Commento al Vangelo di Luca 10,36
CHI DI QUESTI TRE TI SEMBRA SIA STATO PROSSIMO DI COLUI CHE E’CADUTO NELLE MANI DEI BRIGANTI ?” (Luca 10,36)
Gesù, il nostro vero maestro, ci fa crescere nella conoscenza della verità con immagini e con esempi sempre molto efficaci. Così è stato quando ha risposto a un dottore della Legge che gli aveva chiesto:“Chi è il mio prossimo?” Gesù ha risposto con un esempio molto concreto e cioè ha messo in evidenza l’indifferenza dimostrata prima, da parte di un Sacerdote, poi da un Levita, verso un ferito e abbandonato sulla strada. Certamente queste persone avevano fretta e avevano tante cose da fare, per cui non potevano fermarsi per dare aiuto a quell’uomo che era caduto nelle mani dei briganti. Molto diverso, invece, fu il comportamento di un Samaritano (considerati a quei tempi dei peccatori). “Lui ebbe compassione, gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versando olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui…tirò fuori due denari e li diede all’albergatore dicendo: abbi cura di lui, ciò che spenderai in più te lo pagherò al mio ritorno” (vv.33-35). Detto questo venne spontanea la domanda: “Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti? (v.36). La risposta era ormai scontata. Gesù ha concluso in termini moto concreti: “Va, e anche tu fa così” (v.37). I discorsi servono a poco.
- Vita come servizio
Come Cristiani dobbiamo avere il coraggio di contestare, non con le parole, ma con fatti concreti, la mentalità di questo mondo, che mette al primo posto i propri interessi e tutto ciò che gli fa comodo. La storia si ripete, ma l’insegnamento di Gesù non cambia. Ogni persona ha dei doveri da compiere, ma non tutti i compiti hanno la stessa importanza. Quello che dovremmo fare è privilegiare ciò che è di aiuto al prossimo; questa è la carità. Non a tutti il Signore chiede comportamenti e scelte di vita che raggiungono l’eroismo, ma a tutti raccomanda di mettere in pratica il comandamento nuovo: “Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv.13,34). L’esempio di Gesù è per tutti evidente; la sua vita è sempre stata un dono concreto e un servizio umile fino ad arrivare a lavare i piedi ai suoi Apostoli, concludendo con le parole: “Vi ho dato un esempio, infatti, perchè anche voi facciate come io ho fatto a voi” (Gv.13,14). Gesù ci esorta a vivere la nostra vita come un servizio al prossimo, anche quando questo comporta sacrifici e umiliazioni.
- E’ più gioia nel donare che nel ricevere
Quando si fa il possibile per essere di aiuto a persone che sono in difficoltà, il sacrificio che a volte può comportare questo aiuto, si trasforma in un gioia. Questa non è una teoria, ma una constatazione di fatto, che penso un pò tutti, qualche volta, abbiamo sperimentato. Non così è per coloro che egoisticamente si chiudono nei loro beni. Il Ripiegamento sui propri interessi, aumenta la loro ricchezza, ma riduce sempre di più la loro serenità. La persona ricca, non è mai contenta di quello che ha e vive sempre nel timore di essere derubato, L’egoismo porta il ricco non solo a negare l’aiuto al prossimo, ma lo rende sempre insensibile alle bellezze del creato e alla gioia che si sperimenta quando si vive la vita come dono.
Maria ci aiuti a mettere in pratica un principio cristiano: “vivere lasciando”.