Commento al Vangelo di Matteo 22, 36-37
“MAESTRO, NELLA LEGGE, QUAL’E’ IL PIU’ GRANDE COMANDAMENTO? GLI RISPOSE: AMERAI IL SIGNORE TUO DIO CON TUTTO IL TUO CUORE,CON TUTTA LA TUA ANIMA E CON TUTTA LA TUA MENTE” (Matteo 22,36-37)

Scribi e Farisei, più volte hanno cercato falsi motivi per accusare Gesù. Un giorno un dottore della Legge ha chiesto a Gesù, secondo Lui quale fosse il più grande dei comandamenti. Anche in questo caso non era una domanda fatta con sincerità, ma per metterlo alla prova. Gesù ha risposto in termini molto precisi: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. La risposta di Gesù non ha ricevuto nessun commento, se non la conferma che Gesù era nella verità.
- Un Amore totale
Sempre, ma soprattutto in riferimento all’Amore, l’esigenza della totalità è assolta.
Non si può amare veramente se non con sincerità e in modo totale. Senza questa condizione, si esprimono soltanto forme di egoismo, dove per avere in qualche modo un assenso, si fanno delle promesse che non si potranno mai chiamare vero amore. Interessante la triplice affermazione riguardo all’amore: “con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente” quindi tutte le facoltà della persona umana devono essere coinvolte in un atto di vero amore. Un tale comportamento non è facile, e pertanto non basta la buona volontà per essere coerenti a ciò che esige l’Amore, è importante quindi invocare sempre l’azione dello Spirito Santo.
- Un vero segno d’amore: l’obbedienza
Un figlio, se veramente vuol bene ai suoi genitori, lo dimostra con l’obbedienza a tutto quello che gli viene richiesto. Allo stesso mondo, se voglio veramente bene al Signore, non bastano le parole, ma lo dobbiamo dimostrare con l’obbedienza alla sua Parola, ai suoi insegnamenti. Un’obbedienza che nasce dalla piena fiducia che dovremmo avere in Colui che per salvarci ha steso le braccia sulla croce.
La disobbedienza delle origini, ha causato quel disordine che ancora serpeggia nel mondo. Mentre la piena obbedienza che Gesù ha dimostrato al Padre è stata ed è tutt’ora salvezza per l’umanità.
- Essere dono
Come segno di Amore, oltre al fatto dell’obbedienza, l’amore si esprime con l’essere persone che vivono la loro vita come un dono, e cioè persone sempre disponibili nel dare il proprio aiuto a chi è in difficoltà. Si tratta di avere coscienza che quello che abbiamo non va considerato come proprietà privata. Ognuno di noi ha per natura e per grazia doni e carismi particolari, da custodire e gestire con saggezza e con equilibrio. La Legge dice che il secondo più grande dei comandamenti “E’ simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso” (v.39). Questo vuol dire che i talenti che il Signore ci ha dato devono essere messi a servizio del prossimo, quando e come le situazioni specifiche lo esigono. Sottrarsi da certi servizi richiesti, è mancanza di amore. Non solo, ma è un dovere di coscienza operare sempre con la giusta e adeguata competenza. Come cristiani siamo chiamati ad agire così e senza rimandare a domani quello che si può fare oggi. Così è “l’essere dono”. Così è il cammino del Cristiano, da assolvere con perseveranza e competenza. Maria, ci aiuti ad essere sempre persone con un cuore aperto al prossimo.