vengono sottratti e dati ad altre persone.
- Come arrivare alla fecondità
La fecondità, non è da considerare un privilegio di qualche persona. Tutti abbiamo doni e grazie per arrivarci. Quello che serve è vivere la vita in obbedienza alla Parola di Dio. E’ avere un programma di vita, che sia efficace allo scopo. Significativo è ciò che Dio ha detto ad Abramo: “Cammina ala mia presenza e sii integro” (Gen.17,1). Gesù dirà ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire, dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc. 9,23). E’ vivendo in obbedienza a queste preziose indicazioni, che si arriva a una vera fecondità spirituale. Coloro, che per pigrizia spirituale non s’impegnano, o peggio ancora, si oppongono a un cammino di fedeltà alla Parola di Dio, prima o poi la loro vita diventerà sterile, non darà più frutti buoni e quindi sarà punita.
> La pazienza di Dio
Dio è buono e misericordioso; a tutti concede tempo e modo per una sincera conversione. Ecco, allora, che il servo di quel padrone gli chiede: “Lascialo ancora quest’anno, finchè io gli avrò zappato intorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai” (v. 8-9).
Il Signore, certamente, è disposto a dare tempo e concedere un particolare sostegno a chi si impegna a vivere una vita spiritualmente feconda; cerchiamo di agire seriamente perché, come dice San Paolo, “Non fatevi illusioni, Dio non si lascia ingannare (Gal.6,7). Non siamo chiamati a gesti eroici, ma per tutti è urgente lavorare con perseveranza nella vigna del Signore, anche quando un certo cammino può comportare sacrifici e non sempre grandi soddisfazioni.
La vita è dura per tutti, ma va affrontata con coraggio. Le scusanti al nostro dovere possono essere tante; l’ultima parola, è di coloro che il Signore ha predisposto come padri spirituali, ai quali rivolgersi in ogni momento con fiducia.
Chiediamo a Maria la forza di essere impegnati per una vera fecondità.