Commento al Vangelo di Luca 13,22
“IN QUEL TEMPO, GESU’ PASSAVA INSEGNANDO PER CITTA’ E VILLAGGI” (Luca 13,22)
Avere un tesoro a portata di mano e non saperlo riconoscere è davvero un peccato. Questo tesoro è Gesù. Dal giorno in cui ha assunto la natura umana, unendola alla sua natura Divina e cioè il giorno della sua Incarnazione, l’umanità è stata raggiunta da un mistero di Grazia, che solo nella
vita futura avremo la possibilità di conoscerlo pienamente. Nel tempo che viviamo sulla terra, questo Tesoro, che è realmente presente, i nostri occhi non lo vedono; molti, però, sono i Miracoli Eucaristici che testimoniano la sua reale presenza in quell’Ostia Consacrata. Noi vorremmo come Tommaso, vedere e toccare il suo corpo, ma Gesù Risorto, quando è apparso miracolosamente nel Cenacolo, disse a Tommaso: “Perchè hai veduto tu hai creduto. Beati coloro che non hanno visto e hanno creduto” (Gv. 20,29). Se veramente crediamo in Gesù, Risorto e presente in mezzo a noi, anche per noi si attua quella beatitudine.
- “Gesù passava insegnando per città e villaggi”
La missione di Gesù si è concretizzata con la sua Presenza, con la sua Parola e con grandi Miracoli. Le persone che hanno avuto grazia di incontralo e di ascoltare la sua predicazione, sono rimaste sconvolte; così è stato il giorno che Gesù ha parlato nella Sinagoga di Nàzaret; all’inizio, “Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: Non è costui il figlio di Giuseppe?” (Lc, 4,22). In seguito, per la loro durezza di cuore, non hanno creduto ad un evento così straordinario e lo hanno respinto. Così è avvenuto altre volte; molte persone hanno esultato per quello che Gesù diceva e per i miracoli compiuti, ma altri, Scribi e Farisei, hanno sempre fatto resistenza a Gesù, fino al punto di condannarlo a morte e a una morte in croce.
- Gesù, il grande atteso
La presenza e la predicazione di Gesù, è stata profetizzata secoli prima, per bocca dei Profeti. Tanto è vero che Gesù stesso, un giorno disse ai discepoli di Emmaus, che dubitavano della sua Risurrezione; “Tardi e lenti di cuore nel credere in tutto ciò che hanno detto i Profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua Gloria? E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a Lui. (Lc.11,25-27). (Sarebbe interessante avere in mano tutta questa catechesi che Gesù ha fatto ai discepoli di Emmaus). Anche in altre occasioni, Gesù ha richiamato l’attenzione alla testimonianza dei Profeti, ma soltanto le persone semplici, con gioia hanno ascoltato e creduto alla sua Parola.
- “Ma voi chi dite che io sia?” (Mt.16,15)
La missione di Gesù continua nel tempo, fino al giorno in cui “Cristo sarà tutto in tutti” (Col. 3,11). Noi, oggi, abbiamo nelle nostre mani i Vangeli; abbiamo la Santa Eucaristia, i Sacramenti e poi la voce autorevole della Chiesa con il suo Vicario, il Papa. Illuminati da tante testimonianze, cosa sappiamo dire di Gesù? Oggi pone anche a me la stessa domanda: “ma tu chi dici che io sia?” Non basta una risposta fatta di parole; occorre il frutto, di una vita vissuta in piena sintonia con Lui. Che Maria ci aiuti a rispondere positivamente alla domanda che Gesù ci fa.