Commento al Vangelo di Matteo 24,14
Molti sono chiamati, pochi gli eletti” (Matteo 22,14)

Un giorno Gesù, parlando ai capi dei Sacerdoti e ai Farisei, paragonò il Regno dei cieli a un re che “Fece una festa di nozze per il suo figlio”. Tutto era stato preparato con la massima cura, furono mandati dei servi a chiamare gli invitati alle nozze, che poi, però, hanno rifiutato l’invito. Nonostante il rifiuto, il re “Mandò altri servi” per rinnovare l’invito, ma gli invitati, con tante scuse, non solo si rifiutarono ancora, ma alcuni di loro “Presero quei servi li insultarono e li uccisero” (v.6). Allora il re si indignò e fece punire quelle persone.
- Una mensa speciale
Nella sua bontà infinita, il Signore offre a noi sue creature la possibilità di partecipare alla festa del suo Figlio, dove tutto è stato preparato con attenzione e con grande abbondanza. Questo vuol dire che ognuno di noi ha ricevuto e può ricevere dal Signore tutto il necessario per condurre una vita dignitosa e feconda.
Fra i doni che umanamene e spiritualmente riceviamo, Il Signore ci invita a partecipare alla preziosa mensa della Santa Eucaristia. In quella Celebrazione, avviene l’attualizzazione del mistero della Passione, morte e Risurrezione di Gesù. Preziosa è la possibilità di partecipare al banchetto della Parola, e ancora di più ci viene offerto come cibo il misterioso e reale Corpo e Sangue di Gesù, Niente di più prezioso si può considerare. A questa “Mensa” a questo “Banchetto”, a questa “Celebrazione”, tutti siamo invitati. Almeno la domenica (giorno del Signore), tutti dovremmo partecipare, con gioia e con tanta riconoscenza.
- Un peccaminoso rifiuto
Non tocca a noi giudicare, ma certamente per un Cristiano, non accettare l’invito di partecipare alla Santa Messa è un vero peccato. Si può essere giustificati in caso di malattia o per impegni particolarmente gravi. Ancora più grave è il peccato se dopo aver rifiutato l’invito, si maltrattano le persone mandate dal re. Allora la conseguenza per tale comportamento sarà una severa punizione. Questo purtroppo avviene ai nostri tempi, dove molti missionari, che hanno il compito di annunciare il Vangelo, vengono offesi e perseguitati, molti anche uccisi. Per tutti è importante non dimenticare che il Signore ha presente tutto il nostro agire, sia riguardo alle azioni, come anche alle intenzioni per cui si agisce.
- Non si può amare ciò che non si conosce
L’esperienza comune conferma che non si può amare quanto non si conosce. Ora, soltanto il Signore può giudicare la responsabilità morale di coloro che non vanno mai alla Messa o che partecipano solo per abitudine. E’ vero che la S. Messa è un atto che racchiude in sé stessa un grande mistero e con dei valori che solo nella fede si possono raggiungere, E’ compito di ogni cristiano però fare tutto il possibile per conoscere, almeno nella misura in cui siamo capaci, il dono che ci viene offerto specialmente nella Celebrazione della Santa Eucaristia. Necessario per arrivare a conoscere i doni che riceviamo, è fare riscorso allo Spirito Santo; è Lui che ha operato sui Profeti, nella Pentecoste sugli Apostoli e tutt’ora sulla Chiesa.Maria, ci aiuti a vivere con umiltà e con fede la Santa Messa.