Commento al Vangelo di Luca 2,18
“TUTTI QUELLI CHE UDIVANO SI STUPIRONO DELLE COSE DETTE LORO DAI PASTORI” (Luca 2,18)
La notte in cui Maria ha partorito Gesù, fu anche per i pastori di Betlemme una notte del tutto particolare. Non erano a conoscenza di ciò che doveva accadere e, pur essendo gli ultimi a conoscere certi eventi, il Signore li ha resi capaci
di accogliere per primi la nascita del Salvatore.
Questo è significativo e conferma che “Gli ultimi saranno i primi”(.Mt.20,16). L’apparizione che questi pastori ebbero, fu veramente straordinaria: “Un Angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce” (v.9). Dato loro il gioioso annuncio della nascita del Bambino e del posto dove potevano trovarlo, “Subito apparve con l’Angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che Egli ama” (vv.13-14), Fu un evento straordinario, manifestato a persone che erano considerate degli emarginati.
- Meraviglia e stupore
L’emozione per un tale evento fu grande e certamente altrettanto grande fu il desiderio di partecipare questa gioia ad altre persone. “Quelli che li udirono si stupirono delle cose dette loro”. Oggi, anche per noi viene annunciato il grande evento “Vi annuncio una grande gioia che sarà per tutto il popolo : oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (vv.10-11).
Questo è il mirabile dono che Dio Padre ha dato all’umanità. Questo è stato l’inizio della nostra redenzione. Questo è stato il compimento delle numerose profezie annunciate dai Profeti nei secoli, Questo sia anche per noi un giorno di gioia.
- L’esempio di Maria
Certamente, nessuno più di Maria ha vissuto con una intensità particolare il mistero della nascita di Gesù. Fra le braccia Maria stringeva non un semplice bambino, ma il Salatore del mondo, il Santo dei Santi, il Re dell’universo, il grande atteso, annunciato dai Profeti. Quello che Maria ha vissuto in quella notte lo ha custodito “meditandolo nel suo cuore” (v.19).
- Maria di fronte al mistero
L’umiltà, è avere coscienza che abbiamo dei limiti e, pertanto, la nostra mente non è in grado di comprendere certi eventi soprannaturali, Quello che è avvenuto nella vita di Maria, fu così miracoloso che Lei stessa, nel giorno dell’Annunciazione, rispose all’Angelo Gabriele:“Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola” (Lc. 1,38). Un atto di fede e di obbedienza esemplare. Maria non ha compreso la grandezza del mistero che stava per avvenire il Lei, ma ha creduto e contemplato tutto ciò che era contenuto nelle Parole dell’Angelo.
Così è stato per tutto il corso della sua vita e in quella notte anche fisicamente ha contemplato il grande mistero del bambino che stringeva al suo seno. Come Maria, anche noi oggi, di fronte all’evento che i pastori con grande gioia hanno annunciato, dovremmo: Credere, Adorare e Amare la presenza di Gesù che nel tempo, continuamente, intende nascere in noi. Esprimiamo tutta la nostra riconoscenza a Gesù che non cessa mai di esortarci a vivere la piena comunione con Lui. Maria ci renda anche noi amanti, Adoratori e testimoni del divino bambino.