Commento al Vangelo di Giovanni 6,50
“QUESTO E’ IL PANE CHE DISCENDE DAL CIELO, PERCHE’ CHI NE MANGIA NON MUOIA” (Giovanni 6,50)

Preziosa è la presenza di Gesù in mezzo a noi, ma ancora più prezioso è il fatto che Gesù voglia comunicare con noi, non soltanto con la Parola, ma con il suo preziosissimo Corpo e Sangue. Mai avremmo potuto pensare di poter fare la Comunione. Oggi, nonostante la nostra povertà spirituale, questo avviene e può essere fatto anche ogni giorno. Abbiamo coscienza di un dono così grande, così prezioso? E’ importante per tutti meditare attentamente su quello che Gesù ha fatto e continua a fare per ciascuno di noi.
- “Questo è il pane disceso dal cielo“
Gesù presenta l’Eucaristia come dono che ha la sua origine dal cielo; una realtà, quindi, soprannaturale e pertanto non comprensibile con la nostra mente umana. Ecco la necessità della fede e cioè della piena fiducia in quello che Gesù ha detto.
Quello che Gesù ha cercato con insistenza di far comprendere alle persone che incontrava nel corso della sua missione, era il fatto che per la piena realizzazione della vita umana, è necessario non fermarsi solo alle varie necessità che la vita terrena comporta, ma impegnare mente e cuore in ciò che serve per la vita eterna. Ecco, quindi, la necessità di“Un cibo che chi ne mangia, non muoia”. Gesù mette in evidenza che per la vita che ci attende, abbiamo bisogno di nutrirci dell’Eucaristia, della sua Parola e di un impegno per evitare il male e compiere opere di carità. E’ così che dobbiamo prepararci a ciò che ci attende dopo il passaggio della morte. Importante è l’esortazione che San Paolo ha fatto ai cristiani di Colossi: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo seduto alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra” (Col.3,1-2). Questo è per ogni cristiano un dovere di grande importanza; diversamente, se ci lasciamo soffocare dalle insidiose proposte del mondo, perdiamo la “sintonia” con Dio e perdiamo la possibilità di essere ogni giorno alimentati dalla preziosa linfa, che solo Gesù “Vite” può concedere.
- Mistero di Amore
Il Papa San Paolo VI, chiama l’Eucaristia “Mistero dell’Amore”. E’ l’Amore di Gesù che non si limita a manifestare con semplici parole, ma che conferma con il dono dell’Eucaristia. Gesù concede a noi, come sostegno nel cammino che stiamo facendo sulla terra, il suo Corpo e il suo Sangue. Non avremmo mai pensato di poter avere un dono così grande e misterioso. Gesù l’ha promesso un giorno nella Sinagoga di Cafarnao e poi lo ha ufficialmente istituito nell’ultima Pasqua che ha celebrato con gli Apostoli, prima della sua passione e morte in Croce.
Oggi, abbiamo in Prato due Cappelle con l‘Adorazione perpetua; luoghi riservati al culto e al silenzio.Questa è una preziosa e tanto efficace possibilità di attingere forza spirituale per noi e per tanti nostri fratelli che sono in difficoltà. Un’Adorazione che diventa allo stesso tempo “missione“, per il fatto che ciò che si attinge da quella mirabile fonte d’Amore, passi poi per “osmosi” a tanti fratelli che ancora non conoscono quello che Gesù ha fatto e continua a fare per l’umanità.
Chiediamo a Maria la grazia di aprire i nostri cuori e questo mirabile dono.