Commento al Vangelo di Matteo 21, 28-29
UN UOMO AVEVA DUE FIGLI. SI RIVOLSE AL PRIMO E DISSE: FIGLIO OGGI VAI A LAVORARE NELLA MIA VIGNA. EGLI RISPOSE; NON HO VOGLIA. MA POI VI ANDO'” (Matteo 21.28-29)
Nella vita ciò che conta non sono le parole ma quello che si compie. Gesù un giorno parlò di un padre che aveva due figli e chiese al primo “Figlio oggi vai a lavorare nella mia vigna. Egli rispose: non ho voglia, ma poi vi andò”. La risposta negativa data non è certamente una cosa buona, ma poi “Si pentì e vi andò”. Diversa fu la situazione del secondo figlio che alla richiesta del padre rispose subito “Si, signore, ma non vi andò”. Allora Gesù pose la domanda: “Chi dei due ha compiuto la volontà del Padre”? (v.31), la risposta è stata facile: certamente il primo figlio.
- L’ esempio del peccatore pentito
Nel corso della vita per particolari circostanze, e per la nostra fragilità umana, può succedere di compiere qualche disobbedienza ai comandi del Signore. Quando però la persona si pente del peccato commesso e decide di obbedire questo fa contento il Signore e la persona stessa. Si legge nel Vangelo di Luca:“Io vi dico: vi è più gioia per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione” (Lc.15,7).
Il Signore non si meraviglia delle nostre fragilità, dei nostri peccati, ciò che è importante è avere ll coraggio e l’umiltà di riconoscere le proprie mancanze, chiedere perdono alle persone offese e fare quanto viene richiesto.
- Non bastano le parole
Quel “Si, signore” così tempestivo e superficiale detto dal secondo figlio, conferma che non bastano le parole nella via, ma ciò che conta è fare il proprio dovere in termini reali e concreti. Quando ci fermiamo a discorsi persuasivi, ma non portiamo a conclusione quello che ci viene richiesto, allora Gesù interviene con parole severe; “in verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passeranno avanti nel regno di Dio”(v.31). perchè essi hanno creduto alla parola di Giovani Battista. Coloro invece che lo hanno visto e sentito ma poi non gli hanno creduto e obbedito, per loro certamente è riservata una severa condanna.
- La conversione
Fin che siamo sulla terra è sempre possibile rimediare alle nostre colpe. Gesù nella sua bontà infinita, conoscendo le nostre fragilità, ha promesso e poi istituito formalmente, il Sacramento della Riconciliazione. Questo è avvenuto in una delle apparizione di Gesù-Risorto nel Cenacolo, alla presenza dei suoi Apostoli.
Quel giorno, dopo aver dato la pace disse: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Poi soffiò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati, a coloro che non perdonerete, non saranno perdonati” (Gv.20,21-23). Questo è il prezioso dono che Gesù offre al peccatore pentito. Non lasciamoci ingannare dal demonio. ma con umiltà accostiamoci a questo Sacramento e sperimenteremo tanta gioia.
La nostra mamma celeste. ci aiuti a fare il passo giusto nel momento giusto.