Commento al Vangelo di Luca 21,27
“ALLORA VEDRANNO IL FIGLIO DELL’UOMO VENIRE SU UNA NUBE CON POTENZA E GLORIA GRANDE” (Luca 21.27)
La vita terrena è un cammino per costruire, giorno dopo giorno, una realtà che dura per sempre e cioè: la vita eterna. Purtroppo, i problemi della vita presente, facilmente oscurano la preziosità della vita che ci attende. Prendiamo coscienza che la morte non è un termine di arrivo, ma un passaggio per entrare nella vita piena che sarà per sempre. Questo passaggio è per ogni persona nel tempo che nessuno conosce; Gesù ci ha detto che per tutti verrà il giorno che “Vedremo il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza e gloria grande” (v.27). Tutti coloro che ancora non conoscono questa verità e coloro che purtroppo non credono a questa verità, non potranno sottrarsi da questa visione, perchè verrà come un fulmine, pertanto, anche nel caso in cui non lo volessimo, accadrà inevitabilmente.
- Siamo pronti a questa visione?
Ciò che Gesù ha detto, certamente avverrà; nessuno conosce il giorno in cui i nostri occhi verranno colpiti da questa miracolosa apparizione. Che cosa dobbiamo fare adesso? La prima cosa è vivere la vita quotidiana in obbedienza ai Comandamenti che Dio ci ha dato, mettendo al centro della nostra vita la persona di Gesù, che non è lontano da noi, Lui stesso ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi” (Mt. 28,20). Gesù conferma questa sua presenza con la bellissima e significativa immagine della Vite e dei tralci; una presenza che esige sempre anche la nostra collaborazione. Il tralcio, infatti, porta a termine il bel grappolo d’uva non da solo, ma soltanto se unito alla Vite. Il peccato presente oggi nel mondo, è dovuto al fatto che molte persone pensano di essere tralci autosufficienti; vivendo così, cadono in una condizione di vita spirituale sempre più povera, fino ad arrivare alla totale aridità spirituale. Gesù è stato molto chiaro in merito a questo dicendo: “Senza di me non potere fare nulla” (Gv.15,5). Nell’obbedienza alla Parola di Gesù, nell’impegno a vivere la vita come un dono e con particolare attenzione alle necessità del prossimo, maturiamo la condizione necessaria all’incontro. Serenamente e con gioia verrà il giorno in cui vedremo venire Gesù dal cielo, con grande potenza e gloria. Purtroppo, viviamo in un mondo che non si sta preparando a questo evento; sarà importante non dimenticare quello che ancora Gesù ha detto: “Noi viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo” (Gv.17,14).
- La gioia dell’attesa
Una persona di fede, vive il tempo di attesa della venuta del Figlio dell’uomo, non con paura, ma con animo sereno. La motivazione di tale serenità, consiste nel fatto che ogni giorno ha la grazia del contatto con Gesù, presente nell’ Eucaristia. Un dono che si può ricevere ogni giorno. Nessuno di noi avrebbe mai pensato di poter Adorare e ricevere l’Eucaristia. Questo è il dono che Gesù ha voluto concedere a chi crede e ha fiducia in Lui. E’ un dono annunciato a Gesù nella Sinagoga di Cafarnao e che poi ha storicamente realizzato nell’ultima Pasqua che ha vissuto con i suoi Apostoli. Una efficace preparazione all’evento del ritorno di Gesù, è proprio nel vivere il Sacramento dell’Eucaristia con profonda fede.
Maria ci aiuti ad essere persone che attendono con gioia il ritorno di Gesù.