Commento alla 2° lettera Corinzi 13,13
“LA GRAZIA DEL SIGNORE GESU’ CRISTO, L’AMORE
DI DIO PADRE E LA COMUNIONE DELLO SPIRITO SANTO, SIA CON TUTTI VOI” (2 Corinzi 13,13)
San Paolo conclude la seconda Lettera ai Corinzi, con un saluto Trinitario:“La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi” (v.13). L’Apostolo conferma la preziosa e misteriosa verità dell’unico e vero Dio in tre Persone: il Padre che ci ha creati, il Figlio che ci ha redenti e lo Spirito Santo che ci santifica. Santa Caterina da Siena, parlando della Santissima Trinità così si esprime: “Trinità eterna, sei un mare profondo, che quanto più ci entro, tanto più trovo, e quanto più trovo, più cerco Te”. Siamo persone con dei limiti e quello che possiamo fare di fronte a una verità cosi grande, così trascendente, è con gioia Immergersi in questo “mare profondo”. La Beata Elisabetta della Trinità, un giorno ha confidato a una sua consorella di aver ricevuto una grazia particolare e cioè, seguendo l’esempio di Santa Caterina da Siena, immergendosi in questo “mare profondo”, è riuscita ad esprimersi in una elevatissima preghiera alla Santissima Trinità. Ecco una parte del testo che è stato ritrovato dopo la sua morte:
– “O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi completamente in Te, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell’eternità! Che niente possa turbare la mia pace o farmi uscire da Te, mio Immutabile, ma che ogni istante mi conduca addentro nella profondità del Tuo mistero”. Questa è la preghiera più bella che possiamo esprimere e vivere in questa festa della Santissima Trinità.
- Altre testimonianze
- Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) ha scritto: “l’Amore, nella sua più alta espressione, è una fusione di Esseri in un mutuo e volontario abbandono; tale è la vita intima Trinitaria di Dio”.
- Santa Teresina del Bambino Gesù, così si esprime: “Quale felicità pensare che Dio, Trinità tutta intera ci guarda; è in noi; e si compiace a rimirarci”.
- Ogni Celebrazione liturgica, inizia e si conclude: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
- Nella Santa Messa, prima del Padre nostro, nella dossologia si proclama: “Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a Te Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen”.
Limitati e poveri come siamo, rendiamo grazie per la possibilità che abbiamo di poter entrare in contatto con questo grande mistero Trinitario, con la preghiera, con l’Adorazione e con la comunione spirituale; un contatto che possiamo raggiungere non con le parole, ma con un atto di fede e cioè di umile accettazione del mistero Trinitario. Una fede che sia veramente immersione in questo mistero.
- Il segno della croce
Quando facciamo il segno della croce, pensiamo all’importanza delle parole che pronunciamo; sono nomi di persone Divine, che abbiamo grazia di invocare in ogni Liturgia che celebriamo e in tante azioni che compiamo nelle nostre giornate di lavoro e di studio. Un segno della croce fatto bene, ci matura spiritualmente.
Con Maria, invochiamo il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.