Commento al Vangelo di Matteo 17, 1-2
“GESU’ PRESE CON SE’ PIETRO, GIACOMO E GIOVANNI SUO FRATELLO E LI CONDUSSE IN DISPARTE, SU UN ALTO MONTE. E FU TRASFIGURATO DAVANTO A LORO. (Matteo 17,1-2)
Gli Apostoli stando con Gesù, hanno avuto la grazia di fare particolari esperienze. Un giorno, tre di loro: Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù li ha chiamati e “Li condusse in disparte, su un monte alto e fu trasfigurato davanti a loro, il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (vv.1-2). E’ comprensibile lo stupore e anche un certo timore di fronte a una realtà così straordinaria e improvvisa. Di seguito, videro apparire accanto a Gesù “Mosè e Elia che conversavano con Lui”. Quello fu un evento voluto da Gesù per confermare che la sua persona non era riducibile solamente a quello che umanamente potevano vedere e capire di Lui, ma che portava in se stesso il grande mistero del suo essere Dio da sempre e anche vero uomo dal giorno della sua Incarnazione.
Antico e nuovo testamento
L’apparizione accanto a Gesù di Mosè, come rappresentante della Legge e di Elia, come rappresentante dei Profeti, conferma che la missione di Gesù è stata un preciso punto di arrivo della Storia della salvezza, che si è sviluppata nel corso dei secoli e che in Gesù ha trovato il suo compimento. Quindi non si deve pensare a una divisione fra l’Antico e il Nuovo Testamento. Gesù stesso lo ha confermato dicendo: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti, non sono venuto ad abolire, ma a dare compimento” (Mt.5,17). Questa verità di fede, purtroppo non è stata compresa da molti Scribi e Farisei, i quali si sono sempre opposti alla sua missione, fino al punto di farlo condannare a morte. Facciamo attenzione anche a non cadere nello stesso errore. Noi crediamo che Gesù, con la sua vita, morte e risurrezione ha salvato e salva l’intera umanità.
La reazione di Pietro
I tre Apostoli, sorpresi dalla trasfigurazione di Gesù, erano più emozionati che coscienti di quanto è avvenuto. Pietro, con grande entusiasmo, disse: “Signore, è bello per noi esser qui. Se vuoi farò qui tre capanne, una per te una per Mosè e una per Elia” (v.4). Quando, come creature umane, entriamo in contatto con realtà soprannaturali, l’emozione non è più controllabile. Questo avverrà in modo totale quando ci presenteremo al cospetto di Dio nella vita che ci attende.
“Un voce dalla nube”
L’evento della Trasfigurazione di Gesù si è completato con “L’apparizione di una nube luminosa che coprì gli Apostoli” (v.5/a). E’ facilmente comprensibile, quale sia stata l’emozione di fronte a un simile fatto. Come se non bastasse, dalla nube poi uscì una voce che diceva;“Questo è il Figlio mio, l’amato; in Lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (v.5/b). Quella “voce” è un’autorevole conferma della Divinità di Gesù e della missione che il Padre gli ha assegnato. Questo è l’atto di fede che noi oggi siamo chiamati a esprimere, con piena coscienza, sulla persona di Gesù. Quella voce è un richiamo rivolto a tutti affinché questo “Figlio amato” venga, non solo ascoltato, ma corrisposto con una vera obbedienza.
Maria, ci aiuti ad essere persone sempre capaci di vivere quello che si crede.