Commento al Vangelo di Matteo 5,14
“VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO” (Matteo 5,14)
Gesù ha chiamato e continua a chiamare dei collaboratori, perchè la sua Divina missione, qui sulla terra, possa continuare nel tempo con fecondità. Ogni Cristiano è chiamato a dare il suo piccolo o grande contributo, a secondo dello stato di vita in cui si trova. Per tutti, però, è importante e necessario osservare quello che Gesù ha posto come condizione per compiere bene la missione richiesta.
- “Voi siete la luce del mondo”
Gesù chiede alle persone che intendono collaborare con Lui, che siano dei veri portatori di luce. Per essere persone, così come Gesù ci vuole, è importante vivere in Grazia di Dio; compiere onestamente ogni giorno il proprio dovere e, in particolare, essere disponibili ad un cammino spirituale uniti a Gesù “Vite”, così da ricevere quella speciale “linfa” che solo Lui possiede. Queste sono condizioni che favoriscono l’intimità con Gesù e, quindi, quella testimonianza che tanto è necessaria per le persone che incontriamo nel nostro cammino. Certamente un cammino che proceda con queste esigenze spirituali non è facile e comporta un certo sacrificio, ma tutte le cose belle hanno un prezzo alto.
- Un apostolato che arricchisce davanti a Dio
La famiglia di Dio ha sempre bisogno di persone che siano dei portatori di luce. E’ bene però considerare, che un tale apostolato giova molto alla persona stessa, un apostolato che praticamente “arricchisce davanti a Dio”. Il tempo che il Signore ci concede di vivere qui sulla terra, è un dono che non dobbiamo sciupare. Il tempo è oro; il tempo perso poi non torna indietro. E’ bene allora invocare con forza lo Spirito Santo; Lui è il vero “motore” della vita spirituale, a Lui ci dobbiamo affidare con umiltà, seguirlo con tanta fede, senza lasciarci scoraggiare quando le situazioni si complicano, o si possa arrivare anche a dei fallimenti. Sempre dobbiamo fare attenzione al rischio di rinunciare alla “battaglia”, di rinunciare a un certo cammino e quindi fermati da “false paure”. Nel corso della vita terrena, tutto è possibile; noi siamo fragili, pertanto, non sono da escludere delle “cadute”. I Santi ci esortano a mettere in pratica quello che loro stessi hanno sperimentato: “ricominciare”. Questo è un comportamento sempre possibile qui sulla terra. San S. Francesco, Sant’ Agostino e altri Santi e Sante, lo confermano con la loro vita.
- Non rimanga nascosta la vostra lampada
Esiste per tutti il pericolo di rinunciare a certe testimonianze per vari motivi e non meno per la paura di essere derisi e incompresi vivendo seriamente la comunione con Gesù. Grave sarebbe cedere a queste tentazioni e quindi rimanere nascosti, non portare quella Luce che Gesù ci concede. Come cristiani dobbiamo invece fare il contrario e cioè impegnare tutte le nostre possibilità per aiutare chi è nelle tenebre. Non dimentichiamo quello che S. Giacomo ha scritto nella sua Lettera e cioè che “La fede, senza le opere è morta” (Giac. 2,26). I talenti ricevuti, se non sono concretamente impegnati, praticamente ci vengono sottratti, perdono il loro valore e possono diventare anche motivo di forme depressive. Chi fa della propria vita un dono generoso per Gesù e per il prossimo, sperimenta quei frutti che S. Paolo elenca nella sua Lettera ai Galati: “Amore, gioia, pace” (Gal,5,22).
Maria ci renda dei validi collaboratori alla missione del suo Figlio Gesù.