Commento al Prefazio
“NELL’ULTIMA CENA , GESU’ VOLLE PREPARARE CON I SUOI DISCEPOLI IL MEMORIALE DI SALVEZZA DELLA SUA CROCE”(dal Prefazio).
Quando si ama una persona, si fa tutto il possibile per aiutarla e per seguirla nel suo cammino con una presenza quotidiana e concreta. Questo è ciò che Gesù fa per noi. . Avere Gesù sempre presente nel nostro cammino è una grazia importante, ma Gesù non si limita a questo, Egli ha voluto istituire il Sacramento della Santa Eucaristia, così da poter abitare in noi, non soltanto camminare con noi.
Nella Sinagoga di Cafàrnao:
Un giorno Gesù, nella Sinagoga di Cafàrnao, discutendo con i Giudei sulla realtà del Pane disceso dal cielo, ha annunciato di essere Lui stesso questo “Pane disceso
dal cielo”. Le sue parole hanno suscitato stupore e totale incomprensione. Ancora di più, quando soggiunse: “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (v.51). Allora i Giudei si misero a discutere fra di loro. Gesù, con la sua forza Divina, chiaramente poi disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il mio sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (vv.53-54). A queste parole, l’unica risposta fu quella di alcuni suoi discepoli che dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?” (v. 59).
La istituzione dell’Eucaristia
Quello che Gesù ha annunciato a Cafàrnao, lo ha realizzato nell’ultima cena con i suoi Apostoli. “Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò , lo diede loro dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo. Poi prese il calice e rese grazie e disse: “questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti” (Mc. 14,22-24). Davanti a questa verità la mente umana non regge, è una verità che trascende ogni nostra facoltà. Se siamo umili e cioè se siamo coscienti che abbiamo dei limiti, si arriva alla lode e all’esultanza per un dono così straordinario e prezioso. Se invece crediamo soltanto a quello che riusciamo a capire, allora facciamo come quei discepoli che a Cafàrnao, dopo aver ascoltato Gesù, “Tornarono indietro e non andarono più con Gesù” (Gv.6-66).
Una risposta di fede
Ogni persona cristiana è chiamata a dare la sua personale risposta a Gesù. Se rimane indifferente, allora è segno che qualcosa si è spento nella sua vita. La prima risposta che dobbiamo dare è un atto di fede, e cioè riconoscere il valore e l’autorevolezza della Parola di Gesù, anche quando questa Parola va oltre la nostra comprensione umana. La fede, è un Si pieno a quello che Gesù dice.
Una risposta di Amore
Molte volte in chi frequenta certe funzioni religiose, si riscontra una forma di “cardiopatia spirituale”, questo avviene quando manca una regolare funzione del cuore nel ricevere il sangue dalle vene e poi immettrerlo nelle arterie, Non esiste Amore se non crediamo e accogliamo il dono che Gesù ci offre. Ma neppure esiste amore se non lo doniamo alle persone che incontriamo.
Chiediamo a Maria un cuore che funzioni bene; un cuore carico di vero Amore.