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Luigi Maria Epicoco
Don Luigi Maria Epicoco
Luigi Maria Epicoco (Mesagne, 21 ottobre 1980) è un presbitero, teologo e scrittore italiano filosofo e preside dell’Istituto Superiore Scienze Religiose Fides et Ratio ISSR dell'Aquila (fonte Wikipedia).
Ecco un estratto di alcuni libri che ha scritto:
- SALE, NON MIELE - Luigi Maria Epicoco
- QUELLO CHE SEI PER ME - Luigi Maria Epicoco
- TELEMACO NON SI SBAGLIAVA - Luigi Maria Epicoco
Alcuni video sulle sue Catechesi:
- Compromettersi per amore
- La preghiera: forza e sostegno del nostro quotidiano
- Ti assolvo dai tuoi peccati
- La felicità nei momenti difficili
- Sale non miele, cosa vuol dire avere fede – Cattedrale di Prato
- Dio se ci ami perché la sofferenza
- Sono venuto a portare il fuoco
- Solo i malati guariscono
- La virtù della carità. Imparare ad amare sé stessi
- Lieti nella speranza
- Riflessioni - In collegamento libreria San Siro
- Diocesi Oristano – Pastorale Giovanile
- Il significato della Pentecoste
- Sono venuto a portare il fuoco
- Piangere è un atto di coraggio
- Le storie di Isacco: l’arte di scavare i pozzi
- Giuseppe: teologia del ldolore del giusto
Maestri di vita
VITA DI SANT’ ANTONIO DI PADOVA
S.Antonio è nato a Lisbona il 15 agosto 1195. Gli anni in cui visse Antonio si collocano intorno alla fine del medioevo. Dell’infanzia si conoscono poche cose con certezza. Fu battezzato col nome di Fernando; la sua famiglia era benestante. All’età di 15 anni, egli decise di entrare a far parte dei Canonici regolari della Santa Croce dell’Abbazia di S. Vincenzo di Lisbona. Rimase nell’Abazia per due anni, poi anche per alcune difficoltà interne si trasferì al convento di S. Croce a Coimbra. Qui probabilmente fu ordinato Sacerdote, Ferdnando era molto versato nelle Sacre Scritture e nella predicazione; egli rimase nel convento per circa otto anni, nonostante i gravi problemi che si erano creati dentro la comunità.
Nel 1219 Francesco d’Assisi organizzò una spedizione missionaria alla volta del Marocco, con l’intento di convertire i Mussulmani d’Africa. Cinue di questi frati passarono anche a Coimbra e fecero una grande impressione su Ferdinando. Giunti in Africa, i cinque frati furono uccisi per decapitazione e i loro corpi furono riportati a Coimbra, questo evento lo portò alla decisine di entrare nell’ordine dei Francescani di Assisi e vi rimase fino alla morte. Per sottolineare maggiormente questo suo cambiamento di vita, decise di cambiare il suo nome di Battesimo; da Ferdinando a Antonio. Non appena superate le opposizioni di alcuni fratelli, s’imbarco con il fratello Filippino di Castiglia per una missione alla volta del Marocco, tuttavia, giunto in Africa, contrasse una malattia tropicale e dopo alcuni mesi dovette tornare a Coimbra. Purtroppo durante il viaggio di ritorno a causa di una grande tempesta approdò con il confratello Filippino sulle coste della Sicilia orientale, dove vennero portai nel convento francescano della città di Milazzo. Informati che in occasione della Pentecoste, Francesco d’Assisi aveva convocato i suoi frati per il capitolo generale, nel 1221, con i frati di Messina cominciò a risalire a piedi per l’Italia. Il viaggio durò parecchie settimane. Arrivato ad Assisi ebbe la grazia di incontrare direttamente Francesco,che prima conosceva solo per testimonianze indirette. Terminato il capitolo generale, i frati ritornarono alle proprie destinazioni, solo che per Antonio non fi data nessuna destinazione, nessuno sapeva della sua cultura e lui stesso visse nel nascondimento per amore di Gesù. Fra Gaziano, avendo scoperto in Antonio le sue particolari capacità, lo portò con sè e lo assegnò all’eremo di Montepaolo, non lontano da Forlì. Qui arrivò nel 1221 con altri confratelli evi rimase un anno dedicandosi un anno ad una vita semplice, a lavori manuali, alla preghiera e alla penitenza. Dopo qualche mese, partecipò alle Ordinazioni Sacerdotali e gli fu imposto di fare lui una meditazione, in quella occasione si rivelò il suo talento e la sua profonda preparazione; la notizia giunse ad Assisi, che lo chiamarono per altre predicazioni. Antonio cominciò così a viaggiare come predicatore nei villaggi della Romagna e in altre regioni. La sua predicazione fu contro i cristiani eretici contri i Catari, gli Albigesi e i Patarini. La sua predicazione contro le varie forme di eresie fu assai efficace. Avvertendo la necessità di dare alle persone una cultura Teologica più consistente, ebbe la possibilità di fondare nel 1223 un primo studentato teologico francescano a Bologna, presso il convento di S.Maria della Pugliola. Francesco stesso ebbe modo di conosce e di approvare questa iniziativa di Antonio. Intanto continuava la sua predicazione itinerante in Romagna, Emilia, Lombardia e Liguria.In seguito fu inviato anche in Francia per convertire i Catari e gli Albigesci. A Mompelliier, dice la leggenda che Antonio ebbe anche il fenomeno della bilocazione, poichè si trovò a predicare in due città contemporaneamente. Ancora la leggenda dice che mentre Antonio predicava ad Ales ci fu l’apparizione di Francesco d’Assisi che benedisse la fola. A Tolosa si verificò il miracolo del mulo che rifiutò la biada per inginocchiarsi davanti all’Eucaristia. Antonio amava ritirarsi solo, anche se viveva in grandi città, applicandosi alla contemplazione e alla preghiera. Tornato in Italia, fu nominato ministro provinciale per l’Italia settentrionale, nonostante questo incarico gli comportasse la visita di numerosi conventi: Milano, Venezia, Vicenza, Verona, Ferrara, Trento, Brescia, Cremona, Varese, fra tutte queste città Antonio scelse però il convento di Padova coe residenza fissa, quando non era in viaggio. Qui Antonio cercò di portyare a termine senza però riuscirci la sua più importante opera scritta: “I Sermoni”, un opera di profonda teologia che lo farà proclamare Dottore della Chiesa. Ormai una folla notevole lo seguiva nelle sue predicazioni, tanto da riempire non solo le Chiese, ma anche le piazze.Tra le predicazioni instancabili e le lunghe ore dedicate al confessionale, spesso Antonio compiva anche lunghi digiuni. Antonio riusciva a far convivere grande rigore e dolcezza d’animo.
Alcune sue parole scritte nei sermoni:
Ai superiori disse:
“La vita del prelato deve splendere di intima purezza, deve essere pacifica con i sudditi, che il superiore ha da riconciliare cin Dio e fra di loro; modesta, cioè di costumi irreprensibili; colmo di bontà verso i bisognosi; i beni che egli dispone, fatta eccezione del necessario, appartengono ai poveri, e se non li dona generosamente è un rapinatore, e come rapinatore sarà giudicato. Deve governare senza doppiezza, cioè senza parzialitàe caricare su se stesso della penitenza che toccherebbe agi altri.
Ai frati in genere disse;
I frati, che sono servi e ministri degli atri frati, visitino e ammoniscano i loro fratelli e li correggano con umiltà e carità.
Nella Quaresima del 1228 Antonio rientrò a Padova dove coltivò i legami e le relazioni con gli esponenti di altri ordini. Divenne amico del superiore dei Benedettini. Fondò una confraternita dal nome di S.Maria della Colomba, e i membri presero il nome di Colombini.
Antonio fu a Roma per dirimere alcune questioni e il Papa Gregorio IX lo incaricò per alcune predicazioni che ebbero un grande effetto su tutti. l Papa stesso lo chiamò “Arca del testamento” “esimio teologo”. L’impressione fu molto forte anche fra i Cardinali e alcuidi loro lo invitarono a predicare al loro popolo. Antonio ebbe modo di incontrarsi con il Papa, quando venne ad Assisi per Canonizzare Francesco e per benedire la prima pietra della grande Basilica dove venne poi posto il corpo di Francesco. Ad Assisi Antonio accusò diversi disturbi fisici e chiese di essere sollevato dall’incarico di Ministro provinciale. Siritirò a Padova e gli sucedette il
Mater Dei
CENTENARIO DELL’APPARIZIONE DELLA MADONNA DI FATIMA 1917-2017
Preghiera insegnata dall’Angelo ai pastorelli di Fatima:
“Santissima Trinità,
Padre, Figlio, e Spirito Santo,
io Ti adoro profondamente e Ti offro il preziosissimo Corpo,
Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo,
presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi,
dei sacrilegi, delle indifferenze da cui Egli medesimo è offeso.
Per i meriti infiniti del suo Sacro Cuore
e del Cuore Immacolato di Maria
io Ti domando la conversione dei poveri peccatori”.
“Mio Dio,
io credo, adoro, spero e Ti amo.
Io Ti domando perdono
per coloro che non credono,
non adorano,
non sperano,
non Ti amano”
LA TESTIMONIANZA DI MARIA
“Maria occupa nella Chiesa, dopo Cristo, il posto più alto e il più vicino a noi”
(Lumen Gentium n.54).
In previsione della Divina Maternità, ebbe il privilegio della Concezione Immacolata e al termine del suo cammino sulla terra, fu assunta al Cielo direttamente anche con il corpo. Così lo scrigno che aveva custodito il tesoro più grande del mondo: Gesù Cristo, ha conosciuto subito la gloria degli Angeli.
• Con umiltà e con gioia, Maria è stata capace di portare dentro una Presenza, senza chiedersi tanti perchè.
• Dimentica di sè e distaccata da tutto, essa è stata una persona capace di arrendersi alla Parola di Dio, accogliendola come Dio l’ha voluta esprimere.
• Maria è stata una persona povera e la sua povertà racchiude il fascino del “vivere lasciando” per arrivare ad essere totalmente disponibile a Dio.
• “Eccomi, sono la serva del Signore avvenga di me, secondo la tua parola” (Lc.1,38). Il si di Maria è un si a un Mistero che ha creduto e amato senza nessuna pretesa di comprenderlo e per il quale ha vissuto tutta la vita.
• La fede di Maria ha dato un volto all’Amore.
• Maria è stata il primo Tabernacolo dell’Eucaristia.
• Maria non fu uno strumento passivo nelle mani di Dio, ma cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e obbedienza, infatti, come dice S.Ireneo
• Maria con il suo silenzioso comportamento ci esorta a contemplare il mistero del suo Figlio vivente in mezzo a noi.
• Umile e fiera, avvolta nel dolore, trafitto il cuore similmente al tuo Figlio, con coraggio ha portato la croce, donando a tutti parole di speranza.
• In te, Maria, si misura l’onnipotenza di Dio che dietro l’ombra della tua carne mortale ha nascosto le sorgenti
Orizzonti aperti
Molte sono le verità che dovremmo conoscere, per quanto è possibile dobbiamo cercare di avere orizzonti aperti per comprendere il più possibile le numerose realtà che ci circondano.
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- La tenerezza di Dio
- Un efficace scorciatoia, amore
- Uni-verso
- Una persona è viva
- La Barca
- Non travasare ma immergersi
- Inneni
- Beata Vergine della Pazienza
- Il Sacerdozio
- Credo in Te
- Esorcismi di Gesù
- Il bene è più forte
- Inno alla carità
- La Gerusalemme celeste
- La Pentecoste
- Paolo VI su Gesù
- Passeggiata nel Universo
- Pregare con la Bibbia
- Rimanete nel mio amore
- Santa Maria del Equilibrio
- Ti benedica il Signore
- dio-del-universo