Commento al Vangelo di Giovanni 6,54
“CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE HA LA VITA ETERNA E IO LO RISUSCITERO’ NELL’ULTIMO GIORNO” (Giovanni 6,54)
Un giorno, nella Sinagoga di Cafarnao, Gesù ha pronunciato delle parole, preziosa testimonianza del suo Amore per l’umanità: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (v.54).
Con queste parole, Gesù intendeva offrire il suo corpo e il suo Sangue per dare la vita alle persone che a Lui si affidano. Il dono che Gesù prometteva, non era solo per le necessità della vita terrena, ma, soprattutto, per tutto ciò che è importante per poter raggiungere la vita eterna. Una dichiarazione così forte,ha impressionato e stupito tutti i presenti che a sua volta si domandavano: “Come può costui darci la sua carne da mangiare”? (v. 52). La risposta di Gesù fu ancora più preoccupante e severa allo stesso tempo, quando disse. “in verità, in verità vi dico: se non mangiate la Carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (v. 53). Gesù disse questo con tutta la sua autorità e autorevolezza. senza temere la reazione negativa dei Giudei che lo ascoltavano. Quello che Gesù ha detto, non era possibile comprenderlo con la mente umana; una tale Parola va accolta con la fede e cioè con la piena fiducia nella Persona che l’ha espressa. Così è la fede, che si fonda non su quello che umanamente riusciamo a capire, ma ha le sue radici sull’autorità e l’autorevolezza della persona che l’ha pronunciata.Tutto dipende dalla fiducia che si nutre in Gesù.
- Un cibo che ci fa vivere in Gesù
La rivelazione che Gesù ha fatto a Cafarnao, ha messo in evidenza anche il prezioso aiuto che questo “Cibo” genera in chi lo riceve; “Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue dimora in me e io in lui” (v.56). Questo “Cibo” è così prezioso e tanto efficace da stabilire una vera comunione con Gesù. E’ un miracolo della Grazia, perchè da noi, con le nostre facoltà umane, non potremmo mai riuscire a far nascere e generare una tale intimità con Gesù. Che meraviglia e stupisce poi è il fatto che non siamo noi a chiedere una tale intimità, ma è Lui che la concede; è un frutto contenuto nella realtà del Sacramento che riceviamo. Quanto è importante, allora, prendere coscienza e meditare sulla bellezza e sulla gratuità di ciò che Gesù ci offre, quando riceviamo il Sacramento dell’Eucaristia.
- Una parola difficile
Dopo queste dichiarazioni così importanti e cariche di mistero, “Molti si tirarono indietro e non andavano più con Lui ” (v. 66); anche i discepoli rimasero stupiti e confusi; Gesù allora rivolto a loro disse: “Forse volete andarvene anche voi?” (v. 67). Fa pensare molto questa domanda. Oggi, siamo nelle stesse condizioni, e se abbiamo fede, se riponiamo piena fiducia nella Parola di Gesù, otteniamo la grazia di seguirlo e di essere beneficiati da tutta la preziosità che comporta questo Sacramento; se invece fermiamo tutto a ciò che la nostra mente umana può capire, allora perdiamo la sintonia con Lui e rimaniamo soli e ripiegati sulle nostre povere e limitate considerazioni. Non lasciamoci ingannare da Satana, ma con fermezza, tempestività e senza tentennamenti, con cuore aperto e con una volontà granitica, accogliamo tutto il mistero che l’Eucaristia comporta.
Maria ci aiuti ad essere persone che ciecamente si affidano al suo Gesù.