Commento al Vangelo di Marco 7,6
QUESTO POPOLO MI ONORA CON LE LABBRA, MA IL SUO CUORE E’ LONTANO DA ME” (Marco 7,6)
Un giorno Gesù, citando il profeta Isaia 29,13, ha fatto notare una mancanza che vedeva in alcune persone, e cioè che “Con le labbra mi onorano, ma il loro cuore è lontano da me”.
Non sono le parole che hanno valore o certe preghiere recitate senza cuore. Non servono riti particolari per esprimere la propria religiosità, quello che Gesù chiede è che si costruisca la casa sulla roccia e non sulla sabbia e cioè che sia Lui la persona di rifermento per il cammino che dobbiamo compiere. In altre occasioni Gesù è stato ancora più esplicito dicendo: “Senza di me, non potete far nulla” (Gv.15,5). Questo forte richiamo di Gesù, è della massima importanza per coloro che intendono seguirlo.
Una linfa indispensabile
Per meglio comprendere quanto sia necessario il riferimento a Gesù, la comunione con Lui per vivere e agire con efficacia e nel modo in cui viviamo, Gesù stesso lo ha fatto capire con la significativa immagine della vite e dei tralci. Chi pensa che il tralcio sia una realtà autosufficiente, cioè che possa da solo arrivare a portare il grappolo d’uva senza quella linfa che solo Gesù può donare, alla fine si trova fra le mani non il grappolo d’uva, ma foglie appassite. Gesù chiede a tutti un cuore che sia in perfetta comunione con il suo cuore. L’uomo è libero di fare le sue scelte, ma nessuno potrà mai sostituirsi alla preziosa azione (linfa) che soltanto Gesù è in grado di dare. Il mondo offre delle possibilità che tentano di sostituirsi all’azione di Gesù, ma nel corso della vita, quello che il mondo offre risulta sterile.
Il cammino da compiere
Per arrivare ad essere persone che vivono con il cuore unito al cuore di Gesù, la strada da compiere non è facile, ma possibile. Come prima cosa è importante invocare l’aiuto dello Spirito Santo, perchè sia luce per capire e forza per fare.
Messa al sicuro la vita con la piena obbedienza ai Comandamenti e alle norme del Vangelo, il cammino deve avere spazi per la preghiera e per l’Adorazione.
Sia la preghiera che l’Adorazione non devono essere vissute in modo formale, fatte perchè devono essere fatte, ma vissute come vero dialogo con il Signore. Nel cammino deve trovare spazio la Parola di Dio, volutamente ricercata e vissuta. Indispensabili sono momenti poi di vera comunione con la persona di Gesù.
La presenza di Gesù, va considerata in tutta la sua concretezza, in tutta la sua realtà, in tutta la sua misteriosa forza. Va evitata ogni forma di falsa umiltà che porta a considerare impossibile una vera e intima comunione con Gesù. Non siamo noi a instaurare questa comunione, ma è Gesù stesso che opera in noi, se siamo docili e attenti alle sue ispirazioni.
Una sintonia possibile
Quello che Gesù chiede, quello che Gesù fa sentire in certi momenti di intimità con Lui, è sempre da considerare possibile e con grande gioia. Soltanto Gesù sa bene ciò di cui abbiamo bisogno e Lui solo è in grado di intervenire nel modo giusto e adeguato alla nostra condizione di vita. Con docilità accogliamo il suo intervento.
Chiediamo a Maria, il dono di essere sempre docili all’azione del suo Figlio Gesù.